Si è concluso positivamente il secondo trimestre 2010 di Bolzoni, società italiana quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva nella produzione e realizzazione di attrezzature per carrelli elevatori e per la movimentazione industriale. Nel periodo, infatti, in accordo con i dati approvati dal Consiglio di Amministrazione, il fatturato è balzato del 33,3% a 23,9 milioni di euro a fronte di una posizione finanziaria netta che è migliorata di due milioni di euro rispetto al 31 marzo scorso, ovverosia rispetto alla chiusura del primo quarto del 2010. Il secondo trimestre 2010 per Bolzoni è stato tra l’altro anche quello del ritorno all’utile visto che il periodo è stato archiviato con profitti ante imposte pari a 0,6 milioni di euro rispetto ai 2,6 milioni di perdita registrata nel secondo trimestre dello scorso anno. Nei primi sei mesi del 2010, allo stesso modo, Bolzoni ha riportato una crescita del fatturato dell’8,2% a 43,3 milioni di euro a fronte di un utile ante imposte pari a 0,3 milioni di euro rispetto ai 5 milioni di euro di perdita al 30 giugno dello scorso anno. Luce verde anche per quel che riguarda l’utile netto dopo le imposte, attestatosi ad 8 mila euro rispetto ad una perdita di 4,7 milioni di euro registrata nel periodo gennaio – giugno 2009.
Investimenti News
Snai: ricavi stabili nel primo semestre 2010
Si è chiuso all’insegna della stabilità il primo semestre 2010 del Gruppo Snai. Il Consiglio di Amministrazione della società, quotata a Piazza Affari ed attiva nel settore delle scommesse sportive e delle concessioni ippiche, ha infatti approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2010, caratterizzata da un fatturato che si è attestato a 290,3 milioni di euro, ovverosia sostanzialmente in linea con i 290,5 milioni di euro di ricavi con cui è stato chiuso il primo semestre dello scorso anno. Nel periodo, invece, l’Ebitda ha fatto registrare un calo del 52% a 34,7 milioni di euro rispetto ai 52,8 milioni di euro del periodo gennaio – giugno 2009; pollice verso anche per l’Ebit, in calo del 50,3% da 13,3 milioni di euro ai 6,6 milioni di euro al 30 giugno 2010. La caduta dell’Ebitda nel primo semestre 2010, in accordo con una nota ufficiale emessa dal Gruppo Snai, si spiega con costi non ripetitivi per un ammontare pari a 4,7 milioni di euro, e con l’aumento dei pagamenti sulle vincite dei giocatori sulle scommesse sportive a quota fissa.
Ubi Banca emette le nuove obbligazioni a tasso fisso
C’è una data che gli investitori finanziari maggiormente interessati alle obbligazioni bancarie devono segnare sul loro calendario: il 31 agosto, infatti, quindi tra soli due giorni, il DomesticMot, segmento del Mercato Obbligazionario Telematico composto da strumenti finanziari liquidati all’interno del nostro paese, vedrà debuttare per la prima volta il titolo Ubi Scpa Tasso Fisso 2,30% 2010-2012 Welcome Edition, il quale, come si evince dalla denominazione, beneficerà delle performance dell’Unione di Banche Italiane. Anzitutto, c’è da dire che per questo prodotto Moody’s si è espressa in maniera decisamente positiva (il rating è stato fissato ad A1, il primo grado della buona affidabilità).
Il rating irlandese rimane basso, ma l’asta dei bond va a gonfie vele
Standard & Poor’s ha espresso un giudizio non troppo lusinghiero per quel che riguarda l’economia dell’Irlanda: si è trattato, in effetti, di un vero e proprio downgrade del rating del debito sovrano, ma tutto ciò non sembra aver preoccupato più di tanto la nazione britannica, se è vero come è vero che il mercato ha reagito più che bene, in particolare con una convincente asta caratterizzata da ben 600 milioni di euro. La cifra è di tutto rispetto, visto che la domanda in questione è risultata pari a circa dieci volte l’offerta relativa ai titoli di Stato a sei mesi, mentre il rapporto è di uno a quattro per quel che concerne gli otto mesi. In pratica, si è data poca fiducia al taglio praticato dall’agenzia statunitense: che cosa è successo di preciso? Da New York sono giunte notizie poco incoraggianti, dato che il rating irlandese è stato portato da un giudizio AA a un giudizio AA-, entrambi ricompresi nell’ambito dell’ottima affidabilità, ma nel secondo caso tendono ad aumentare le percentuali di default e si è proprio al limite estremo del grado di investimento.
Beghelli: cresce il core business dell’illuminazione
Il Consiglio di Amministrazione di Beghelli, società operante nel comparto dell’illuminazione di emergenza, ed in quella per il risparmio energetico, ma anche di recente nel business delle rinnovabili, ha approvato i dati al 30 giugno del 2010, caratterizzati innanzitutto da una crescita del 4,3% del settore illuminazione, mentre alla voce “Altre Attività”, che include anche i progetti fotovoltaici, il tasso di crescita si è attestato al 146,6%. Il tutto, nel periodo, a fronte di un fatturato consolidato che per Beghelli, in accordo con una nota ufficiale emessa dalla società, è balzato del 19,7% a 91,6 milioni di euro, mentre l’utile netto di Gruppo è cresciuto del 3,1% a 4,2 milioni di euro. Una lieve contrazione, pari allo 0,4%, ha invece fatto registrare nel periodo l’Ebitda, attestatosi a 10,8 milioni di euro, mentre l’Ebit scende nel semestre dell’1,5% a 6,5 milioni di euro rispetto al periodo gennaio – giugno 2009.
Titoli di Stato: emissione Btp e Ccteu 30 agosto 2010
Il Mef, Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha disposto per lunedì prossimo, 30 agosto 2010, un’asta di Buoni del Tesoro Poliennali (Btp) e dei nuovi CCTeu, i nuovi Certificati di Credito del Tesoro non più indicizzati all’andamento ed al rendimento dei Buoni Ordinari del Tesoro (Bot), ma al tasso euribor. Nel dettaglio, l’asta di lunedì prossimo, con data di regolamento fissata per l’1 settembre 2010, riguarda i Certificati di Credito del Tesoro indicizzati al tasso Euribor a sei mesi (Ccteu), offerti in quinta tranche, aventi decorrenza 15 giugno 2010, scadenza 15 dicembre 2015, e codice ISIN IT0004620305; il titolo offre un rendimento pari all’andamento del tasso euribor con scadenza a sei mesi più uno spread dello 0,80%. La prossima cedola del titolo offerto lunedì prossimo risulta essere già determinata ed è pari allo 0,917% con scadenza il prossimo 15 dicembre. Per quel che riguarda invece i Buoni del Tesoro Poliennali, il Mef collocherà lunedì prossimo, in settima tranche, il Btp con decorrenza 1º giugno 2010, scadenza 1º giugno 2013, codice ISIN IT0004612179 e tasso di interesse lordo annuo facciale al 2%.
Sedex: esordio dei nuovi Dolphin Certificates di Ubs
L’esordio è avvenuto proprio ieri sul Sedex (il mercato di riferimento per gli strumenti derivati) e già si prospetta come un prodotto finanziario molto interessante: ci stiamo riferendo alla nuova serie dei Dolphin Certificates di Ubs, il celebre gruppo bancario svizzero, strumenti che beneficeranno di una scadenza triennale. Anzitutto, bisogna precisare che questi specifici certificati saranno in grado di garantire una partecipazione piuttosto lineare in riferimento alle performance positive che verranno poste in essere dall’indice tedesco Dax (Deutscher Aktien): lo strike, in questo senso, è stato fissato a una quota di 6.166,34 punti e si può investire con la consapevolezza che una delle condizioni da rispettare è il non superamento, da parte dello stesso indice, della barriera a 7.707,93 punti. Gli scenari possibili, a questo punto, quando si arriverà al momento della scadenza (per la precisione, si tratta del mese di luglio del 2013) saranno sostanzialmente tre.
Financial Times: i bond spagnoli ottima garanzia per la liquidità
L’indiscrezione del Financial Times è di sicuro rilievo e illustra una situazione davvero importante per quel che concerne le emissioni di obbligazioni del governo spagnolo: le stime in questione sono state diffuse, per essere il più precisi possibili, da BrokerTec, una piattaforma telematica che viene sfruttata molto spesso dagli istituti di credito per porre in essere dei veri e propri rifornimenti di liquidità. Da quanto si è potuto evincere, dunque, le più importanti banche a livello internazionale sono riuscite a utilizzare, nel corso della settimana che si sta per concludere, un totale di bond governativi della Spagna molto forte, si tratta addirittura di un record; tutto questo vuole significare che la fiducia nei confronti della nazione iberica sta riprendendo quota e che si vuole fornire, in cambio degli strumenti finanziari in questione, una buona dose di liquidità.
Collocati 1,3 miliardi di titoli portoghesi: scadenze 2016 e 2020
L’ultima collocazione di titoli di Stato da parte del governo del Portogallo ha riguardato ben 1,3 miliardi di strumenti finanziari: una cifra davvero ingente, la quale è stata comunque suddivisa in maniera pressoché equa, con 629 milioni di titoli che beneficeranno di una scadenza tra sei anni (nel 2016) e altri 672 milioni che invece avranno un arco temporale decennale (la scadenza è stata infatti fissata nel 2020). In particolare, poi, c’è da sottolineare come i prodotti con scadenza nel 2016 avranno anche un’altra caratteristica davvero interessante, vale a dire una cedola pari al 4,20%; in tal senso, il rendimento di cui gli investitori interessati possono usufruire e beneficare è giunto fino al 4,312% e già è stata registrata una domanda due volte superiore all’offerta del governo di Lisbona.
Borsa Usa, maggiori controlli per le transazioni più rapide dei trader
Solitamente, quando si parla di investimenti finanziari, la parola “velocità” è sinonimo di “pericolo”: ma dal 6 maggio, giorno disastroso per la Borsa statunitense (Wall Street è riuscita addirittura a perdere mille punti in soli venti minuti), i regolatori hanno riflettuto parecchio, constatando che delle nuove regole fossero necessarie per controllare in modo migliore le transazioni a maggiore frequenza, quelle più indiziate di aver aggravato enormemente la débacle economica. Questa nuova forma di intervento consiste, in pratica, nella programmazione di ordinatori innovativi, a partire dagli algoritmi complessi, in modo da inviare gli ordini di acquisto e di vendita nel breve spazio di pochi secondi. Quello che si imputa ai trader che scambiano con più frequenza è di aver fatto lievitare le perdite del New York Stock Exchange, vendendo soprattutto tutte le loro posizioni nel momento in cui il mercato cominciava a colare a picco.
Banca Fideuram: aumentano utile netto e masse amministrate
Banca Fideuram, Istituto del Gruppo Intesa Sanpaolo, ha archiviato il primo semestre del 2010 con tutti i principali indicatori economici in crescita. Al riguardo, infatti, in accordo con una nota emessa proprio dal Gruppo Intesa Sanpaolo, il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto ha esaminato ed approvato i dati al 30 giugno 2010, contraddistinti da una raccolta netta totale che passa da 0,6 miliardi a 1,4 miliardi di euro; forte crescita nel periodo anche per la raccolta netta di risparmio gestito che passa dai 0,6 miliardi di euro del periodo gennaio – giugno 2009 ai 3,1 miliardi di euro del primo semestre 2010. Luce verde anche per le masse amministrate, che nei sei mesi mettono a segno un incremento del 2,5% a 69,5 miliardi di euro, mentre le commissioni nette, attestatesi a 257,9 milioni di euro, sono schizzate del 28,8% rispetto al primo semestre del 2009; l’utile netto è invece cresciuto nel periodo del 4,3% a 93,9 milioni di euro.
Marcolin raddoppia l’utile semestrale
Si è chiuso con risultati eccellenti il primo semestre di quest’anno per il Gruppo Marcolin. A metterlo in risalto è stata proprio la società attiva nel settore dell’occhialeria dopo che il Consiglio di Amministrazione di Marcolin ha provveduto ad esaminare ed approvare i dati al 30 giugno del 2010, caratterizzati innanzitutto da un utile netto che è più che raddoppiato passando dai 7,1 milioni di euro del primo semestre del 2009 ai 14,3 milioni di euro dei primi sei mesi del 2010. Il tutto a fronte di un giro d’affari che nel periodo è balzato del 16% a 115,6 milioni di euro, e di una posizione finanziaria netta in forte miglioramento visto che, pur essendo negativa, è passata dai -29,3 milioni di euro del primo semestre 2009 ai -11,3 milioni di euro dei primi sei mesi di quest’anno; forte progresso nel periodo anche per l’ebitda, che passa da 11 a 21,1 milioni di euro con un rialzo del 92%, mentre l’Ebit è schizzato del 109% passando da 8,4 a 17,5 milioni di euro.
Nice: ricavi in crescita a due cifre nel primo semestre

Nel primo semestre del 2010 Nice, società italiana quotata in Borsa a Piazza Affari, ed attiva nei sistemi per l’automazione, ha conseguito una crescita dei ricavi a due cifre. Questo, in particolare, è quanto emerso dall’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2010, caratterizzata nello specifico da un aumento del fatturato del 10,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; luce verde anche per l’utile netto di Gruppo, che per Nice si è infatti attestato nel periodo gennaio – giugno 2010 a 16,4 milioni di euro rispetto ai 13 milioni di euro del primo semestre del 2009. Secondo quanto dichiarato dal Presidente di Nice, Lauro Buoro, nonostante la situazione macroeconomica che rimane incerta in molte aree del Vecchio Continente, la società è riuscita a conseguire un buon aumento dei volumi di vendita, superiore al livello del 10%, unitamente ad un incremento dell‘utile netto di oltre il 26%.
Eurotech: computer embedded, nuovo ordine milionario
A fronte della stipula di un contratto di durata pari ad almeno due anni, Eurotech, azienda leader nel comparto dei prodotti, delle tecnologie e dei sistemi embedded, ha annunciato d’aver acquisito una nuova commessa milionaria. Trattasi, nello specifico, di un ordine avente un controvalore pari a 1,8 milioni di dollari per conto di un’azienda che è un primario produttore che, per le applicazioni critiche, commercializza sistemi di alimentazione e di raffreddamento. Eurotech fornirà su singola scheda i computer a bassissimo consumo che equipaggeranno la linea di prodotti del cliente denominata “UPS”, ovverosia Uninterruptible Power Supply. In particolare, le unità UPS, grazie, all’interno di una singola scheda, della ridondanza per quel che riguarda l’alimentazione elettrica, sono adatte per applicazioni critiche quali ad esempio quelle per le centrali per le telecomunicazioni e le sale server. La gestione delle unità UPS avviene in rete attraverso un aggiornamento in tempo reale sia delle condizioni operative, sia dello stato delle stesse unità di funzionamento.