Buoni fruttiferi: nuove serie gennaio 2010

nuove-serie-buoni-fruttiferiLa Cassa Depositi e Prestiti, per il mese di gennaio 2010, ha comunicato le nuove serie di buoni fruttiferi postali, identificabili con le sigle “P28”, “16J”, “M43”, “I48”, “D01” e “B63”, mentre non risultano essere più sottoscrivibili le serie “P27”, “16I”, “M42”, “I47”, “1Z8” e “B62”. Tra le nuove serie, per chi vuole investire i risparmi mettendoli al sicuro con un’ottica di breve termine, è interessante la serie “D01”, che corrisponde al “Buono BFPDiciottomesi“, il cui tasso, per una durata dell’investimento pari a 18 mesi, è crescente da semestre a semestre; nel dettaglio, il tasso è pari allo 0,55% per il primo semestre ma passa allo 0,85% nel secondo per poi balzare all’1,25% nel terzo ed ultimo semestre di durata del buono fruttifero postale.

Etf per investire nei Corporate Bond

mercato-eurobondPer chi punta ad ottenere dei rendimenti investendo nel mercato azionario, ma non è attratto dai rendimenti, molto bassi, offerti dai titoli pubblici delle economie più mature, molto spesso si destina una quota parte delle proprie disponibilità nei “Corporate Bond“, ovverosia nelle obbligazioni societarie, specie quelle con un elevato rating. In ogni caso, l’accesso diretto a questa tipologia di strumenti può essere sia difficoltoso, sia oneroso a causa del fatto che il titolo quotato non sempre presenta livelli di scambi elevati tali da renderlo negoziabile, oppure magari il lotto minimo è particolarmente elevato e quindi fuori dai propri obiettivi di investimento. Ebbene, già da qualche anno c’è la possibilità di superare queste potenziali difficoltà investendo negli Etf obbligazionari che replicano proprio un paniere di corporate bond opportunamente selezionato sulla base di determinate caratteristiche.

Obbligazione Mediobanca tasso variabile 2009/2014

obbligazione-tasso-variabileIl 20 novembre scorso, sul mercato obbligazionario gestito da Borsa Italiana S.p.A., sono ufficialmente partite le negoziazioni dell’obbligazione Mediobanca tasso variabile 2009/2014, con codice ISIN IT0004540842, e con un rating dell’emittente “AA-” assegnato dalla società specializzata Standard & Poor’s, ed un rating per l’emissione pari allo stesso modo ad “AA-” sempre emesso a cura di Standard & Poor’s. L’Obbligazione Mediobanca tasso variabile 2009/2014 è negoziabile per lotti pari 1.000 euro nominali, o multipli, per un totale di 650 milioni di euro di controvalore nominale dei titoli che sono in circolazione. L’obbligazione, in particolare, può essere particolarmente interessante per chi di norma destina una quota parte del proprio risparmio ai titoli emessi da società italiane a grande capitalizzazione, e punta a conseguire nel tempo dei rendimenti in linea con quelli attuali di mercato ma comunque superiori a quelli offerti da strumenti finanziari a breve termine come possono essere i Buoni Ordinari del Tesoro (Bot).

Certificates su azioni, indici, valute e commodities

certificatesI Certificates sono degli strumenti finanziari che, con o senza l’effetto leva, permettono di replicare l’andamento di azioni, indici, valute, commodities ed altri sottostanti che magari sono  difficilmente accessibili direttamente da parte di un investitore. I Certificates, come accennato, si distinguono in due categorie: quelli senza leva, definiti anche come Certificates “investment“, e quelli “leverage“, ovverosia quelli su cui c’è un effetto leva; in quest’ultimo caso, rispetto al sottostante, le oscillazioni dello strumento finanziario sono più ampie e di conseguenza si amplifica anche il rischio di conseguire maggiori perdite o di ottenere guadagni superiori. Sono tante le tipologie di Certificates che, scambiati giornalmente come le azioni, consentono, ad esempio, di investire sul petrolio o magari sull’indice di una Borsa meno “accessibile” come quella russa o cinese.

Obbligazione Royal 220 zero coupon

royal-bank-scotlandA partire dalla giornata di ieri, 11 dicembre 2009, è sbarcata sul mercato italiano, con relativa quotazione sul MOT, il mercato obbligazionario telematico gestito da Borsa Italiana S.p.A., una nuova obbligazione senior di Royal Bank of Scotland; trattasi di un titolo interessante per chi punta, in particolare, all’investimento in obbligazioni societarie ma con un ottica di investimento di lungo periodo. Trattasi, nello specifico, della Obbligazione Royal 220 zero coupon, con codice ISIN NL0009288141, e durata pari a ben quindici anni; il prezzo è di 100 all’emissione, mentre a scadenza, il 3 dicembre del 2024, ovverosia proprio tra quindici anni, si riceverà al lordo un valore di 220; prima della scadenza, pur tuttavia, l’emittente si può riservare la facoltà di rimborsare l’obbligazione in anticipo in corrispondenza delle seguenti scadenze, e con i relativi prezzi di rimborso, sempre al lordo: l’Obbligazione Royal 220 può essere rimborsata, su facoltà dell’emittente, a 170 il decimo anno, a 180 l’undicesimo anno, 190 il dodicesimo anno, 200 il tredicesimo anno e 210 il quattordicesimo anno.

Obbligazioni societarie: più rendimento dai corporate bond

obbligazioni-societarieLe obbligazioni societarie, dette anche in gergo corporate bond, sono dei titoli di debito che vengono emessi da aziende e da società, come lo può essere ad esempio una banca, al fine di soddisfare nell’ambito dell’esercizio dell’attività una o più finalità. Ad esempio, un’azienda può emettere delle obbligazioni societarie per finanziare la propria crescita, ad esempio mediante acquisizioni, oppure per rafforzare i propri livelli ed indici di patrimonializzazione, oppure ancora per ristrutturare il debito magari spostandolo dalle scadenze a breve termine a quelle a lungo termine. Di norma, il rendimento offerto dalle obbligazioni societarie è tanto più alto quanto la solidità finanziaria dell’azienda è più bassa.

Libretti postali: risparmio semplice e senza spese

risparmio-poste-italianeQuella dei libretti postali è una forma di risparmio tra le più comuni nel nostro Paese, specie per chi non ha grande dimestichezza con prodotti finanziari più complessi, più strutturati ma anche più rischiosi. Così come per i buoni fruttiferi, anche i libretti postali sono degli strumenti di deposito della liquidità collocati da Poste Italiane, garantiti dallo Stato, ed emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti. A fronte di un rendimento, comunque basso, i soldi messi in un libretto postale sono al sicuro visto che godono della massima garanzia, ovverosia quella dello Stato, e possono essere stipulati al portatore, con un massimale di giacenza sul libretto non superiore ai 12.500 euro, in ottemperanza alle norme anti-riciclaggio, oppure nominativi ed in tal caso gli intestatari del libretto possono essere anche più di uno ma non più di quattro. Ma esistono anche soluzioni dedicate espressamente ai minori e libretti “Giudiziari” e tutte le soluzioni sono esenti dall’imposta di bollo e dai costi di gestione.

Libretto Nominativo Ordinario.

Il libretto di risparmio ordinario vanta un rendimento lordo annuo dello 0.90% che può aumentare fino a 1.15% (Rendimento Oro) con un regime fiscale del 27%. Con un massimo di 4 intestatari e la possibilità di eseguire tutte le funzioni di versamento e prelievo sia dagli uffici che dai Postamat (con la Carta Libretto Postale) è la soluzione più diffusa. Da sottolineare anche la possibilità di accreditare la pensione INPS e INPDAP.

Buoni fruttiferi: cosa sono e quanto rendono

buoni-fruttiferiI Buoni fruttiferi, così come i titoli di Stato, ovverosia i Bot, Btp, Cct, e Ctz, sono degli strumenti d’investimento del risparmio ideali per chi a fronte di un rendimento, basso in questo momento, vuole proteggere il capitale e dormire sonni tranquilli. I Buoni fruttiferi, infatti, sono garantiti dallo Stato, sono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, e sono distribuiti dal Gruppo Poste italiane; la restituzione del capitale investito è sempre garantita, così come è garantita la maturazione degli interessi che i Buoni fruttiferi offrono. Escludendo le spese fiscali, i Buoni fruttiferi postali possono essere sottoscritti dal risparmiatore senza spese, così come il loro rimborso è senza l’applicazione di costi ed oneri. Il risparmiatore, in base ai propri obiettivi temporali di investimento, può sottoscrivere Buoni fruttiferi con scadenze brevi, oppure con scadenze lunghe, fino ad una durata massima di 20 anni.