Gas naturale: i futures avanzano a causa delle speculazioni

Il gas naturale può essere considerato il protagonista principale delle ultime contrattazioni dei futures: tali strumenti finanziari, infatti, sono saliti fino al loro prezzo più alto dell’ultimo trimestre, a causa, in particolare, delle speculazioni relative a un deficit delle scorte conseguente al clima più caldo e alla bassa produzione. Il rialzo che è stato fatto registrare in questo senso è stato pari al 2,8% presso l’Intercontinental Exchange di New York. Si tratta di un dato importante, il quale deve essere strettamente collegato all’ultimo report del Dipartimento Energetico americano: tale documento ha parlato espressamente di un output di gas naturale in calo di ben 1,9 punti percentuali in quarantotto stati federali, mentre le riserve attualmente disponibili ammontano a 1.685 trilioni di piedi cubici (circa 47 trilioni di metri cubi), un totale in declino rispetto alla media quinquennale.

Enel Green Power integra il CdA

L’Assemblea degli Azionisti di Enel Green Power, riunitasi mercoledì scorso, 27 aprile 2011, ha approvato il Bilancio 2010, caratterizzato dal conseguimento di un utile netto pari a 344,3 milioni di euro. Via libera anche alla proposta di pagamento della cedola formulata dal Consiglio di Amministrazione nelle scorse settimane, ragion per cui il 26 maggio prossimo agli azionisti di Enel Green Power sarà pagato un dividendo unitario pari a 0,0272 euro per ogni titolo posseduto a fronte della data di stacco fissata per lunedì 23 maggio 2011. L’Assemblea ha inoltre approvato l’integrazione del Consiglio di Amministrazione, i cui componenti passano da sette a dieci attraverso l’ingresso di tre nuovi amministratori che, su designazione da parte delle minoranze azionarie, godono dei requisiti di indipendenza.

Indonesia: 2,5 miliardi dalla vendita di bond in dollari

L’Indonesia è riuscita nell’intento di vendere titoli obbligazionari denominati in dollari per un ammontare complessivo di 2,5 miliardi: tra l’altro, le scommesse erano tre volte superiori a questa cifra, una conferma del forte appetito che c’è attualmente per le economie in via di sviluppo, in special modo quelle asiatiche. I bond in questione avranno una scadenza decennale (la data è stata fissata al mese di marzo del 2021), con un rendimento pari al 4,875%. Le scommesse degli investitori citate in precedenza avevano invece raggiunto i 6,9 miliardi di dollari. C’è comunque da dire che le emissioni di debito da parte di nazioni emergenti sono aumentate di ben dieci punti percentuali in questo 2011, attestandosi a un volume complessivo di 265 miliardi di dollari; il governo di Giacarta, inoltre, può vantare un deficit di bilancio che rappresenta lo 0,6% del prodotto interno lordo.

Investire sul vino: Banca March propone un nuovo fondo

Gli investimenti finanziari nel settore enologico vengono consigliati da gran parte degli esperti per le incoraggianti prospettive, ma non è poi così semplice divincolarsi in questo tipo di prodotti: una nuova offerta di sicuro interesse è però quella di Banca March, la quale ha deciso di puntare direttamente su un fondo comune in grado di trarre il massimo profitto dalle performance positive di diverse aziende del comparto. L’istituto di credito di Palma di Maiorca ha creato infatti il prodotto “Vini Catena”, apprezzabile nella sua struttura, ma al tempo stesso piuttosto complicato nel funzionamento complessivo, visto che va a contemplare anche altre attività che sono collegate al vino, come ad esempio la lavorazione del sughero, le botti, le cantine e i macchinari agricoli. La proposta è senz’altro unica e sofisticata e proprio per tale motivo verrà inizialmente destinata soltanto ai clienti istituzionali.

Marcolin: via libera al nuovo piano di buy-back

Si è riunita nella giornata di ieri, giovedì 28 aprile 2011, l’Assemblea degli Azionisti, in sede ordinaria e straordinaria, di Marcolin S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva bel settore dell’occhialeria. L’Assemblea, tra l’altro, ha approvato il Bilancio di esercizio al 31 dicembre del 2010, ha dato il via libera al nuovo piano di acquisto di azioni proprie, ed ha nominato gli ordini sociali. Inoltre, in linea con quanto proposto dal Consiglio di Amministrazione in sede di approvazione del progetto di bilancio 2010, l’Assemblea degli Azionisti di Marcolin ha approvato la distribuzione di un dividendo ordinario pari a 0,10 euro per azione con pagamento il 12 maggio e data stacco fissata per il prossimo 9 maggio 2011. A livello economico, ricordiamo che Marcolin ha archiviato il 2010 con un giro d’affari in crescita, anno su anno, a 207,7 milioni di euro rispetto ai 180,3 milioni di euro con cui era stato chiuso l’esercizio 2009.

Finmeccanica: ordini Q1 2011 in moderata crescita

Si sono attestati in rialzo, ma non troppo, gli ordini del primo trimestre dell’anno 2011 del colosso aerospaziale Finmeccanica. La società, quotata in Borsa a Piazza Affari, e facente parte dell’indice dei titoli ad elevata capitalizzazione FTSE MIB, ha infatti chiuso il primo trimestre del corrente anno con ordini per complessivi 3.816 milioni di euro, con un rialzo del 2% rispetto al periodo gennaio-marzo 2010; il dato positivo, in particolare, è stato conseguito dalla società grazie al buon andamento degli ordini nei comparti dell’energia, dell’aeronautica e dei trasporti. Gli ordini acquisiti nel primo trimestre 2011 fanno salire il portafoglio di Finmeccanica a 48.038 milioni di euro che garantiscono al colosso aerospaziale la copertura equivalente di ben due anni e mezzo circa di produzione.

Saras: perdita esercizio 2010 passa a nuovo

La perdita di esercizio del Gruppo Saras, nell’anno 2010, che si è attestata ad euro 110.086.524, passa ufficialmente a nuovo. Questo dopo l’approvazione da parte dell’Assemblea degli Azionisti della società che si è riunita in data odierna, giovedì 28 aprile 2011, e che ha approvato tra l’altro il Bilancio Separato al 31 dicembre 2010, le modifiche ad alcuni articoli del Regolamento Assembleare, e l’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie; inoltre, in linea con la proposta che è stata formulata dal Consiglio di Amministrazione di Saras, l’Assemblea degli Azionisti ha approvato di non distribuire dividendi a valere sull’esercizio 2010. In linea con il piano di business 2010, la Saras lo scorso anno ha realizzato investimenti per 95 milioni di euro circa rispetto ai 244 milioni di euro dell’anno 2009. A fine 2010 la posizione finanziaria netta della società, per effetto sia degli investimenti effettuati, sia delle risorse che sono state assorbite dalla gestione operativa, peggiora da -345 milioni a -501 milioni di euro.

Threadneedle sceglie Banca Generali per il fondo Global Themes

Threadneedle, uno dei principali gestori globali di fondi, ha scelto Banca Generali per diffondere il proprio fondo Global Themes nel nostro paese: l’istituto di credito della “compagnia del leone” e l’azienda britannica uniranno infatti le loro forze per rendere il più performante possibile questa specifica piattaforma finanziaria, ma in cosa consiste esattamente? Il prodotto in questione è stato creato per venire incontro a quegli investitori che puntano alla flessibilità e all’efficacia, focalizzando l’attenzione soprattutto sul medio-lungo periodo. Global Themes è in pratica un fondo di fondi, uno strumento dinamico che è concentrato in prevalenza sugli alti rendimenti, sugli azionari dei mercati emergenti e su debiti piuttosto promettenti. Gli assets, inoltre, sono stati scelti con la massima cura, andando a “pescare” tra quelli che vantano le migliori valutazioni dal punto di vista macroeconomico. L’offerta italiana, tra l’altro, può anche contare su Banca Generali, una delle più importanti realtà finanziarie nel nostro paese.

Futures: ottimo rialzo del mais a Chicago

Gli investitori che hanno sottoscritto futures sul mais si staranno sicuramente fregando le mani: i contratti relazionati alla commodity alimentare sono infatti riusciti ad avanzare in maniera decisa presso il Chicago Board of Trade, grazie soprattutto alle piogge che hanno colpito il Midwest americano (per intenderci, si tratta della regione che comprende stati come l’Ohio, l’Indiana e l’Illinois). C’è comunque da dire che anche il grano e i semi di soia sono stati capaci di rialzi importanti. I futures sul mais, più precisamente le spedizioni relative al mese di luglio, hanno guadagnato 1,2 punti percentuali, innalzando la loro quota fino a 7,68 dollari per ogni bushel, prima di essere scambiati a 7,67 dollari a Singapore. Gli strumenti che osservano da vicino le performance del grano e dei semi di soia hanno invece conseguito aumenti più contenuti, rispettivamente dello 0,6% e dello 0,2%. I prossimi dieci giorni non promettono nulla di buono per il Midwest, anzi si parla con insistenza di probabili alluvioni: lo stesso discorso non può invece essere valido per l’Europa e per i suoi relativi raccolti.

Safilo Group: vendite nette in aumento

Sono cresciute del 5,1%, a 300,7 milioni di euro, le vendite nette del Gruppo Safilo nel primo trimestre del corrente anno. A darne notizia è stata proprio la società quotata in Borsa a Piazza Affari dopo che il Consiglio di Amministrazione si è riunito per esaminare ed approvare i dati Q1 2011, caratterizzati inoltre da un Ebitda cresciuto del 17,6% a 40,7 milioni di euro rispetto al primo trimestre del 2010; l’Ebitda di Safilo Group s’è quindi attestato al 13,5% delle vendite a fronte di un risultato operativo che è balzato anno su anno, nel Q1 2011, del 30,2% a 31,4 milioni di euro.

Ford Motor: i profitti fanno calare i Credit Default Swap

Il costo per proteggersi dal debito di Ford Motor è sceso ulteriormente dopo la pubblicazione degli ottimi profitti della casa automobilistica statunitense: la celebre azienda di Dearborn è infatti riuscita ad aumentare i propri introiti, i quali sono giunti al loro massimo livello degli ultimi tredici anni, un evento che non poteva non influire sui Credit Default Swap. Il calo di questi ultimi prodotti finanziari è stato pari a 12,5 punti base, il che ha consentito agli stessi di assestarsi a quota 270,5. Inoltre, il guadagno è stato pari a 62 centesimi per ogni azione, escludendo comunque qualche bene, una cifra di gran lunga superiore a quella prevista dagli analisti; il successo in questione può essere spiegato con le ottime vendite di prodotti di questo primo trimestre del 2011 e con gli investitori che guardano con fiducia al nome della compagnia statunitense.

ENI: risultati Q1 2011 eccellenti

Nel primo trimestre del 2011, un periodo segnato dagli eventi in Libia, il colosso del cane a sei zampe ENI ha riportato comunque degli ottimi risultati con una crescita a due cifre dei principali indicatori economici. Non a caso l’Amministratore Delegato di ENI, Paolo Scaroni, ha dichiarato come i risultati Q1 2011 siano stati sostenuti dallo scenario petrolifero nonostante le incertezze legate alla ripresa delle attività in Libia. Di riflesso, ha aggiunto l’Ad della società, le prospettive di crescita e di redditività di ENI rimangono positive in virtù dei propri progetti di sviluppo presenti e futuri, della qualità del proprio portafoglio di asset, e della confermata solidità a livello patrimoniale. Nel dettaglio, l’utile Q1 2011 operativo adjusted è balzato del 18,4% a 5,13 miliardi di euro rispetto al periodo gennaio-marzo 2010; ottima progressione, con un +21,6%, anche per l’utile netto adjusted, che si è attestato a 2,22 miliardi di euro.

AT&T pianifica una vendita di corporate bond da tre miliardi

AT&T, la celebre azienda americana di telefonia, ha aumentato fino a quota tre miliardi di dollari la propria offerta di corporate bond: si tratta della prima volta che questa operazione al rialzo viene posta in essere, a causa, in particolare, del debito che dovrebbe maturare quest’anno. Entrando maggiormente nel dettaglio finanziario, c’è da dire che la compagnia di Dallas si focalizzerà su titoli con scadenza a cinque anni (il rendimento sarà pari al 2,95%) e a dieci anni (4,45%), con una leggera prevalenza in termini quantitativi per quel che concerne i primi. Si parlava del debito in precedenza, ed in effetti esso ammonta a circa 59 miliardi di dollari secondo l’ultimo rapporto annuale. Come hanno sottolineato molti analisti, inoltre, i tassi di interesse sono davvero molto interessanti.

Arkimedica: nuova cessione asset non strategici

Prosegue per Arkimedica S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza Affari, ed operante nel settore del managed care, la cesssione di assets non strategici. Nell’ambito del proprio programma di dismissione, infatti, Arkimedica S.p.A. ha reso noto d’aver perfezionato la cessione, a fronte di un corrispettivo pari a tre milioni di euro, del 40% del capitale sociale detenuto in Aricar S.p.A. attraverso la società controllata Cla S.p.A.. L’operazione, in accordo con un comunicato ufficiale emesso in data odierna, martedì 26 aprile 2011, da parte di Arkimedica S.p.A., comporta in termini di posizione finanziaria netta un beneficio consistente nella riduzione per un importo pari a 7 milioni di euro circa; la cessione del 40% di Aricar S.p.A. determina infatti il mancato consolidamento integrale dei risultati societari nel bilancio del Gruppo Arkimedica. Rispetto al valore dell’indebitamento finanziario al 31 dicembre del 2010, l’operazione di cessione rientra, come sopra accennato, nei piani di Arkimedica S.p.A. di ridurlo anche con altre dismissioni da realizzarsi e perfezionarsi entro l’anno in corso.