I Credit Default Swap (Cds) dell’Arabia Saudita hanno subito una brusca impennata a causa della crisi politica che sta coinvolgendo il vicino Bahrain; tali strumenti finanziari vengono utilizzati nel paese asiatico, maggior esportatore al mondo di petrolio, per misurare la fiducia degli investitori, nonostante il governo di Riyad non vanti alcun debito. Tutte queste precisazioni non hanno comunque impedito ai titoli di far registrare un balzo pari a 11,5 punti base, facendo attestare il livello totale a quota 138, il livello più alto da luglio 2009. Nel frattempo, i contratti relativi al Bahrain sono cresciuti per il quinto giorno consecutivo, un rialzo fin troppo pericoloso dei rendimenti.
BasicNet: vendite quasi triplicate sul mercato asiatico
Si è chiuso con un aumento del fatturato consolidato del 7%, a 165 milioni di euro, il 2010 per BasicNet. A darne notizia è stata proprio la società quotata in Borsa a Piazza Affari dopo che il Consiglio di Amministrazione si è riunito, in data odierna, venerdì 18 febbraio 2011, per esaminare i dati preliminari 2010, da cui è emersa in particolare un forte crescita sul mercato asiatico con vendite quasi triplicate a fronte di un’espansione anche sul mercato europeo, con un +8%, e su quello di Medio Oriente ed Africa con un +9%. In crescita anche il dato sulle vendite aggregate dei licenziatari, passate dai 316 milioni di euro al 31 dicembre 2009 ai 367 milioni di euro al 31 dicembre dello scorso anno. Nell’anno, in Italia, sono stati inoltre aperti 48 nuovi punti vendita ad insegne del Gruppo. I dati definitivi dell’esercizio 2010 saranno poi esaminati ed approvati dal Consiglio di Amministrazione della società che tornerà a riunirsi in data 23 marzo 2011.
Fiat: CdA approva Bilancio 2010 e propone il dividendo
E’ stata fissata per il 30 marzo 2011, in unica convocazione, a Torino, l’Assemblea degli Azionisti di Fiat S.p.A.. A darne notizia è la multinazionale torinese dopo che il Consiglio di Amministrazione si è riunito per approvare il Bilancio 2010 che si chiude, ante scissione, in linea con quanto già reso noto alla comunità finanziaria alla fine del mese scorso, con un utile netto consolidato pari a 600 milioni di euro. Il CdA ha deliberato inoltre per proporre alla prossima Assemblea degli Azionisti l’approvazione della cedola, pari a 0,09 euro per le azioni Fiat ordinarie, e 0,31 euro per azione sia per i titoli a risparmio, sia per le azioni privilegiate. L’Assemblea, oltre ad approvare sia il Bilancio d’esercizio 2010, sia la destinazione dell’utile, sarà altresì chiamata al conferimento dell’incarico di revisione legale dei conti, ma anche al rinnovo dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie che è in scadenza per il prossimo mese di settembre.
Fondi comuni: Janus batte il cinque agli investitori retail
I clienti retail rappresentano una delle principali platee finanziarie di Janus Capital Group: è proprio per questo motivo che la divisione internazionale della compagnia di Denver ha deciso di lanciare dei nuovi strumenti pensati appositamente per questi soggetti, cinque fondi comuni che hanno già ottenuto l’autorizzazione della Consob per quel che concerne il nostro paese. Si tratta, nello specifico, di tre prodotti che fanno riferimento al mercato azionario e due che invece osservano da vicino le performance del comparto obbligazionario. Analizziamo una per una queste offerte per comprenderne appieno le caratteristiche peculiari. Janus Us Fund punta soprattutto sulle azioni “large cap”, così da consentire una buona crescita di capitale nel lungo periodo; in questo caso, quindi, gli investimenti sono focalizzati sulle performance in eccesso dell’indice benchmark.
Giappone, riflettori puntati sui Samurai bond
Moltissime società estere stanno tornando a interessarsi al mercato dei cosiddetti Samurai bond, la modalità più classica per ottenere dei rendimenti interessanti dal Giappone; in particolare, si tratta di un vero e proprio ritorno di fiamma per quel che concerne gli alti rendimenti offerti, grazie anche alle condizioni relativamente economiche delle emissioni finanziarie. Nel corso della giornata di ieri, infatti, JPMorgan è stata l’ultima compagnia in ordine temporale ad attingere da questo comparto, mettendo a disposizione dei titoli a tasso fisso, della durata quinquennale e per un totale di 111,1 miliardi di yen. Non si tratta di una semplice emissione, bensì del primo lancio di Samurai bond da parte di una società finanziaria americana dal 2008, ovvero dal momento in cui è scoppiata la crisi globale.
Raiffeisen, ottimi risultati per il fondo focalizzato sulla Russia
La Russia viene osservata con una certa attenzione dagli investitori finanziari se non altro per il suo ruolo di economia emergente in continua espansione: non a caso questo paese fa parte del celebre gruppo Bric, insieme a Brasile, India e Cina, ma dove si può focalizzare con maggiore proficuità il proprio portafoglio. Gas naturale e petrolio sono i due settori che vanno per la maggiore, quindi a chi interessa conoscere le performance della piazza finanziaria di Mosca non resta che far riferimento a questi ambiti. Ma anche le esportazioni, specialmente quelle energetiche e i consumi nazionali rappresentano degli elementi importanti per quel che concerne l’economia reale. La volatilità rimane comunque un nemico giurato dei prodotti finanziari legati alla Russia.
Crespi: aumento di capitale, via libera Consob
Parte l’aumento di capitale di Giovanni Crespi S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva prevalentemente nella produzione e nella commercializzazione di materiali sintetici e di poliuretano espanso flessibile. La società, infatti, ha acquisito dalla Consob il nulla osta alla pubblicazione del Prospetto Informativo inerente l’operazione di aumento di capitale che, nello specifico, prevede l’emissione di un massimo di numero 100.000.000 azioni ordinarie Crespi prive di valore nominale. L’offerta in opzione agli azionisti prevede, per un controvalore complessivo massimo dell’aumento pari a 10 milioni di euro, la sottoscrizione di azioni ordinarie Crespi di nuova emissione in ragione di 5 nuove azioni per ogni 3 possedute. L’offerta in opzione partirà lunedì prossimo, 21 febbraio 2011, per poi concludersi l’11 marzo 2011 incluso; i diritti di opzione saranno invece negoziabili in Borsa da lunedì prossimo e fino al 4 marzo del 2011 incluso. Così come previsto dal Codice Civile, gli eventuali diritti inoptati, ovverosia non esercitati, saranno poi riofferti in Borsa in base ad un apposito calendario.
Luxottica compra catene retail in Messico
High Tech e Stanza, due catene di negozi, in Messico, specializzate nel segmento “sole”. Sono questi i nuovi acquisti di Luxottica Group, società quotata in Borsa a Piazza Affari ed al New York Stock Exchange (NYSE) attiva nel settore del lusso, ed in particolare nell’occhialeria di fascia alta. L’acquisizione di High Tech e Stanza, che hanno oltre settanta punti vendita, segna l’ingresso di Luxottica nel mercato retail messicano attraverso la stipula di due accordi aventi un controvalore complessivo pari a 17 milioni di euro circa. Luxottica stima che l’operazione possa essere perfezionata entro il secondo trimestre del corrente anno. Una volta acquisite le due catene, Luxottica punta a convertire progressivamente i negozi con il marchio Sunglass Hut in un mercato come quello messicano che risulta essere tra i più dinamici e, quindi, con elevate potenzialità di crescita.
Financière de l’Echiquier lancia un fondo per il mercato monetario
Il tratto distintivo di Financière de l’Echiquier, sgr transalpina attiva da diversi anni nel continente europeo, è sicuramente lo stock-picking: si tratta, come è noto, della cosiddetta “selezione azionaria”, uno schema ben preciso che va a indicare le proporzioni in percentuale dei titoli presenti nel portafoglio quando non sono distribuiti perfettamente. Lo stesso procedimento è stato adottato anche per il lancio del nuovo fondo bilanciato obbligazionario Arty. Si tratta di un prodotto che verrà gestito da Olivier de Berranger, il quale vanta un’ottima carriera proprio nell’ambito della gestione di questi strumenti; l’obiettivo principale è quello di focalizzare gli investimenti su società del Vecchio Continente che presentano i migliori rendimenti in assoluto, puntando dunque sulla qualità.
Fiat: Termini Imerese, via libera al rilancio
A Termini Imerese il polo industriale della multinazionale torinese Fiat non chiude, dopo la decisione legata al suo disimpegno, ma sarà oggetto di una riqualificazione e di una reindustrializzazione. Questo dopo che, in accordo con quanto reso noto nella giornata di ieri dal Ministero dello Sviluppo Economico, è stato firmato l’accordo che prevede il rilancio del sito attraverso un piano di attuazione avente una durata pari a 36 mesi. L’impegno per il rilancio di Termini Imerese è sia pubblico, sia privato con 100 milioni di euro messi a disposizione proprio dal Ministero dello Sviluppo Economico, per i contratti di sviluppo, e per nuovi investimenti da attuarsi in cofinanziamento con la Regione Siciliana. Quest’ultima, non a caso, metterà sul piatto risorse fino ad un massimo di 350 milioni di euro, dei quali 150 milioni di euro per agevolare gli insediamenti infrastrutturali, ed i restanti massimi 200 milioni di euro proprio per gli interventi in cofinanziamento con il Ministero dello Sviluppo Economico.
Eni: CdA propone dividendo esercizio 2010
Un euro per azione a valere sull’esercizio 2010. E’ questo il dividendo 2011 proposto dal Consiglio di Amministrazione del colosso energetico Eni che ha approvato i dati del quarto trimestre 2010, ed ha esaminato quelli di preconsuntivo dell’intero anno; tendendo conto che Eni ha già distribuito, a titolo di acconto, un dividendo pari a 0,50 euro per azione, restano da distribuire a saldo agli azionisti altri 0,50 euro per azione. L’ultimo trimestre fiscale 2010 ha visto Eni conseguire un utile netto cresciuto del 40,2% a 0,55 miliardi euro, mentre per l’intero 2010 i profitti della società del cane a sei zampe si sono attestati a ben 6,32 miliardi di euro con un balzo del 44,7%. Nell’ultimo quarto, inoltre, Eni ha chiuso il periodo con un aumento del 2% della produzione di barili/giorno, attestatasi in particolare a quota 1,954 milioni. Positive, nel trimestre, anche le vendite di gas, a 28,76 miliardi di metri cubi, con un incremento dell’1,3%, mentre il risultato anno su anno segna per il 2010 una contrazione del 6,4%.
Obbligazioni strutturate: Credit Suisse punta sui CoCo bond
Prodotti finanziari avveniristici o ennesima diavoleria nel campo degli investimenti? L’opinione è nettamente divisa per quel che concerne la valutazione dei cosiddetti CoCo bond, obbligazioni sfruttate dagli istituti di credito per rispettare in maniera puntigliosa i dettami di Basilea 3, ma soprattutto lo strumento del momento grazie anche all’emissione da record di Credit Suisse, circa 4,6 miliardi di euro. Che cosa intende ottenere la banca elvetica in questo modo? I Contingent Convertible bond rappresentano una tipica obbligazione ibrida, la quale può essere convertita in titolo azionario quando i requisiti del patrimonio raggiungono determinati limiti. La decisione di Credit Suisse riguarda un lancio che avverrà a partire dagli ultimi mesi del 2013, ma non vi sarà alcun tipo di scadenza.
Immofinanz prepara un’offerta di bond convertibili
C’è un’importante e interessante possibilità che Immofinanz ha messo a disposizione dei propri investitori: il gruppo austriaco, infatti, sta offrendo una emissione obbligazionaria che diverrà convertibile nella misura di circa 125 milioni di titoli azionari. L’obiettivo principale della compagnia è quello di rifinanziare in maniera completa altri due bond convertibili che sono attualmente in sospeso. Entrando maggiormente nel dettaglio, gli azionisti della società immobiliare potranno effettuare ordini nella misura di tre obbligazioni per ogni titolo, così come emerge dal comunicato. Il periodo di sottoscrizione comincerà proprio nella giornata odierna e terminerà il prossimo 2 marzo; la quotazione precisa vi sarà soltanto il giorno successivo alla chiusura, così che si procederà alla relativa determinazione subito dopo che i bond non richiesti dagli azionisti saranno stati offerti ad altre tipologie di investitori.
Unicredit, in programma un seminario per gli investimenti del 2011
Gli investitori finanziari hanno bisogno più che mai in questo periodo di essere guidati e consigliati; il 2011 viene dipinto da più parti come un anno di transizione, prima della vera ripresa economica che dovrebbe avvenire nel 2012, ma come si possono fronteggiare gli ipotetici ultimi colpi di coda della recessione? Il seminario indetto da banca Unicredit per il prossimo 18 febbraio rappresenta una opportunità importante in questo senso, tanto più che si tratta di un incontro del tutto gratuito e destinato ai soggetti più diversi, dagli analisti ai trader, in modo da analizzare in maniera precisa e accurata quali sono i migliori scenari del nuovo anno dal punto di vista macroeconomico e scegliere con relativa tranquillità tra prodotti come bond, titoli di Stato, certificates e monete.