Mercato derivati Europa

La notizia era da tempo nell’aria e, pertanto, le affermazioni da parte del Cme Group non hanno destato particolare sorpresa, quanto la gradita conferma di quanto si sospettava. Stando al Chicago Mercantile Exchange (Cme), preso nel vecchio Continente ci sarà un vero e proprio mercato dei derivati europeo, che avrà un hub a Londra. Ma cosa cambierà nel panorama internazionale? E quale potrà essere la concorrenza esercitata nei confronti di Nyse e Db? Cerchiamo di vederci più chiaro, leggendo tra le righe delle comunicazioni del Cme.

Istituti e Banche d’Affari continuano a puntare sui derivati

Una crisi devastante come quella nata negli USA a cavallo tra il 2007 ed il 2008 non ha scoraggiato quelle che si consideravano “cattive abitudini” ed anzi il mondo finanziario sembra voler ripetere gli stessi errori; uno studio condotto da R&S Mediobanca ha fatto emergere che l’esposizione delle banche Europee sui derivati è cresciuta nel 2011 fino ad arrivare al 53% del PIL dell’Eurozona mentre nel 2010 si attestava al 41,3%. Lo scorso anno a fronte di un calo nell’esposizione sull’azionario da parte degli istituti Europei si è assistito ad una crescita esponenziale nelle contrattazioni di derivati, per un giro complessivo di circa 1453 miliardi di euro (corrispondente quasi al PIL Italiano).

La “batosta” arrivata con i mutui sub-prime sembra aver incrementato l’esposizione sui derivati piuttosto che averla demonizzata; in effetti ad una grande esposizione su strumenti speculativi corrispondono guadagni altrettanto alti e per quanto la crisi abbia fatto subire perdite consistenti per via dei titoli tossici scambiati in tutto il mondo, il resto dei derivati su cui si basa oggi il mondo finanziario è “sano” ed offre spunti operativi incredibili per le banche d’affari.

Previsioni Natural Gas Maggio 2012

I derivati sul Gas Naturale stanno lentamente riacquistando una buona parte degli investitori persi con il crollo iniziato nel 2008. Dal top relativo segnato in quell’anno prossimo a quota 18 sul grafico rettificato la discesa è stata netta ed ha portato il future a sfiorare quota 2 proprio nel 2012, aggiornando al ribasso il bottom relativo di settembre 2009.

Quali sono le aspettative di breve termine dopo il rimbalzo? Nel breve sicuramente gli analisti attendono un ritracciamento che possa confermare poi la tendenza rialzista avviata dal bottom di Aprile scorso di poco sotto quota due. Il ritracciamento ha come supporto estremo il 50% del rialzo registrato fin’ora che attualmente equivale a circa 2.32. Il valore è destinato ad essere aggiornato non tanto dal proseguo della salita ma più che altro dalla volatilità attesa.

Il prezzo dell’Oro e la tendenza degli investitori

Con l‘Euro/Dollaro che scende sotto i minimi a 2 mesi mentre il Brent sfonda la soglia di 110$ per poi ritornare parzialmente sui suoi passi, la situazione sui Mercati è più complessa di quel che si pensava e le correlazioni non rispondono più come hanno fatto fino a poco tempo fa’.

Gli equilibri si spostano anche sul Gold che in giornate come queste sarebbe dovuto salire per fermare l’indecisione del Mercato e consolidare i livelli raggiunti frutto di un up-trend ultra-decennale. In realtà la formazione a triangolo che vediamo nell’immagine è stata violata poco prima del vertice (che resta comunque un punto temporale di setup) al ribasso, vanificando così le ipotesi rialziste che vedevano un ritorno in area 1906 come inizio di una nuova fase di up-trend.

Succo di arancia: triplo massimo confermato, ecco i livelli operativi

Il future sul succo di arancia (reso famoso anche dalla celebre pellicola “Una poltrona per due”) è vicino ad un triplo massimo storico. Concedendosi delle tolleranze, visto l’arco temporale in gioco, è la terza volta che il prezzo arriva intorno a 200 per essere spinto verso il basso nuovamente e gli investitori sono sull’attenti per l’immediato futuro.

Nel periodo compreso tra il 1988 ed il 1990 il future è arrivato in zona 200 prima di crollare verticalmente a più riprese fino al bottom raggiunto nel 2004 prossimo a quota 50. Dal minimo relativo è poi iniziata una salita vertiginosa che in pochi anni ha riportato il prezzo nuovamente poco sopra quota 200 ed a seguire, nella classica conformazione a bolla speculativa, il prezzo è nuovamente sceso fin sotto a 70 per poi tornare a 200 a Giugno dell’anno corrente.

Le montagne russe hanno disegnato nel tempo un triplo massimo di lunghissimo periodo che con il crollo avuto nel mese di Agosto viene confermato e mette tutti in guardia sul futuro del derivato; le possibilità sono ancora tutte aperte ma le statistiche lo danno come discendente per l’inizio di una fase bearish di lunghissimo periodo, nonostante la view è in contrasto con il quadro generale del Mercato che vede nelle commodities un ritorno di capitali dovuto alla sfiducia verso l’azionario.

Incertezza a Piazza Affari, e lo spread Btp-Bund sale ancora

Mentre nel precedente periodo di crisi (parliamo del 2008) l’indicatore preso in considerazione per valutare il sentiment del mercato globale era il VIX (soprannominato per l’occasione “l’indice della paura” dalla comunità internet) adesso l’attenzione (Europea ed Italiana) si concentra sopratutto sullo spread Btp-Bund che quotidianamente viene monitorato. Dopo il picco di Agosto prossimo ai 400 punti (che è comunque frutto di una crescita continua fin da Aprile scorso) l’indicatore è tenuto sotto stretta sorveglianza dal Mercato e la correlazione con i momenti “rossi” di Piazza Affari sale esponenzialmente con la crescita dello stesso.

Al momento, dopo il top assoluto e la stabilizzazione appena sotto quota 300, lo spread oscilla proprio intorno a questa stessa quota aspettando la prossima mossa dell’azionario globale prima di andare in una direzione; noi abbiamo escluso la possibilità di un ritorno verso i massimi quando la discesa del Mib sembrava vicino alla fine, ma l’evoluzione degli ultimi giorni costringe a prendere in considerazione la possibilità che presto si possa tornare in quota.  Nella giornata di oggi il differenziale è intorno a 311 punti, dopo un’apertura a 301 ed un top relativo a 313, ma con la prossima settimana la volatilità si potrebbe alzare ancora costringendo ad una salita dello spread veloce verso 350.

Mercato Sedex: certificates e covered warrant

mercato-sedexIl “Sedex” è il segmento di mercato, gestito da Borsa Italiana S.p.A., dove gli investitori, in prevalenza quelli privati, possono negoziare i cosiddetti “securitised derivatives“, ovverosia strumenti finanziari il cui andamento dipende da un’attività sottostante che può essere un tasso di cambio, un indice, una materia prima, un’azione o un tasso di interesse. Il “Sedex” è quindi in tutto è per tutto un segmento di mercato di strumenti derivati che presenta da un lato una grande facilità d’accesso, unitamente alla liquidità sugli strumenti garantita da uno o più emittenti, sia l’assenza di versamenti come deposito a garanzia rispetto a quanto avviene per altri mercati in cui si negoziano gli strumenti derivati. Sul “Sedex” è possibile acquistare certificates e covered warrant che, a loro volta, si distinguono o per essere “a leva”, ed in tal caso si parlerà di “leverage securitised derivatives“, oppure senza effetto leva, ed in tal caso lo strumento finanziario apparterrà alla classe degli investment securitised derivatives.

Covered Warrant: copertura e speculazione

covered-warrantI Covered Warrant sono una tipologia di strumenti finanziari appartenenti alla classe dei “derivati“, presentano un elevato grado di rischio, e vengono di norma utilizzati dagli investitori sia a fini speculativi, sia come strumento di copertura. Un Covered Warrant, infatti, consente al possessore di esercitare il diritto ad acquistare o vendere un’attività sottostante ad un prezzo prefissato che viene denominato “strike price“; l’esercizio di tale diritto può avvenire a scadenza, ed in tal caso si parlerà di Covered Warrant di tipo “europeo”, oppure in un periodo prefissato ed in tal caso si parlerà di Covered Warrant di tipo “americano”. Il Covered Warrant con il diritto ad acquistare il sottostante viene denominato Covered Warrant di tipo “call”, mentre quello che permette di vendere il sottostante viene denominato Covered Warrant di tipo “put”.