Titoli di Stato: nuova asta di Bot Semestrali del 27 Settembre 2011

Arriva la comunicazione per la seconda asta di Bot del mese di Settembre 2011; il Ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso un comunicato stampa di qualche minuti fa’ rende noto che l’asta è prevista per il 27 Settembre ed il regolamento sarà il 30 Settembre. Nello specifico verranno emessi Buoni Ordinari del Tesoro con scadenza al 30.03.2012 (quindi semestrale a 182 giorni) per un importo di 8.000 milioni di euro.

Sempre nello stesso giorno, continua la nota, viene disposta un’asta con regolamento il 30 Settembre 2011 per l’emissione di una seconda tranche di Bot con scadenza il 15 Dicembre dell’anno corrente per un importo di 3.000 milioni di euro.

Come di consueto la sottoscrizione da parte degli investitori e dei risparmiatori è da presentare entro le ore 11:00 del 27 Settembre agli intermediari abilitati a partecipare all’asta. Ogni offerta dovrà essere di minimo mille euro.

Nella nota il Ministero aggiorna anche sulla circolazione di Bot al 15 Settembre 2011 che, si legge, era pari a 139.461.896 milioni di euro di cui 4.000 milioni di euro a scadenza trimestrale, 50.335 milioni di euro a scadenza semestrale e 85.126.896 milioni di euro di Bot con scadenza annuale.

La fiducia degli investitori nel Bel Paese è calata drasticamente negli ultimi giorni; non che prima l’Italia fosse considerata particolarmente stabile, ma le voci migliori che circolano ci accostano a Grecia e Spagna e di sicuro ci siamo distanziati parecchio dalla Germania (o almeno così sembra) che in Europa continua ad essere, giustamente o ingiustamente, il punto di riferimento.

Le aste di Bot di Settembre 2011 e le successive aste di titoli di Stato previste fino a fine Ottobre saranno decisive per misurare la fiducia residua e valutare la situazione complessiva dell’Italia; gli alti rendimenti raggiunti dai Bot annuali ma anche quelli dei Btp rendono l’Italia interessante per altri motivi; il fatto che siamo nell’Unione Europea e che nessuno abbia ancora pensato di uscire dall’area dell’Euro come per la Grecia, ci conservano per il momento una posizione di forza nel quadro complessivo.

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