Piquadro: utili annuali in forte crescita

Si è chiuso con i principali indicatori economici in crescita l’anno fiscale di Piquadro, società quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva nei prodotti di pelletteria. In particolare, rispetto allo stesso esercizio dell’anno 2010, l’anno fiscale dall’1 aprile 2010 al 31 marzo del 2011 di  Piquadro è stato chiuso con un aumento del 18,4% del fatturato consolidato, a 61,8 milioni di euro, a fronte di un Ebitda balzato del 26,6% a 16,4 milioni di euro, ed un Ebit in crescita del 24% a 14,6 milioni di euro. Luce verde con crescita a due cifre, sia per il risultato ante imposte, a 14 milioni di euro (+23,5%), sia per l’utile netto con un robusto +27,7% a 9,1 milioni di euro rispetto ai 7,1 milioni di euro del periodo aprile 2009-marzo 2010. Nei dodici mesi dell’anno fiscale, in accordo con un comunicato ufficiale emesso dalla società, Piquadro ha aperto undici negozi in franchising, e quattordici nuovi negozi DOS; in virtù di questi numeri attualmente la società quotata in Borsa a Piazza Affari ha 48 negozi DOS a fronte dei negozi in franchising che sono saliti a quota 55; di conseguenza, in Italia e nel resto del mondo le boutique che portano l’insegna Piquadro sono complessivamente 103.

Bper: CdA, via libera a piano rafforzamento patrimoniale

Un progetto di rafforzamento patrimoniale a livello di Gruppo. Questo è quanto ha approvato il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Bper, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, a fronte di un progetto di rafforzamento patrimoniale che, in particolare, risulta essere strutturato in complessive tre linee d’azione. La prima, nello specifico, prevede la possibilità di promuovere in via volontaria delle offerte pubbliche di scambio sugli Istituti di credito appartenenti al Gruppo Bper fatta salva l’esclusione del Banco di Sardegna. La seconda linea d’azione, sempre con l’obiettivo del rafforzamento patrimoniale a livello di Gruppo, è quella che prevede il riscatto in via anticipata, totale oppure parziale, sempre da parte del Gruppo Bper, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, del prestito obbligazionario denominato “BPER 4% 2010-2015 subordinato convertibile con facoltà di rimborso in azioni” che è stato emesso il 5 marzo dello scorso anno.

Etn: anche la Borsa di Tel Aviv è pronta al debutto

Anche la Borsa israeliana decide di lanciarsi nell’avventura degli Exchange Traded Notes: i primi Etn, strumenti debito di tipo senior, senza garanzie e non subordinati, saranno quotati presso il Tel Aviv Stock Exchange nel corso del prossimo mese, in modo che gli investitori possano essere in grado di speculare sui principali gruppi industriali del paese. L’annuncio ufficiale è giunto direttamente da Ester Levanon, amministratore delegato della stessa piazza mediorientale. Come verranno strutturati esattamente questi prodotti? I settori coinvolti saranno tra i più diversi e tra di essi si possono ricordare l’energia, le telecomunicazioni, la tecnologia e il comparto biomedico, una circostanza confermata dallo stesso Levanon. Si tratta soltanto della prima emissione in assoluto di questo tipo, dunque si può pensare che ve ne saranno delle altre in futuro: il mercato in questione è fortemente intenzionato ad attrarre nuovi sottoscrittori e strumenti, così da ottenere il massimo profitto possibile anche dai soggetti di nazionalità straniera.

Ubs: sei nuovi certificati su Eurostoxx e titoli italiani

L’Unione delle Banche Svizzere (Ubs) si conferma uno dei gruppi più attivi per quel che riguarda l’emissione di certificati di investimento: l’istituto elvetico ha infatti deciso di lanciare su Borsa Italiana ben sei prodotti di questo tipo, i quali sono in grado di soddisfare un gran numero di esigenze finanziarie. Tre di questi strumenti fanno grande affidamento sul Vecchio Continente e sulle sue performance. In effetti, si tratta di certificati focalizzati sull’indice Eurostoxx, tutti con scadenza a due anni (la data prescelta è il 7 giugno del 2013), mentre qualche differenza la si riscontra nel settore scelto come riferimento: un prodotto è collegato agli istituti di credito, gli altri due al comparto edile e delle costruzioni e a gas e petrolio come commodities.

Mondo Home Entertainment compra il 49% di Moviemax Italia

Via libera, da parte della società Mondo Home Entertainment S.p.A., che è quotata in Borsa a Piazza Affari, all’acquisizione dell’azienda Moviemax Italia per una quota del capitale sociale pari al 49%. A darne notizia è stata proprio la Mondo Home Entertainment S.p.A. nel precisare come al riguardo sia stato sottoscritto un accordo preliminare, per l’acquisizione della piena ed esclusiva titolarità di Moviemax Italia, con Finanziaria Cinema S.r.l. ed RG Holding S.r.l., soci di minoranza di Moviemax Italia con una quota posseduta pari al 24,5% ciascuno. Per quel che riguarda gli aspetti finanziari dell’operazione, in accordo con quanto recita una nota emessa dalla società quotata in Borsa a Piazza Affari, l’acquisizione della  piena ed esclusiva titolarità di Moviemax Italia avviene a fronte del pagamento di un corrispettivo pari a complessivi 3,5 milioni di euro con pagamento attraverso le seguenti modalità: 1,46 milioni di euro all’atto della sottoscrizione del contratto definitivo, e 2,04 milioni di euro in quattro rate di pari importo entro il mese di aprile dell’anno 2013.

Finmeccanica e First Reserve, via libera all’accordo

Via libera all’accordo tra il colosso aerospaziale Finmeccanica e First Reserve Corporation. A darne notizia in data odierna, lunedì 13 giugno del 2011, è stata proprio la società quotata in Borsa a Piazza Affari nel ricordare come l’accordo di partnership preveda che First Reserve Corporation compri il 45% di Ansaldo Energia. L’operazione, nello specifico, s’è potuta perfezionare a seguito delle usuali condizioni di natura sospensiva, nonché per effetto del via libera all’accordo da parte dell’Autorità Antitrust. Per quel che riguarda i termini dell’accordo, Finmeccanica ha venduto, per 1,07 miliardi di euro, Ansaldo Energia ad una società, la AEH, Ansaldo Energia Holding, che risulta essere partecipata al 55% dal Gruppo Finmeccanica, ed al 45% da First Reserve; da qui la cessione del 45% di Ansaldo Energia da parte di Finmeccanica.

Dubai, cinque miliardi di dollari dalla vendita obbligazionaria

Dubai ha già deciso come contenere il proprio deficit di bilancio: il principale emirato arabo del Golfo Persico ha infatti stilato un programma che prevede la vendita di bond per un importo totale di cinque miliardi di dollari, senza però dimenticare la possibilità dei fondi comuni di investimento. La spiegazione per una tale scelta è semplice, in effetti i rendimenti in questione sono scesi fino al loro livello più basso da almeno due anni a questa parte, un evento quantomeno inatteso. Come si intuisce facilmente, questi strumenti finanziari beneficeranno di una denominazione in moneta statunitense, così come emerge chiaramente anche dal prospetto che è stato distribuito dal Regulatory News Service.

Israele: i bond decennali ai massimi da due settimane

I bond governativi israeliani diventano ancora più appetibili per gli investitori: i titoli con scadenza a dieci anni della nazione mediorientale sono infatti aumentati fino al loro massimo livello delle ultime due settimane. L’importante crescita in questione è stata favorita senza dubbio dalle speculazioni sul tasso inflazione, in particolare su un suo incremento nel corso del mese di maggio, tanto che ora molti analisti sono convinti che la banca centrale provvederà a rialzare i tassi di interessi. Volendo essere più precisi, i rendimenti di tali obbligazioni non erano così alti dallo scorso 25 maggio, mentre il ritmo di inflazione su sui ci si è focalizzati è pari al 4,2%.

Risparmio e investimenti: buone notizie per i prossimi mesi

Dopo parecchi anni di difficoltà legate alla crisi finanziaria ed economica, l’economia italiana, in termini di prodotto interno lordo nazionale, è tornata a crescere anche se a ritmi fin troppo moderati. Di conseguenza anche tra le famiglie italiane inizia a vedersi la luce in fondo al tunnel dopo mesi e mesi di ristrettezze. Non a caso, secondo l’ultima indagine condotta, a valere sul mese di aprile del 2011, dall’Osservatorio della Findomestic, gli italiani da qui ad un anno rilevano una maggiore propensione al risparmio, ovverosia a mettere qualche soldino da parte. Trattasi di una buona notizia visto che gli italiani storicamente sono un popolo di risparmiatori; non a caso, se al debito pubblico, elevato per il nostro Paese, associamo anche i livelli del debito e del risparmio privato, allora l’Italia diventa uno dei Paesi più solidi rispetto ad altre economie industrializzate del Vecchio Continente che hanno un debito pubblico più basso.

Conto Trading Fineco per ottenere un guadagno

Per chi utilizza un conto corrente per le operazioni di trading su strumenti finanziari, ogni anno spesso si trova poi a pagare spese di vario tipo che, in parte, vanno ad incidere sulle eventuali plusvalenze ottenute nei dodici mesi dalle compravendite di valori mobiliari. Di conseguenza, quando si sceglie un conto trading occorre fare una scelta oculata e tale comunque che il rapporto tra i costi ed i servizi offerti sia compatibile con quello che stiamo cercando. Ebbene, stando ai calcoli effettuati dal comparatore online Supermoney.eu, sotto opportune condizioni con il conto corrente di Fineco, ideale per il trading, non solo è possibile azzerare le spese, ma si può ottenere addirittura un guadagno!

Emirati Arabi Uniti: le nuove regole dell’asset management

Gli Emirati Arabi Uniti sono più che mai vicini alla bozza finale delle proposte di regolamento relative all’industria nazionale dell’asset management: si tratta di un segmento in costante crescita e quindi questo passaggio viene visto come una svolta fondamentale per aumentare la confidenza e la fiducia degli investitori nei confronti di questo mercato. La predisposizione delle regole spetta alla Securities and Commodities Authority, la quale sta analizzando nel dettaglio come migliorare e perfezionare i fondi comuni di investimento del paese. Dunque, sono previste anche molte consultazioni con le principali società coinvolte in tal senso. La prima bozza in ordine temporale è stata presentata nel corso del mese di aprile, mentre la versione definitiva e finale sarà presentata a luglio, dunque siamo proprio in prossimità dell’evento.

Banco Santander: il covered bond ha avuto scarso successo

L’ultimo covered bond emesso da Banco Santander dimostra come più del nome prestigioso di un istituto contino le reali condizioni di salute del paese di appartenenza: non è infatti un mistero che la Spagna stia vivendo un momento difficile dal punto di vista finanziario, dunque non deve sorprendere più di tanto se questo prodotto non abbia ricevuto l’interessamento che ci si poteva aspettare a un primo impatto. Ma soltanto il 50% del valore totale (circa un miliardo di euro) è stato acquisito dagli investitori obbligazionari. C’è anche dell’altro, magari qualche condizione che ha fatto storcere il naso?

Atlantia rimborsa prestito obbligazionario non convertibile

Nell’ambito delle proprie emissioni obbligazionarie a medio e lungo termine, il Gruppo Atlantia giovedì scorso, 9 giugno 2011, ha rimborsato integralmente un bond da due miliardi di euro che, quotato presso la Borsa del Lussemburgo, è stato emesso in data 9 giugno 2004, ed è scaduto proprio giovedì. A darne notizia è stata la società quotata in Borsa a Piazza Affari che, inoltre, ha reso noto che il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Atlantia, riunitosi sempre giovedì corso, ha provveduto ad aggiornare il Programma di emissione dei nuovi prestiti obbligazionari; questi, stando al bond da due miliardi di euro rimborsato, potranno arrivare fino ad un controvalore complessivo pari a 2,35 miliardi di euro. Nel dettaglio, in base alle delibere approvate dal CdA, le nuove emissioni obbligazionarie dovranno essere effettuate entro il 31 marzo del 2013 a fronte di una durata variabile tra i 18 mesi ed un giorno, ed i 27 anni.

Astaldi: maxi-commessa in Russia

Nuova commessa corposa in casa Astaldi. Nella giornata di ieri, venerdì 10 giugno 2011, infatti, la società quotata in Borsa a Piazza Affari, e specializzata nelle grandi opere di ingegneria, ha annunciato d’essersi aggiudicata in Russia un contratto avente un controvalore complessivo pari a 700 milioni di euro. Trattasi, nello specifico, dell’acquisizione dei lavori per andare a realizzare, a San Pietroburgo, il nuovo terminal internazionale dell’aeroporto. La commessa, per la quale Astaldi è in quota al 50%, è stata acquisita attraverso la joint venture con la IC Ictas, società di costruzioni turca, e per iniziativa del committente NCG, Northern Capital Gateway, che è un consorzio internazionale al quale partecipano Copelouzos Group, VTB Capital e Frankfurt Airport Group, operatore leader a livello internazionale nella gestione aeroportuale.