Occhio al titolo Eni, potrebbe andare in rally

eniLa settimana per il titolo Eni inizia bene, con mezzo punto percentuale di rialzo. Il prezzo delle azioni è ora a 16,23 euro, con tendenza rialzista. Tutto merito del nuovo giacimento scoperto in Egitto, nel campo esplorativo B1-X, nella regione di South West Meleiha. Si tratta di una nuova concessione che l’Eni ha fatto sua e che promette di essere tra le più ricche al mondo.

Il titolo e gli affari

L’Eni vive di nuove scoperte e sfruttamenti, dunque questo nuovo giacimento di olio leggero porterà in alto le azioni del gruppo.

Il pozzo si trova nel bacino del Faghur, a 4.523 metri di profondità. Inoltre dista appena 7 chilometri dalla precedente scoperta.

In questo modo Eni potrà sfruttare le stesse infrastrutture già costruite, e naturalmente da ampliare, per il precedente pozzo. La portata del pozzo è di 5.130 barili al giorno.
Inoltre Eni perforerà a breve altri pozzi esplorativi. Si tratta di scoperte che arrivano a breve distanza dall’acquisizione della concessione. Eni detiene il 100% della concessione, ed è attualmente il principale produttore petrolifero in Egitto, con 300.000 barili al giorno.

Con il nuovo campo di Zohr, questa quota è destinata a salire, così come il valore aziendale.

Goldman Sachs emette Fixed Cash Collect in euro

Goldman Sachs emette nuovi certificati Fixed Cash Collect in euro e fa il punto della situazione su quella che è la situazione economica statunitense in merito al mercato dei titoli. Vediamo insieme di cosa si tratta in entrambi i casi.

Rally di FCA e Juventus in borsa. Torino gongola

juventusDue aziende così diverse ma da sempre legate alla stessa famiglia, anche se con i diversi distinguo degli ultimi tempi. La FCA, che non è più il simbolo unico di Torino dopo la fusione tra Fiat e Crysler, e la Juventus, da sempre giocattolo (vincente) e passione della famiglia Agnelli, storica proprietaria del club più vincente in Italia. Entrambe sono in rally, per motivi diversi.

La Juventus

Per la Juventus, l’attuale rally in borsa, con aumento del prezzo dei titoli di più del 7%, è dovuto chiaramente all’affare Ronaldo, su tutti i giornali in questi giorni.

Il cinque volte pallone d’oro sarebbe in rotta col suo club, e la Juventus si sarebbe fatta avanti, pronta a sborsare cifre astronomiche per assicurarsi il calciatore-azienda. Si perché Cristiano Ronaldo costerebbe 100 milioni l’anno, ma il ragazzo è anche un’azienda, tra sponsor e merchandising, capace di far muove circa 200 milioni l’anno.

Resta da vedere se il portoghese sceglierà veramente la Juventus, o stia solo cercando di forzare la mano al Real e ottenere un ingaggio ancora più alto. In questo caso, ci potrebbero essere contraccolpi sul titolo della Juve.

La FCA

Anche l’altra grande di casa Agnelli, la FCA, anche se in partnership con Crysler, sta vivendo il suo rally. Qui Ronaldo non c’entra, chiaramente, ma il Lingotto sta segnando un +3,9% dopo l’upgrade degli analisti di Jefferies, che ha portato il titolo da hold a buy nella sua valutazione. Questo dopo alcune indiscrezioni, circolate in Germania, su un ammorbidimento di Trump sui dazi commerciali.

Europa agli Stati Uniti: reagiremo a dazi auto

L’Europa ha deciso di non rimanere ferma a guardare: Bruxelles ha deciso di puntare direttamente il dito contro i dazi americani sulle importazioni di auto europee. Il punto degli esperti? A pagarne le conseguenze saranno sia i lavoratori del vecchio continente che gli statunitensi.

Piazza Affari affonda. Pochi titoli in positivo

sell in may borseQuesto lunedì è un’altra giornata storta per le borse mondiali, e Piazza Affari si segnala tra le più negative, con un -1,28% in questo momento (14:20 CEST).

Si tratta di un altro trend negativo che coinvolge tutti i titoli quotati, ad eccezione di poche società, che segnano risultati positivi.

All’apertura borsistica sono subito crollate la Tenaris e la Saipem, e un crollo c’è stato anche per il prezzo delle azioni Mediaset.

Chi sale e chi scende

Così, anche rialzi contenuti come quelli di Poste Italiane e di Monclear sembrano essere rally, di fronte al disastro di oggi. Addirittura Recordati crolla del 14% dopo che si è passati al cambio dell’azionista di maggioranza. Fimei, che aveva più del 51% delle azioni, ha lasciato, in accordo con CVC Capital Partnes, il proprio pacchetto ad un fondo controllato dalla stessa CVC. Ora si attende un’offerta pubblica di acquisto che porti CVC al controllo di un’altra parte del pacchetto.

Intanto Mediaset crolla del 4%, anche dopo le dichiarazioni di Di Maio, che vede la Tv tradizionale ormai anacronistica.

A salire in apertura sono Poste Italiane e Moncler. Per l’azienda di Stato si tratta comunque di un fuoco di paglia, visto che il +0,30% è stato annullato, e ora sono sotto dello 0,28%. Monclear invece conferma l’apertura e ora tratta con un +1,08%.

Mediaset, tempo di bilanci ma senza Vivendi

E’ tempo di bilanci per Mediaset, ma lasciando Vivendi fuori dall’assembla di bilancio per analizzare i risultati raggiunti nel 2017, ponendo anche un punto fermo su quelle che sono le illazioni o le richieste relative al collocamento dell’azienda rispetto al nuovo Governo.

Bund: conviene investire? Intanto Milano perde il 20%

bundI Bund tedeschi sono sempre una garanzia, ma conviene investire oggi nei titoli tedeschi? La domanda viene spontanea, viste le difficoltà delle borse mondiali, tra guerra commerciale e crisi dell’euro. Una crisi di fiducia, e non di valore, visto che una svalutazione era vista di buon occhio per le esportazioni.

La crisi deriva dalla situazione europea, una crisi di fiducia della popolazione nella stessa entità “Europa”. E l’Italia è forse il simbolo di questa crisi. Da quando si è instaurato il Governo Conti, la borsa di Milano ha perso il 20%.

Investire in Bund?

Quando c’è aria di crisi, gli investitori cercano sempre un rifugio. Lo yen, il franco svizzero, l’oro e i Bund tedeschi. Questi i rifugi più popolari. Lo yen e il franco si stanno apprezzando. L’oro non decolla, e i Bund offrono dei rendimenti al di sotto dell’inflazione.

La guerra commerciale continua a mietere vittime nelle borse mondiali, e così si iniziano a comprare i Bund, nonostante i rendimenti negativi fino a 7 anni.

Si comprano perché è già iniziata l’inversione di tendenza, lentamente. Fino a 2 anni fa infatti, erano negativi anche i Bund a 15 anni. Ora, con l’annuncio della BCE sull’interruzione del QE, i prezzi dovrebbero aumentare. Certo, chi ha comprato ieri, può aver avuto una perdita secca fino al 20% nel decennio. Ma in una certo senso è stato costretto dalla repressione finanziaria. Meglio perdere un po’, che rimanere al palo o perdere tutto.

Banca Carige si dimette presidente Tesauro

Piccola scossa di terremoto in Banca Carige: si è infatti dimesso il consigliere e presidente Giuseppe Tesauro. L’uomo ha rassegnato le dimissioni con effetto immediato, a quanto pare per “sopravvenute divergenze relative alla governance e gestione della banca“.

Borse giù. Crolla Milano, Istanbul scende dopo la vittoria di Erdogan

crollo borsaInizia male la settimana delle borse mondiali, con forti perdite in tutto il mondo, per motivi diversi. Se le maggiori piazze globali sono influenzate dalle continue tensioni commerciali scatenate da Trump con l’Asia e l’Europa, in Turchia, la vittoria di Erdogan porta la borsa di Instanbul in negativo, dopo un’apertura invece molto positiva.

La borsa di Milano

Pessima mattinata per tutte le borse, e in particolare per Milano, che attualmente (13:29 CEST) perde l’1,33%, con i bancari in crisi. Male anche alcuni tecnologici, in particolare Prysmian, che perde oltre il 7%, dopo che le sue stime sono state riviste al ribasso. Va giù, del 2%, anche Stm.

Male i bancari, con Unipol giù del 4,09%, Ubi Banca giù dell’1,7% e Banco Bpm in negativo del 2,4%.

Le borse risentono delle nuove dichiarazioni di Trump, ancora sui dazi, in particolare contro l’Europa. Il presidente americano vorrebbe applicare il 20% alle importazioni di auto europee, e così a UE conferma le sue barriere doganali appena istituite.
In Turchia vince Erdogan le elezioni, e questo sembra, in apertura, dar linfa alla borsa di Istanbul, salvo poi deprimerla fino all’attuale -0,68%. La mattina aveva visto un’apertura in positivo fino al 2,30%, in area 97.954 punti.

Europa promuove Grecia e taglia debito

Buone notizie per la Grecia dal punto di vista economico visto che riuscirà a riprendere in mano la gestione reale dei suoi conti dopo 8 anni di commissariamento. Alcuni parlano di “libertà vigilata”: quel che è ad ogni modo palese a prescindere dalle definizioni degli analisti è che lo stato europeo è nuovamente “libero”.

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Educazione finanziaria: tutto quello che è opportuno sapere

Nella società moderna i giovani ed i meno giovani hanno una scarsa educazione finanziaria, non tanto perché sono poco interessati al loro futuro quanto piuttosto perché non hanno gli strumenti necessari per orientarsi. I giornali, le riviste o i siti specializzati su economia e finanza sono troppo tecnici o troppo politici. Il linguaggio quindi è di difficile comprensione per chi non è particolarmente avvezzo a questi temi, di conseguenza approcciarsi diventa difficile per i “normali” investitori. Negli Stati Uniti il Consumer Financial Protection Bureau ha rilasciato un programma per le scuole, in cui vengono spiegate ai bambini le prime nozioni relative all’assicurazione, alla finanza ed all’economia.

Conoscere i primi elementi di finanza ed imparare ad utilizzarli nel mondo corretto, sin dalla tenera età, forma i giovani a comprendere meglio sia i rischi che le opportunità. Nello specifico il documento statunitense prevede un programma personalizzato per ogni età: ai bambini dai 6 ai 10 anni vengono spiegate le nozioni di base come i prestiti, gli investimenti, le spese ed il risparmio. Ai bambini dai 10 ai 14 anni viene spiegato il concetto di rischio e di assicurazione. Ai ragazzi dai 14 ai 18 anni viene spiegato come prendere la prima decisione importante della loro vita: l’università. Dopo questo percorso i giovani sono formati per autogestirsi non solo in ambito finanziario ed economico, ma in generale in tutte le situazioni della vita.

In Italia manca uno strumento simile ed è in questo contesto che sta prendendo sempre più quota Altroconsumo Finanza, una rivista di consulenza ed assistenza che aiuta gli investitori nella gestione del loro capitale. Altroconsumo è un’associazione di consumatori senza scopo di lucro, che ad oggi vanta ben 40.000 associati in tutta Italia. Questo servizio recensisce e analizza gli strumenti maggiormente utilizzati e proposti dalle banche, per capire se sono soluzioni affidabili oppure no.

Altroconsumo Finanza è una piattaforma che offre diverse tipologie di servizi orientati all’investimento. Sono disponibili vari servizi personalizzati in base alle varie esigenze. Il servizio portafoglio consente di scegliere i percorsi studiati dagli specialisti di Altroconsumo. Il servizio di informazione costante prevede la pubblicazione sulla rivista di tutte le opportunità di investimento presenti sul mercato. Il servizio di gestione portafoglio consente di investire i titoli virtualmente per tenere traccia degli investimenti e dei possibili strumenti sostitutivi. Il servizio di simulazione all’investimento permette di inserire i titoli presenti nel portafoglio per controllarne il rendimento presente e futuro. Infine gli investitori possono accedere a strumenti di investimento a condizioni molto più vantaggiose, poiché vengono negoziati in blocco da Altroconsumo per i propri associati.

Le strategie di portafoglio offrono percorsi alternativi da scegliere in base alle proprie potenzialità di investimento. Sono previsti percorsi per chi può spendere fino a 10.000 euro, fino a 50.000 euro e fino a 100.000 euro. I risparmiatori quindi hanno la possibilità di agire con cognizione di causa per gestire al meglio il loro patrimonio. Il concetto di rischio fa quindi meno paura poiché gli utenti hanno gli strumenti necessari per comprenderlo. Ciò che cambia è soprattutto l’atteggiamento nei confronti del rischio in quanto si può decidere di accettarlo, rifiutarlo o difendersi con un’apposita assicurazione. Non ci sono però salti nel vuoto con l’appoggio di Altroconsumo, che esprime in maniera chiara i concetti di investimento, spesa e risparmio.

Tria, abbassare tasse con lotta all’evasione

Su una cosa sembra essere particolarmente certo il ministro del Tesoro Giovanni Tria: per tagliare le tasse bisogna contrastare l’evasione e raccogliere fondi da tale azione e continuare con le politiche economiche seguite in passato per poter continuare a crescite.

Investire nelle obbligazioni corporate per limitare i rischi

obbligazioni corporateDopo qualche anno di forti rialzi, il mercato azionario ha mostrato molte incertezze, e così i piccoli investitori potrebbero richiedere prodotti più sicuri, tra i quali le obbligazioni corporate.

Per gli analisti, pur essendoci un minimo di rischio, così come è normale, questo settore è attualmente sicuro.

Anche se c’è un indebitamento maggiore del mercato, questo viene pareggiato dalla crescita economica.

I prodotti su cui puntare

Ci sono molti prodotti su cui puntare, seguendo varie strategie. Queste sono il fulcro di questo tipo di investimenti. Una strategia da seguire è quella dei titoli garantiti da prestiti, con tassi variabili. Si tratta degli ABS, denominati in pounds britannici. Con questi titoli potrete incassare la cedola seguendo i tassi di interesse di Bank of England, che sta attuando un rialzo progressivo per il prossimo triennio.

Anche la BCE ha acquistato questi prodotti, migliorandone la reputazione. Ma a differenza della banca centrale britannica, quella europea non aumenterà i tassi fino all’anno prossimo, e solo se la situazione sarà favorevole.

Altre obbligazioni da tenere d’occhio sono le falleangel, legate ai requisiti patrimoniali delle compagnie assicurative. Si tratta di obbligazioni speculative interessanti, dopo che le banche centrali ne hanno forzato la vendita, abbassandone i prezzi. Ma gli conta molto anche l’emittente, quindi fate attenzione a cosa comprate.

Criptovalute, cosa devono aspettarsi gli investitori

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Gli investitori sono in fuga dal mercato delle criptovalute, che segnano forti vendite da più di una settimana. Tutta colpa dell’ennesimo attacco hacker, e delle regolamentazioni che le autorità vogliono applicare al mercato.

Sono molti gli investitori smarriti, anche perché questo prometteva di essere l’anno delle monete digitali. Gli investitori si aspettavano un maggio ed un giugno da leoni, e invece sono arrivati forti ribassi.

Il futuro delle criptovalute

Quale sarà dunque il futuro delle criptovalute? È difficile dire oggi quando il mercato si riprenderà. Il problema è, a differenza del mercato forex e degli altri mercati, che le criptovalute sono poco protette. Questo mercato agisce fuori dagli schemi, su piattaforme che nascono come funghi. Queste possono essere attaccate da hacker, e avere altri problemi.

Le criptovalute continueranno a crescere, ma forse non con il ritmo visto negli ultimi anni. Intanto c’è stato un forte ridimensionamento, e chi ha puntato forte nel momento del picco, ha subito forti perdite, per più del 50%.

Chi si è inserito prima invece, ancora sta guadagnando. Gli analisti invitano ora alla prudenza, almeno in attesa di capire come si muoveranno le autorità. Per il momento sono stati vietati la leva finanziaria, per limitare le perdite. Si può ancora investire sulle cripto, ma l’attenzione deve essere massima.