Caltagirone Editore: ricavi stabili nel primo trimestre

piazza-affariIl Consiglio di Amministrazione di Caltagirone Editore, sotto la presidenza di Francesco Gaetano Caltagirone, si è riunito in data odierna, 7 maggio 2010, ed ha esaminato ed approvato i dati relativi al primo trimestre del 2010, caratterizzati da un andamento stabile dei ricavi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; il fatturato, infatti, si è attestato a 59,9 milioni di euro rispetto al 60 milioni di euro dei primi tre mesi dello scorso anno, mentre in forte miglioramento è il risultato del Gruppo che nel periodo gennaio – marzo 2010 si  è attestato a 1,6 milioni di euro rispetto ad un rosso di 13,9 milioni di euro registrato nei primi tre mesi del 2009. In particolare, il fatturato derivante dalla raccolta pubblicitaria è cresciuto nel periodo per Caltagirone Editore del 4,7%, ovverosia ad un tasso di espansione leggermente superiore alla media del mercato, mentre in linea con il mercato, con un -5,5%, si è attestato il trend dei ricavi dalla vendita dei quotidiani in un contesto che vede Caltagirone Editore non aver ancora applicato gli incrementi di prezzo che, invece, hanno già messo in atto tutti i suoi principali concorrenti.

Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, Caltagirone Editore ritiene che i benefici visti nel primo trimestre del 2010, e legati a rigorose politiche di contenimento dei costi, potranno riflettersi anche sugli altri trimestri del corrente anno, mentre per quel che riguarda la crescita dei ricavi pubblicitari del primo quarto di quest’anno, la società giudica incerto il fatto che ciò possa mantenersi anche per i prossimi mesi.

Per quel che riguarda gli altri indicatori economici principali al 31 marzo 2010, la posizione finanziaria netta di Caltagirone Editore si è attestata a 212 milioni di euro rispetto ai 226,3 milioni di euro dell’ultimo trimestre dello scorso anno; con una nota Caltagirone Editore ha spiegato che la riduzione della posizione finanziaria da un trimestre all’altro sia da spiegare sia con i costi straordinari legati sia ai piani di esodo che sono stati definiti nel 2009, e che ammontano a circa 5,8 milioni di euro, sia all’investimento di titoli in società quotate per un ammontare pari a 8,4 milioni di euro.

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