AT&T, la celebre azienda americana di telefonia, ha aumentato fino a quota tre miliardi di dollari la propria offerta di corporate bond: si tratta della prima volta che questa operazione al rialzo viene posta in essere, a causa, in particolare, del debito che dovrebbe maturare quest’anno. Entrando maggiormente nel dettaglio finanziario, c’è da dire che la compagnia di Dallas si focalizzerà su titoli con scadenza a cinque anni (il rendimento sarà pari al 2,95%) e a dieci anni (4,45%), con una leggera prevalenza in termini quantitativi per quel che concerne i primi. Si parlava del debito in precedenza, ed in effetti esso ammonta a circa 59 miliardi di dollari secondo l’ultimo rapporto annuale. Come hanno sottolineato molti analisti, inoltre, i tassi di interesse sono davvero molto interessanti.
Investimenti News
Arkimedica: nuova cessione asset non strategici
Prosegue per Arkimedica S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari, ed operante nel settore del managed care, la cesssione di assets non strategici. Nell’ambito del proprio programma di dismissione, infatti, Arkimedica S.p.A. ha reso noto d’aver perfezionato la cessione, a fronte di un corrispettivo pari a tre milioni di euro, del 40% del capitale sociale detenuto in Aricar S.p.A. attraverso la società controllata Cla S.p.A.. L’operazione, in accordo con un comunicato ufficiale emesso in data odierna, martedì 26 aprile 2011, da parte di Arkimedica S.p.A., comporta in termini di posizione finanziaria netta un beneficio consistente nella riduzione per un importo pari a 7 milioni di euro circa; la cessione del 40% di Aricar S.p.A. determina infatti il mancato consolidamento integrale dei risultati societari nel bilancio del Gruppo Arkimedica. Rispetto al valore dell’indebitamento finanziario al 31 dicembre del 2010, l’operazione di cessione rientra, come sopra accennato, nei piani di Arkimedica S.p.A. di ridurlo anche con altre dismissioni da realizzarsi e perfezionarsi entro l’anno in corso.
Bond svizzeri: boom delle vendite grazie all’India
I forti incrementi fatti registrare in questi ultimi giorni dai titoli obbligazionari denominati in franchi svizzeri sono dovuti principalmente a un paese, l’India: sono infatti indiane le compagnie che hanno sottoscritto tali prodotti per un ammontare complessivo di un miliardo di dollari, circa un quarto delle emissioni totali in questo 2011. Nel dettaglio, l’istituto di credito statale Idbi Bank provvederà a incontrare gli investitori svizzeri proprio nel corso del prossimo mese, anche perché c’è la forte volontà di diventare la quarta emittente della nazione asiatica per quel che concerne i prestiti in valuta elvetica; in aggiunta, Union Bank of India ha quotato dei bond che giungeranno a maturazione nel 2015 e che andranno a beneficiare di un rendimento pari al 3,375%.
I bond da banco: pregi e difetti della proposta dell’Abi
I titoli obbligazionari sono spesso associati a denominazioni difficili e ad iniziative volte a modificarne le caratteristiche e le peculiarità: rientra a pieno titolo in questa tendenza anche l’ultimo progetto dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi), la quale, in risposta alle richieste della Consob in merito alla raccolta, si sta rivolgendo con sempre maggiore attenzione ai bond creditizi. Che scenario si può prospettare a tal proposito? Bisogna anzitutto precisare che gli strumenti in questione sono soltanto un’ipotesi da perfezionare per il momento, visto che si tratta di “bond da banco” che andranno a beneficiare di una suddivisione ben precisa: i pilastri potrebbero dunque essere la selezione in base a criteri di semplicità, liquidità e durata temporale, l’individuazione di apposite procedure per quel che concerne i prospetti informativi, l’adeguamento di questi ultimi alle normative della Comunità Europea e una procedura informatica volta a disciplinare la categoria dei “non equity”.
Fondi comuni: le novità proposte da Eurizon Capital
Il campo dei fondi, armonizzati e non, è caratterizzato da due novità piuttosto interessanti ideate da Eurizon Capital: si tratta, nello specifico, di un fondo non armonizzato (il codice Isin è IT0001273769) e di un altro che è invece armonizzato (IT0001050167). Ci sono tratti comuni e differenze tra le due proposte che vanno analizzate nel dettaglio. Anzitutto, il fondo non armonizzato è stato studiato per perseguire un investimento finalizzato alla creazione di valore aggiunto, un obiettivo da raggiungere in relazione alle performance di due indici, il Ftse Eurotop 100 in Euro (al 95%) e il JP Morgan Euro Cash Index 1 mese. Lo scostamento da questi benchmark è sostanzialmente rilevante e, come è intuibile, la focalizzazione va a riguardare le valute dei paesi che appartengono all’Unione Europea.
Arte: la situazione dei fondi di investimento
La crisi finanziaria globale ha rappresentato senza dubbio una bella “batosta” per i fondi di investimento nell’arte, in particolare quelli che erano stati lanciati con grande entusiasmo nel 2006: gli esempi in questo senso non mancano di certo e si può citare, tra tutti, l’hedge fund Trading Art, il quale è stato poi costretto a chiudere la sua avventura in una triste liquidazione già nel 2009. Lo stesso destino è capitato anche ai prodotti Osian’s, visto che gli investitori hanno preferito accantonare queste scelte ai primi sentori della congiuntura economica negativa. L’esempio italiano più lampante di questa tendenza è quello di Sorgente, la società di gestione del risparmio che aveva perfezionato due anni fa l’acquisto di una pinacoteca da Vegagest, beneficiando, tra l’altro, dell’autorizzazione della Banca d’Italia, ma che al momento non risulta operativo. Il 2011, però, è cominciato in maniera più incoraggiante per questo segmento di mercato.
MBIA: Cds in calo dopo l’annuncio di Morgan Stanley
Il costo per proteggersi da un eventuale default di MBIA Inc. è sceso per il quinto giorno consecutivo a causa della speculazione esercitata a tal proposito da Morgan Stanley: in particolare, il riferimento deve andare all’unità che ha garantito ipoteche immobiliari “tossiche”. In effetti, i Credit Default Swap della società di Armonk sono calati di 1,4 punti percentuali, declino che, aggiunto al -5% fatto registrare nel corso dell’ultimo anno, ci fa comprendere come la difesa da queste perdite non sia affatto assicurata, specialmente se si tratta di parlare di scadenze a cinque anni. I titoli relativi alla Municipal Bond Insurance Association sono in fase calante a causa soprattutto dlel’ultimo annuncio di Bank of America, intenzionata a versare fino a 1,6 miliardi di dollari per quel che riguarda le ipoteche della Assured Guaranty. Il miglioramento dell’outlook, inoltre, sta sicuramente agevolando la speculazione per cui alcuni istituti di credito, tra cui appunto Morgan Stanley, sono andati a pagare di più per proteggersi dalla bancarotta, incoraggiando quindi la vendita degli swap acquistati e riducendo il relativo prezzo.
Banca MPS: nuove assunzioni per la rete commerciale
A valere sull’intero 2011, il Gruppo MPS, Monte dei Paschi di Siena, assumerà su tutto il territorio nazionale un totale di 130 giovani al fine di potenziale e rafforzare al propria rete commerciale. A darne notizia in data odierna è stato proprio il Gruppo bancario nel precisare come questa campagna di assunzioni sarà messa in atto a fronte del piano di esodo per le strutture centrali che è già in corso. Questo è quanto, in particolare, ha approvato con un’apposita delibera il Consiglio di Amministrazione nell’ambito dell’implementazione di processi di natura riorganizzativa tali da snellire da un lato le strutture centrali, e rafforzare dall’altro la Rete in modo da far aumentare la capacità competitiva di MPS, e di rafforzare il proprio presidio sul territorio così come tra l’altro previsto nel Piano d’Impresa 2011-2015.
Mot: Ubs si affida al Brasile e al tasso fisso
Il real, valuta ufficiale del Brasile, sta destando una grossa impressione a livello internazionale con le sue performance, tanto che si può scommettere con una certa sicurezza su un suo apprezzamento futuro: questa strategia può essere attuata nella maniera più giusta grazie all’ultima obbligazione lanciata dall’Unione delle Banche Svizzere (Ubs), la quale ha progettato un bond in grado di mettere a disposizione una cedola con tanto di tasso fisso (8,5%). La quotazione vera e propria è cominciata nel corso della giornata di ieri e ha avuto luogo presso Borsa Italiana, più precisamente sul segmento delle obbligazioni telematiche, il Mot. Ubs Classica Brasile 8,5%, questa la denominazione ufficiale, è dunque già disponibile e permette di partecipare in maniera attiva all’andamento della divisa carioca: la scadenza, inoltre, è stata fissata nel 2013, dunque la durata complessiva sarà di due anni. Quali caratteristiche ha questo prodotto e per chi è più indicato? Si tratta di uno strumento che va avviato con un investimento minimo di 2.500 real, vale a dire circa 1.100 euro, ma bisogna ricordare che la negoziazione nella moneta unica europea è sempre possibile, un indubbio vantaggio da questo punto di vista.
La Spagna vende all’asta bond per 3,4 miliardi di euro
La Spagna ha deciso di cedere un buon ammontare dei propri titoli obbligazionari: l’ultima vendita, pari a 3,4 miliardi di euro, è la conseguenza più evidente della crescita della domanda e delle aspettative che si possono riferire alla Grecia e alla sua ristrutturazione del debito. Il Tesoro Público provvederà a emettere bond con scadenza a dieci anni per ben 2,49 miliardi di euro, il tutto a un rendimento medio del 5,47%, un ritorno economico superiore a quello stabilito appena un mese fa. Per il resto, poi, altri 885 milioni di euro verranno spesi per quel che concerne i bond che giungeranno a maturazione il 31 gennaio del 2024 (5,66%). Tra l’altro, la domanda obbligazionaria di questo tipo è in buon salute, ragione per la quale la nazione iberica ha deciso di percorrere tale strada.
Bric: per le azioni il maggior rally da quattordici anni
Sono passati esattamente quattordici anni dall’ultima volta che i titoli azionari delle principali economie in via di sviluppo facevano registrare il loro rally più consistente: dal 1997 ad oggi non si era più ripetuta una performance simile, ma stavolta gli alti tassi di interesse del gruppo Bric (Brasile, Russia, India e Cina) hanno consentito di potenziare la crescita. Tra l’altro, gli analisti si sono sbilanciati finalmente in previsioni molto interessanti, convinti in particolare dall’andamento positivo delle azioni relative al comparto energetico, con le compagnie di minore dimensione maggiormente in difficoltà. Mentre l’indice Msci Emerging Markets è riuscito a guadagnare 0,9 punti percentuali nei primi quattro mesi di quest’anno e gli investitori si stanno focalizzando sui titoli emergenti a un livello che non veniva registrato da almeno cinque mesi, le misurazioni parlano espressamente di un valore superiore di circa due volte quello degli assets e undici punti percentuali al di sopra della media degli ultimi quindici anni.
Cantor Fitzgerald vende 635 milioni di dollari in bond
Cantor Fitzgerald rappresenta uno dei principali broker obbligazionari, nonché una banca di investimento a pieno servizio: appare dunque scontato come la compagnia newyorkese abbia deciso di vendere ben 635 milioni di dollari in bond, titoli che verranno garantiti da ipoteche di tipo commerciale. Si tratta della prima vendita simile per la società americana, la quale andrà a includere nei propri prestiti le ipoteche relativa allo Hudson Valley Mall di New York (52,4 milioni di dollari) e il debito del Tribeca West di Los Angeles (41,4 milioni) secondo quanto sta trapelando dalle prime indiscrezioni. L’avvio dell’attività immobiliare di Cantor può essere fatto risalire allo scorso mese di settembre; c’è anche da precisare che il 2011 è già stato contraddistinto dagli 8,6 miliardi di dollari predisposti dalle banche per gli strumenti garantiti da ipoteche, una cifra inferiore non di molto a quanto totalizzato nell’intero 2010, segno che le cessioni di questo tipo stanno vivendo un buon momento.
Ingegneria clinica: TBS Group, joint venture in Cina
Via libera, nell’ambito dei servizi di ingegneria clinica, al primo polo misto, italo e cinese, con la Sinopharm TBS (Beijing) Clinical Engineering Technology Co. Ltd., una joint venture nata da un accordo tra TBS Group S.p.A., società quotata sul mercato AIM Italia, e la China National Scientific Instruments and Materials Corporation Ltd. (CSIMC). A darne notizia con un comunicato ufficiale è stata la TBS Group S.p.A. nel precisare come la joint venture, con sede a Pechino, offrirà nel Paese sull’intero territorio, ed in particolare alle strutture sanitarie, servizi multivendor in outsourcing nel campo dell’ingegneria clinica. Per la costituzione della joint venture, per la quale è stata ottenuta l’approvazione da parte della Camera di Commercio di Pechino, TBS Group S.p.A. e CSIMC hanno complessivamente versato, in via paritetica, un capitale sociale pari a 10.000.000 di Renminbi, corrispondenti ad oltre un milione di euro.
Barclays: la gamma Scudo si arricchisce di tre nuovi prodotti
Turchia, Messico e Australia: il tris di mercati emergenti ha convinto Barclays ad ampliare la propria gamma di obbligazioni Scudo, le quali saranno dunque indicizzate alle monete di riferimento di questi paesi. La nuova lira turca, il peso messicano e il dollaro australiano sono valute di cui non si parla poi così spesso, ma che possono riservare delle buone soddisfazioni agli investitori. Anzitutto, c’è da dire che la scadenza dei tre nuovi prodotti della banca britannica avverrà tra cinque anni e che le cedole proposte saranno semi-annuali, sempre con la possibilità di rimborso. Chi è interessato a sottoscrivere in tal senso deve fare riferimento al Mercato Telematico Obbligazionario (Mot) e deve tenere in considerazione il rischio di cambio delle divise in questione nei confronti dell’euro.