Oro cresce ancora grazie a blocco federale statunitense

Negli ultimi giorni l’oro ha continuato a crescere, raggiungendo livelli mai visti prima. Attestandosi intorno ai 3.859, 94 dollari l’oncia. Un prezzo importante questo che non sembra destinato a calare.

Blocco statunitense sostiene corsa dell’oro

Non parliamo di un evento isolato visto che questo metallo prezioso ha continuato a crescere per mesi negli ultimi tempi. Ovviamente spinto da vari fattori macroeconomici tra cui l’incertezza politica e le prospettive di politiche monetarie più accomodanti.

Dobbiamo sottolineare che uno degli elementi che in questo momento pesa di più sui mercati è il blocco (“shutdown”) del governo federale degli Stati Uniti. Quando una parte dell’amministrazione pubblica viene sospesa per mancanza di fondi o accordi, molti servizi governativi si fermano, i dipendenti vengono mandati in congedo forzato e vengono rallentate le statistiche economiche ufficiali.

Questo dà vita a un clima di incertezza e gli investitori diventano meno propensi a puntare su attività rischiose. Preferendo i beni rifugio sicuri come l’oro. In questo caso, lo shutdown ha contribuito a un’accelerazione dei flussi verso questa materia prima, considerata un porto più stabile nei momenti di tensione

È un effetto questo che dipende da dinamiche differenti. In primo luogo, con il governo che non funziona al pieno delle sue funzioni, alcuni rapporti chiave sull’economia come i dati sull’occupazione, sull’inflazione o sulla produzione possono subire ritardi od omissioni.

Senza numeri aggiornati gli investitori perdono punti di riferimento, aumentando il premio per il rischio e spingendo verso asset “rifugio”. In seconda istanza, lo shutdown può alimentare aspettative che la Federal Reserve riduca i tassi d’interesse per stimolare l’economia.

Anche altri fattori concorrono al valore

oro

Dei tassi più bassi tendono però a indebolire il rendimento reale di obbligazioni e depositi, rendendo l’oro più competitivo perché non offre interessi ma protegge dalla svalutazione monetaria. Molti operatori attualmente scommettono su tagli futuri dei tassi statunitensi. E l’oro beneficia di queste aspettative.

Inoltre, il dollaro (tra l’altro moneta di riferimento per le quotazioni auree) tende a indebolirsi in contesti di instabilità politica e monetaria e un dollaro più debole fa aumentare il prezzo dell’oro per chi lo acquista da paesi con valuta diversa. Alcuni analisti sostengono che la recente corsa dell’oro sia in parte alimentata proprio da questa pressione valutaria.

Non dobbiamo comunque dimenticare che l’oro rimane un asset estremamente volatile.  Moltissimi fattori quindi potrebbero invertire la tendenza attuale. Dobbiamo ammettere però che lo scenario attuale, con un governo statunitense parzialmente paralizzato e crescenti pressioni economiche, non dovrebbe trovarsi troppo presto davanti a un cambio di rotta.

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