Passaggio ai quarti di Champions: azioni Juventus in rally

Azioni JuventusIeri sera la Juventus si è qualificata ai quarti di Champions con un’incredibile rimonta, oggi le azioni Juventus vanno in rally, raggiungendo anche un +28% in apertura, prima di assestarsi su un +17% dopo un’ora e mezza di seduta.

Risultato sportivo e affari

Naturalmente non è solo il risultato sportivo in sé stesso a portare su il titolo, ma la fiducia degli investitori nei prossimi incassi (sicuri) della società. Con la contemporanea eliminazione della Roma infatti, la società bianconera prenderà anche la quota dei giallorossi, per non contare gli incassi successivi allo stadio, le sponsorizzazioni e il merchandising. Per dare un’idea, la partita di ieri ha portato nelle casse della Juve 5,5 milioni di incasso, nuovo record che va ad eguagliare il primato di Roma-Liverpool dello scorso anno.

Il passaggio ai quarti poi vale 10 milioni, più un’altra decina che sarebbero spettati alla Roma, se fosse passata. Se il titolo era crollato del 10% dopo la sconfitta dell’andata al Wanda Metropolitano, la vittoria di ieri ha ridato linfa al titolo, riproponendo la squadra per la vittoria finale, e arricchendo le casse societaria, in debito per i forti investimenti di quest’anno.

Le azioni della Roma invece, oggi flettono dello 0,79%, prezzandosi a 50 centesimi l’una. Scendono dello 0,17% anche le azioni della Lazio, prezzandosi a 1,17 euro.

Banca Ifis, via Bossi arriva Luciano Colombini

Banca Ifis si è resa protagonista di un cambio al vertice inaspettato per tutti: con una mossa a sorpresa è stato infatti destituito Giovanni Bossi dal suo ruolo di amministratore delegato per essere sostituito da Luciano Colombini.

Occhio al titolo Mediaset. Previsti forti utili

mediasetTenete d’occhio il titolo di Mediaset, già da oggi. Domani ci sarà la riunione del Consiglio di Amministratore che dovrà approvare il bilancio. Un bilancio che nonostante il calo dei ricavi, vedrà una crescita straordinaria dell’utile netto, per la holding di Cologno Monzese. Il bilancio di esercizio del 2018 porterà alla conferma dell’incredibile +97% dell’utile netto, passato da 90,5 milioni a 178,8 milioni a fine 2018, rispetto all’anno precedente.

Le altre cifre

Le cifre sulle stime provengono da Bloomberg. Secondo il giornale economico, i ricavi dovrebbero scendere del 6,8% rispetto all’anno precedente, scendendo a 3.385 milioni di euro da da 3.631 milioni. Scenderà anche l’Ebitda da 1.413 milioni a 1.203 milioni, con un calo del 14,8% e un previsto calo sui ricavi in regresso del 3,4%. Sale invece l’Ebit, con un incremento del 23,2% passando dai 316,5 milioni del 2017 ai 389,8 milioni dell’anno scorso. Il margine è dell’11,5%.

Il titolo però è da tenere d’occhio visto il forte aumento dell’utile netto, che pone Mediaset in un posizione che potrebbe portare un rally nelle azioni.

Questa mattina il titolo guadagna lo 0,43% (ore 14:30), fissando il prezzo per azione a 2,81 euro. L’azienda è solida, e la stessa Fininvest, azionista di maggioranza, ha acquistato il 2,55% di nuove azioni a gennaio, per consolidare la sua posizione.

La Roma paga l’eliminazione in Champions anche in borsa. Prese di profitto su Pierrel

azioni RomaLa Roma ieri sera è stata eliminata dalla Champions League, e questa mattina la sconfitta si è fatta subito sentire sul titolo, arrivando a perdere, verso l’ora di pranzo, il 5,71%. Il prezzo delle azioni è sceso a 0,512 €, segnando così la pessima mattinata della società. Mattinata che non è ancora finita, visto che si attendono notizie per quanto riguarda il futuro tecnico della squadra. Ci saranno ulteriori riflessi sulle azioni, su cui oggi pesano i mancati introiti per i profitti derivanti dall’accesso ai quarti di finali, calcolabili in circa una ventina di milioni, variabili a seconda anche dell’andamento del match della Juve, previsto per la prossima settimana. E molto più pesante sarebbe il deprezzamento delle azioni nel caso la squadra non si qualificasse per la prossima Champions, con i relativi mancati introiti.

Il titolo Pierrer

Per un titolo che va giù, c’è un titolo che è salito parecchio ieri, subendo oggi le prese di profitto con il comparto di appartenenza, il Ftse Italia salute, che perde lo 0,6%. Si tratta del titolo Pierrel, in rally, ieri, del 9,65%. Ora le sue azioni valgono 0,18 €, in contrazione dell’1,17%, dopo essere arrivate ieri a 0,19 euro.

Il rally è dovuto all’annuncio sulla strategia commerciale del gruppo, e soprattutto alla nuova fornitura alla sanità pubblica indiana, dell’anestetico dentale lidocaina. l’annuncio della controllata Pierrel Pharma, ha portato in alto le azioni, anche grazie alla concomitante registrazione di un altro farmaco anestetico dentale, l’Orabloc.

Osce, crescita dell’Italia inesistente

La crescita dell’Italia è praticamente inesistente: è questo il messaggio contenuto nel rapporto Interim Economic Outlook dell’Ocse che periodicamente si occupa di stimare le possibilità di crescita dei paesi del globo.

Carige, fondi equity in primo piano?

Fondi equity in primo piano per la ricapitalizzazione di Banca Carige? E’ quel che sembrerebbe stando ad indiscrezioni stampa proprio oggi che a Roma inizia il processo contro gli ex manager dell’istituto nel quale almeno 600 piccoli azionisti si costituiranno parte civile.

Due titoli per investire: Apple e Chevron

appleGli investitori sono sempre alla ricerca di buoni titoli da acquistare, soprattutto per un guadagno immediato, come può dare ad esempio il titolo Apple, uno dei più sfruttati in questo senso. È anche una delle scelte fatte ad esempio dagli analisti di Goldman Sachs, almeno secondo una loro ricerca, fatta dalla divisione di gestione del patrimonio, analizzando i dati tra il 1972 e il 2014. Obbiettivo dell’analisi sono le aziende che aumentano costantemente i payout rispetto a quelle che non li pagano. I primi fanno guadagnare 14 volte di più dei secondi. Ed è proprio la Apple la regina dei profitti. È un titolo dalla crescita alta che porta a profitti immediati grazie alle sue produzioni di massa che piacciono tanto al consumatore.

Le azioni Apple, dal primo piazzamento sul mercato, sono cresciute del 700%, passando dai 22 dollari del dicembre 1980 ai 175 dollari di oggi. Solo negli ultimi tre anni sono cresciute del 66%. Sono quindi delle azioni sia a breve che a lungo termine.

La Chevron

Nel settore energetico, la preferenza sembra andare sule companies Usa, e tra quelle petrolifere, la scelta potrebbe ricadere sulla Chevron, grazie agli ottimi payout e alla crescita del titolo. Dall’ottobre 2001 a oggi, la crescita è stata del 174%, di cui quasi il 30% negli ultimi 36 mesi. Il prezzo dell’azione è ora a 122,03 dollari.

Un investimento che pare sicuro, per il secondo produttore petrolifero al mondo, grazie alla forte diversificazione degli assets che copre la compagnia dal calo del petrolio.

Carige, piano industriale: esuberi e 630 milioni di aumento

Banca Carige ha svelato il piano industriale che dovrebbe portarla al pareggio entro il 2023: cambiano le cifre dell’aumento di capitale, che passano da 400 milioni a 630 e gli esuberi, che dai previsti 400 raggiungeranno gli oltre 1200.

Yellen: Donald Trump non capisce nulla d’economia

Donald Trump non conosce nemmeno le basi dell’economia spicciola: l’ex presidente della Fed Janet Yellen, in occasione di un’intervista radiofonica recentemente rilasciata, non ha avuto pietà nel commentare la conoscenza in materia economica del tycoon.

Tra trimestrali e fusioni, occhio ai titoli Tim, Mediobanca, Tenaris e Barclays

TIMContinuano ad uscire le trimestrali delle quotate e notizie interessanti, per cui vale la pena tenere d’occhio determinati titoli, a partire da quello di Mediobanca, che oggi sale dell’1,16%, confermando il trend rialzista dell’ultima settimana. Dai bilanci si legge che è cresciuto il margine di interesse, le commissione nette, i profitti da trading e soprattutto i ricavi (+36,6%). La variazione sul risultato lordo è di +12,4%.

Occhio anche a Barclays, il cui titolo oggi sale del +3,03%, grazie ai buoni risultati, con i vertici che pensano di distribuire 6,5 sterline per azione, anche se gli analisti avevano fatto previsioni migliori. Ma qui gioca molto l’incertezza della Brexit, con l’uscita del Regno Unito dalla UE che è ancora senza un accordo.

Tim e Tenaris

Grande attesa in TIM e sui mercati, dopo che l’azionista di maggioranza ha annunciato il suo sì alla fusione della rete con Open Fiber. Oggi l’Ad Luigi Gubitosi dovrà esaminare i conti del 2018 con il CdA, e presentare il nuovo piano industriale 2019-2021 per i prossimi tre anni. Le azioni guadagnano ora (ore 11:15) quasi l’1%.

Ottimi risultati anche per Tenaris, che nell’ultimo quadrimestre del 2018 ha fatto segnare un +32,5% dei ricavi su base annua. Le azioni ora guadagnano il +0,83%. L’utile netto sale del 41,1%.

Il titolo Juventus crolla dell’11%. Mercati tifosi o responsabili?

JuventusQuando si parla di mercati finanziari si presuppone sempre un’analisi attenta e ponderata di bilanci, piani industriali e valutazioni delle agenzie di rating, nel comprendere il prezzo di un’azione, ma quel che è successo ieri al titolo Juventus ha lasciato alcuni lettori interdetti. Può una sconfitta sportiva, far crollare un titolo? Dipende da quello che ha da perdere la società in questione.

Come abbiamo detto ieri, la Juventus ha fatto notevoli investimenti, pur di conquistare la Champions League, acquistando il campione Ronaldo. Vediamo dunque quali sarebbero le perdite economiche, e non sul campo, in caso di uscita dalla coppa.

Le perdite in caso di eliminazione

Ieri il titolo Juventus è crollato dell’11% a 1,288 euro, portando la capitalizzazione a 1,3 miliardi, da 1,45. L’effetto Ronaldo aveva segnato un rialzo per le azioni del 150%. Ora la contrazione.

Se la Juve dovesse essere eliminata, perderebbe subito 10,5 milioni di premi per i quarti di finale, e 12 milioni per le eventuali semifinali. La finale invece vale 15 milioni più altri 4 milioni per chi alza la coppa. In totale, una perdita (per mancata vittoria) di più di 41 milioni. Poi mancherebbero i 3,5 milioni della Supercoppa UEFA e i soldi dei diritti TV e i mancati incassi allo stadio.
Per ii diritti TV, le squadre italiane hanno accesso a 60 milioni, da ripartire a seconda del cammino in coppa per la metà, mentre l’altra dipende dai risultati nel campionato precedente. Se la Roma arrivasse in finale, la Juve perderebbe più di 7 milioni (il caso peggiore).

Aggiungendo anche i mancati incassi dello stadio, la Juve potrebbe perdere fino a 60 milioni di euro. E ci potrebbero essere forti ripercussioni sul merchandising. Insomma, una perdita non indifferente, soprattutto considerando che il piano industriale prevedeva esattamente l’opposto (aumento dei ricavi), ed era quello il motivo per acquistare le azioni. Se la Juve esce, il titolo scenderà inesorabilmente.

Telecom, sale capitale di Cassa Depositi e Prestiti

Cassa Depositi e Prestiti è salita in capitale all’interno di Telecom. I rumors sono divenuti realtà anche se non si tratta del 10% che si vociferava un po’ dovunque ma si è raggiunto un più semplice 5,03%.

Banca Popolare di Sondrio e Juventus soffrono in borsa

Banca Popolare di SondrioBrutte notizie per gli azionisti di Banca Popolare di Sondrio e Juventus, due titoli che aprono male la mattinata e potrebbero peggiorare. Le azioni dell’istituto di credito perdono lo 0,48%, a fronte dei brutti risultati di bilancio. Il titolo Juve crolla del 9%, dopo la sconfitta di ieri a Madrid.

Banca Popolare di Sondrio

Forte calo per i profitti del trading di Banca Popolare di Sondrio, che crollano di più dell’80%, scendendo a poco più di 25 milioni. Meglio il margine di interesse, che sale del 3,7%, e le commissioni, che salgono del 3,5%. Aumentano anche i costi operativi ma il risultato netto di gestione è sceso di quasi il 35%. Scendono anche gli impieghi.

Juventus

Ne avevamo parlato lunedì, e oggi si è avuta una prima avvisaglia. Il titolo Juventus potrebbe vivere una bolla pronta a scoppiare, legata ai risultati sportivi, con un bilancio in sofferenza per i forti investimenti. Ieri la squadra è stata sconfitta in Champions League, mettendo seriamente a rischio la vittoria finale in una competizione per la quale si è compromesso parte del bilancio e per cui si è ricorsi all’emissione di un bond.

Oggi il titolo è crollato del 9% (ore 10:30), ma nei prossimi 20 giorni potrebbe scendere pesantemente, se la squadra non dovesse ribaltare il risultato nella gara di ritorno. Il fallimento dell’obbiettivo Champions potrebbe trasformarsi nel fallimento degli investimenti, pesanti, sul campione Ronaldo, che aveva provocato un effetto bolla sul titolo, portandolo ad un +110% in pochi mesi. Se a Torino dovesse andar male, è probabile che il titolo scenda ancora parecchio.