L’ente regolatore cinese per i titoli azionari è pronto a lanciare degli Exchange Traded Fund collegati ai prodotti della Borsa di Hong Kong: si tratta di una mossa importante, la quale testimonia come l’ex Impero Celeste voglia seriamente ottenere una vera e propria liberalizzazione del settore finanziario. In effetti, non bisogna dimenticare che la nazione asiatica è attualmente interessata da una serie di importanti riforme, le quali consentono di incrementare il coinvolgimento straniero nei locali mercati dei capitali. Ecco allora che la prossima settimana sarà decisiva per l’approvazione del piano che farà debuttare proprio questo Etf legato alle azioni di Hong Kong.
Cariparma amplia e migliora i servizi del marchio Vyp
Cariparma, l’istituto di credito che fa capo al gruppo francese Crédit Agricole, ha rinnovato e migliorato la propria offerta destinata a quelle persone che hanno un’età inferiore ai ventotto anni: si tratta del marchio denominato Vyp, vale a dire Very Young Person, con servizi e prodotti appositamente pensati per risparmiatori così giovani. Conti correnti, carte di credito, internet banking e molte agevolazioni, il programma è davvero ampio e variegato, tanto che esiste addirittura un apposito sito web dedicato (Attraversovypclub.it) per sfruttare al massimo l’iniziativa in questione. La banca emiliana ha però deciso di potenziare le funzionalità e la varie collaborazioni già poste in essere.
Troika in Grecia Lunedì prossimo
Troika in Grecia già Lunedì prossimo; come annunciato, il passo successivo per la questione “Atene” è il sopralluogo del triumvirato composto da Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale e Commissione Europea.
Mentre Lagarde sprona UE e BCE a trovare soluzioni “creative ed inventive”, la Germania risponde duramente criticando implicitamente l’operato e l’atteggiamento sostenuto fin’ora dalle istituzioni Europee:
Abbiamo già discusso degli strumenti. Ora è il momento di agire, non di discuterne ancora. Non abbiamo bisogno di discutere tutto il tempo di nuovi strumenti
Crisi Spagna, servono 60 miliardi per banche
Durante il meeting previsto per le 17:30 della giornata di oggi sono stati presentati due piani distinti per la ricapitalizzazione delle banche in Spagna, che diventeranno poi una richiesta formale di aiuti nei prossimi mesi (anche se i dettagli sul reale stato del settore bancario saranno resi pubblici solo alla fine di luglio secondo le prime stime).
I report e le analisi condotte da due società convergono su un range che spazia dai 51 ai 62 miliardi di euro necessari; lo studio è stato fatto sul 90% del sistema bancario ed ha preso in considerazione 14 gruppi che necessitano degli aiuti per rilanciare il Paese dopo la nazionalizzazione di Bankia. Secondo Roland Berger, società di consulenza tedesca, servirebbero per la precisione 51,8 miliardi di euro mentre per gli americani della Oliver Wyman la cifra sarà compresa tra 51 e 62 miliardi di euro.
Euro scende contro Dollaro USA
Crolla l’Euro su quasi tutti i fronti, anche se le perdite maggiori si registrano proprio nel cambio con la valuta degli Stati Uniti. Il down-trend di lungo termine che accompagna le contrattazioni di Eur/Jpy è ormai invertito e la tendenza rialzista innescata sul bottom di inizio Giugno continua a trovare un seguito tra gli investitori che hanno portato il valore del cross oltre quota 101.50, anche se per poco tempo. Il crollo di oggi non rispecchia l’andamento di medio e si traduce in occasione di acquisto nel medio termine, salvo poi assistere alla perdita di quota 100.45, attuale stop-loss sui buy in corso.
L’inversione di brevissimo su Eur/Gbp invece potrebbe essere un nuovo avvio per la tendenza ribassista; il consolidamento dei venditori nel medio termine è netto e tolta la falsa partenza ribassista del 15 giugno scorso il cambio ha offerto continui spunti di vendita ad ogni rialzo. Una discesa sotto a quota 0.8035 entro la fine della giornata di domani darebbe il via al segnale short con stop & reverse posizionato a quota 0.8075.
Il nuovo Etf americano sui metalli preziosi e industriali
United States Commodity Funds ha annunciato questa settimana il debutto di un Exchange Traded Fund (Etf) che è in grado di offrire una interessante esposizione a un paniere di metalli, più precisamente ai loro contratti futures: in questa maniera, gli investitori interessati possono focalizzare il loro portafoglio sul mercato delle commodities con uno strumento di sicura appetibilità. In pratica, si farà riferimento allo United States Metals Index Fund, nel tentativo di replicare un altro indice, il SummerHaven Dynamic Metals Index Total Return, un benchmark che sposta continuamente l’esposizione finanziaria tra i vari contratti e in base alle condizioni di mercato.
Wells Fargo offre due tranche di bond a tre anni
Wells Fargo & Company, uno tra i più importanti istituti di credito di tutti gli Stati Uniti, ha venduto ben 2,75 miliardi di dollari in obbligazioni triennali, includendo in questa offerta anche una quotazione a tasso fisso gestita a metà per la precisione: la banca americana ha approfittato immediatamente della recente pubblicazione dei profitti del primo trimestre di questo 2012 (il periodo compreso tra gli scorsi mesi di gennaio e marzo), visto che sono stati registrati ben tredici punti percentuali di incremento da questo punto di vista. Ebbene, entrando maggiormente nel dettaglio della cessione obbligazionaria, c’è da dire che due miliardi di dollari dell’importo complessivo hanno riguardato un tasso fisso pari a 1,5 punti percentuali, vale a dire 115 punti base al di sopra della medesima scadenza messa a disposizione dal Tesoro a stelle e strisce.
Standard & Poor’s mette in credit watch Banca MPS
Tra la giornata di oggi e quella di ieri il settore bancario si è fortemente rivalutato; da “zavorra” per l’indice FTSE-Mib e per tutta Piazza Affari si è trasformato da un giorno all’altro ad artefice della ripresa che ora festeggia i 12700 punti di indice raggiunti.
Il settore guadagna nel complesso il 2,60% a più di un ora dalla chiusura del mercato; in testa, sia all’indice settoriale sia all’indice delle blue-chips, c’è Mediolanum che guadagna oltre il 7,50%, seguita da Mediobanca con un progresso del 6,20% e Banca Popolare dell’emilia Romagna in terza posizione a +5.95%. Immediatamente dopo troviamo Banca MPS che nel settore è l’unica finita nel mirino delle agenzie di rating.
Mentre la ripresa sembra essere stata avviata, con l’eurozona che recupera terreno e Wall Street che tenta di consolidare i 12800 punti di Dow Jones, Standard & Poor’s accende i riflettori su Monte dei Paschi di Siena mettendo in “credit watch” il rating di lungo e breve termine.
Dopo quattro mesi la Turchia torna ai bond in dollari
Il governo turco sta offrendo per la prima volta da quasi quattro mesi titoli obbligazionari denominati in dollari: in questo modo, la nazione anatolica ha la possibilità di riaprire una precedente scadenza di lungo termine, vale a dire quella prevista per il 2041, dopo che i rendimenti sono scesi a uno dei record più bassi in assoluto. La vendita sta beneficiando della gestione da parte di banche importanti come Morgan Stanley, Goldman Sachs e Deutsche Bank. Si è parlato dei ritorni economici in declino e in effetti questi ultimi hanno perso ben 108 punti base da gennaio a oggi, mentre la giornata di ieri è stata caratterizzata da un lieve recupero, appena cinque punti base.
Sedex: Barclays negozia due certificati su Dax e Ftse Mib
Barclays Bank, celebre istituto di credito del Regno Unito, ha scelto il comparto Sedex di Borsa Italiana per negoziare proprio oggi dei certificati di investimento molto interessanti: si tratta, nello specifico, di Mini Long e Mini Short Certificates che fanno riferimento all’indice tedesco Dax e al nostrano Ftse Mib. Quali sono le caratteristiche principali di tali strumenti? Anzitutto, occorre precisare che la liquidazione sarà monetaria e che ci si affiderà alla modalità europea di esercizio. Il certificato che fa riferimento all’indice Dax di Francoforte (il codice Isin è GB00B4ZTZS25) prevede uno strike di 6.800 punti e la data di scadenza fissata al 17 maggio del 2017, il che suggerisce immediatamente che la durata è di tipo quinquennale.
Istituti e Banche d’Affari continuano a puntare sui derivati
Una crisi devastante come quella nata negli USA a cavallo tra il 2007 ed il 2008 non ha scoraggiato quelle che si consideravano “cattive abitudini” ed anzi il mondo finanziario sembra voler ripetere gli stessi errori; uno studio condotto da R&S Mediobanca ha fatto emergere che l’esposizione delle banche Europee sui derivati è cresciuta nel 2011 fino ad arrivare al 53% del PIL dell’Eurozona mentre nel 2010 si attestava al 41,3%. Lo scorso anno a fronte di un calo nell’esposizione sull’azionario da parte degli istituti Europei si è assistito ad una crescita esponenziale nelle contrattazioni di derivati, per un giro complessivo di circa 1453 miliardi di euro (corrispondente quasi al PIL Italiano).
La “batosta” arrivata con i mutui sub-prime sembra aver incrementato l’esposizione sui derivati piuttosto che averla demonizzata; in effetti ad una grande esposizione su strumenti speculativi corrispondono guadagni altrettanto alti e per quanto la crisi abbia fatto subire perdite consistenti per via dei titoli tossici scambiati in tutto il mondo, il resto dei derivati su cui si basa oggi il mondo finanziario è “sano” ed offre spunti operativi incredibili per le banche d’affari.
Crollo mercato immobiliare nel primo trimestre 2012
Con la crisi, la disoccupazione e tutti gli altri fattori che hanno portato alle condizioni attuali dell’economia e della finanza è plausibile immaginare che anche il mercato immobiliare abbia subito un calo drastico. Nel primo trimestre 2012 il mercato ha perso il 19,6% delle compravendite rispetto allo stesso periodo del 2011; il dato, superiore alle stime, costringe gli analisti a valutare attentamente la situazione nel settore.
Secondo le prime stime il calo non sarebbe dovuto alle nuove imposte sugli immobili:
Non è ravvisabile, invece, una correlazione tra i dati di riduzione del mercato immobiliare del I trimestre 2012 e l’aumento della tassazione degli immobili
Così l’Agenzia delle entrate analizza la situazione generale. Secondo più fonti il dato sarebbe da attribuire all’aumento della disoccupazione, che ha contribuito a rendere le famiglie italiane più povere. L’impegno dell’acquisto di una casa è diventato insostenibile anche per chi ha il lavoro a tempo indeterminato, senza contare che i requisiti per le banche sono ormai fuori portata per buona parte delle famiglie.
I migliori Etf per investire sulle sabbie bituminose
Come risposta alla domanda mondiale di energia, l’industria del petrolio e del gas ha cominciato a espandere le proprie riserve: le società che sono solite fornire Exchange Traded Fund hanno preso ampiamente nota di questo boom e ora sono pronte a offrire una serie di prodotti che consentono una esposizione interessante a questa nascente industria. Le maggiori riserve a cui il settore intende accingere sono quelle nordamericane, in particolare il Canada e le sue sabbie bituminose, spesso oggetto di feroci critiche. Tutti quegli investitori che sono interessati a trarre il massimo profitto da un investimento del genere possono affidarsi a vari strumenti finanziari.
Korea Exchange Bank emette un nuovo bond a cinque anni
Korea Exchange Bank ha deciso di emettere settecento milioni di dollari in titoli obbligazionari: si tratta, nello specifico, di bond che giungeranno a maturazione tra cinque anni e che prevedono un rendimento iniziale superiore ai 3,2 punti percentuali. Quali sono le altre caratteristiche più interessanti di tali strumenti? Anzitutto, l’offerta in questione sta beneficiando di uno spread pari a 255 punti base al di sopra dei titoli del Tesoro che possono essere confrontati in base alla scadenza. In aggiunta, non bisogna nemmeno dimenticare che la cedola di queste obbligazioni è pari a 3,125 punti percentuali.