Nokia chiude in rosso il primo trimestre

Risultati peggiori delle attese per Nokia, che deve fare i conti con un primo trimestre difficilissimo. Le Borse Europee hanno sofferto dopo il recupero di Gennaio, trascinando al ribasso i listini e peggiorando la situazione generale. Il calo dei consumi ha inciso poi particolarmente sui settori legati ai prodotti tecnologici e la frenata potrebbe ripercuotersi anche nei mesi a venire. Nello specifico poi Nokia ha visto un rallentamento generale degli acquisti dopo che i leader del settore della telefonia si sono affermati con prodotti vincenti legati ad iOs ed Android.

Il rosso di Nokia è pari ad una perdita netta di 929 milioni di euro solo nel primo trimestre del 2012. Il responsabile delle vendite ha annunciato le sue dimissioni a partire da fine Giugno. L’amministratore delegato parla poi del prodotto di punta di Nokia, ovvero Lumia; lo smartphone sviluppato insieme a Microsoft non ha convinto al 100% il pubblico, che si divide in modo netto. Mentre in certi mercati le vendite sono state superiori alle aspettative, in altri sono state decisamente deludenti.

Ducati venduta ad Audi AG

Dopo sei lunghi anni di “corteggiamento”, come è stato più volte definito, Audi AG conquista la trattativa per Ducati Motor Holding, ceduta da International Motorcycles di Investindustrial.  L’intera trattativa fa’ capo ad una sola figura ovvero il “gran capo” della Volkswagen Ferdinand Piëch, da ieri settantacinquenne.

Così commenta la notizia Rupert Stadler, presidente del Consiglio di amministrazione della Audi:

Ducati ha una grande esperienza nei motori ad alte prestazioni e rappresenta una delle case motociclistiche più redditizie del mondo

Grande soddisfazione viene espressa anche da Bonomi Andrea, Presidente di Investindustrial:

Fiat perde il 26% di immatricolazioni

Il periodo difficile di Fiat si riflette immediatamente sul mercato reale, con un calo drastico delle immatricolazioni in zona Euro ed ancora tanti problemi da risolvere, uno su tutti la concorrenza. Le vendite di Marzo sono le peggiori dal 1998 (-6.6% su base annua) e si attestano a 1449380 unità contro le 1605835 unità dello scorso anno. Il calo del mese precedente era stato del 9.2% mentre nel trimestre si parla di un -7.3% a 3427677 unità contro le 3696919 dello stesso periodo di riferimento dell’anno precedente.

Il gruppo Fiat nello specifico registra un -26% sulle immatricolazioni, andando ad incidere pesantemente nel settore. Ad aggravare la situazione del gruppo guidato da Marchionne sono stati sicuramente gli scioperi dei mesi precedenti; la chiusura degli stabilimenti costringe l’amministratore delegato a riprendere in considerazione un “cambio di rotta” per quanto riguarda la produzione, che probabilmente verrà spostata all’estero.

Lyxor, arriva anche in Italia l’Etf legato alla volatilità

Fra tre giorni esatti un nuovo Exchange Traded Fund di Lyxor troverà la sua collocazione ideale nei listini di Borsa Italiana: la società francese ha infatti deciso di puntare sullo S&P 500 Vix Futures Enhanced Roll, il primo strumento di questo tipo che viene messo a disposizione nel nostro paese per quel che concerne l’esposizione alla volatilità dei mercati. In pratica, il funzionamento è molto semplice, dato che si punta con convinzione sull’ottimizzazione dei costi per il mantenimento di questa posizione. Quali sono i soggetti più adatti per un investimento simile? Come ha spiegato Lyxor, il prodotto è dedicato soprattutto agli investitori istituzionali, ma anche a coloro che possono vantare una competenza finanziaria di un certo peso, adatta per una buona diversificazione del portafoglio.

Volkswagen punta alla cina

Boom di vendite per Volksvwagen; nel primo trimestre del 2012 sono state immatricolate in totale 2,16 milioni di auto con un incremento prossimo al 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Con la diffusione del dato il paragone è inevitabile; mentre la Fiat continua ad avere problemi sia sulla produzione che sulla domanda, dopo il fallimento della presentazione sul mercato USA, altri gruppi automobilistici registrano risultati “record” vista la situazione attuale, rilanciando il dibattito sull’effettiva crisi che ha investito l’Eurozona (e non solo). Una parte di acquisti nel settore si è riversata su specifici produttori ed anche se nel complesso vi è un calo questo non è drastico come l’analisi dei singoli attori potrebbe far credere.

Durante lo stesso periodo di riferimento Volkswagen ha immatricolato circa 21 mila veicoli in Cina; questo si traduce in numeri in un aumento del 9% rispetto al periodo di riferimento precedente. Questo il commento a caldo di Christian Klingler, membro della presidenza del settore vendite:

Apple vale 600 miliardi di dollari

Se c’è un “caso” particolare che verrà ricordato nei decenni a Wall Street come su tutte le altre Piazze Mondiali, questo è sicuramente Apple. Per quanto di situazioni interessanti sia piena la storia della Borsa Valori, quello di Apple è un caso che sicuramente entrerà di diritto nelle storie più appassionanti di sempre. Così come si parla della Bolla dei tecnologici del 2000 e così come si ricorda l’11 settembre 2001 per le sue vittime come per il crollo finanziario che nè è seguito ed ha cambiato il volto del Mondo, Apple verrà ricordata per la sua corsa senza sosta verso valori da record.

L’azienda di Cupertino varca la soglia dei 600 miliardi di dollari di valore, dopo aver sfondato quota 600 dollari per azione. Steve Jobs era ospite d’onore alla Casa Bianca, che ha sempre riconosciuto l’importanza dell’azienda sia internamente sia internazionalmente. Grazie a politiche controverse, piccoli flop, tanta ricerca e grandi conquiste (iniziate con grandi idee del suo leader), Apple è arrivata a valere come 30 Sony.

Risultati Aste BOT dell’11 Aprile 2012

Sono stati collocati dal MEF nella giornata di oggi i BOT con scadenza trimestrale ed annuale, come previsto dal precedente comunicato stampa. Nel dettaglio, gli importi collocati rispecchiano le aspettative del Ministero; sono stati richiesti 5.443 milioni di euro di BOT trimestrali, con un’offerta pari a 3 miliardi di euro, mentre per quanto riguarda i titoli con scadenza annuale la domanda è stata pari a 12.127 milioni di euro per un’offerta complessiva di 8.000 milioni di euro. Bene la domanda quindi, che conferma l’andamento degli investitori Italiani sempre più orientato verso un mercato a breve termine, viste le incertezze sul lungo termine. Nonostante il buon collocamento ed i risultati dell’asta positivi, il rendimento è praticamente triplicato e si conferma all’1,249% per quanto riguarda i trimestrali. Il rendimento annuale invece è raddoppiato e dal precedente 1,429% si è passati direttamente al 2.84%.

Rivisto al rialzo il target price di Lottomatica 2012

Target price coraggioso per Lottomatica. Se c’è un settore tra le blue-chips italiane che potrebbe riservare delle vere sorprese, allora questo è capitanato dall’azienda leader nel campo dei giochi e delle scommesse. Solo poco tempo fa’ abbiamo parlato di una possibile asta per la gestione della lotteria in Irlanda. Tra i candidati si ipotizzava anche un’offerta di Lottomatica, che anche se in una giornata come quella di oggi “soffre” dell’andamento generale, ha una via particolare che seguirà sul mercato singolarmente.

Abbiamo già ricordato che nei momenti di crisi uno dei settori che incrementa i propri introiti è proprio quello dei giochi e delle scommesse, su cui le famiglie anche in difficoltà ripongono la fiducia e la speranza di un futuro migliore. Proprio per questo motivo probabilmente Credit Suisse ha alzato oggi il target price da 16.5 euro a 19.4 euro per le azioni di Lottomatica.

Sony in perdita per 6.4 miliardi di dollari a Marzo 2012

Perdita record per Sony; 6.4 miliardi di dollari dicono le stime, ovvero il doppio del previsto per l’esercizio appena concluso. La causa delle perdite, secondo la stampa, è da attribuire alle svalutazioni di voci fiscali attive relative agli Stati Uniti. Quale che sia il motivo interno di questi numeri record, per l’azienda (una delle realtà più famose del mondo) sarebbe il quarto anno consecutivo in perdita, anche se il profitto operativo potrebbe essere pari a 180 miliardi di yen.

Le previsioni a Marzo 2012 davano una perdita di 220 miliardi di yen, mentre la perdita addizionale è da imputare alle svalutazioni di crediti d’imposta USA, ma anche altri fattori che sono stati determinanti; il calo generale della domanda di televisori e sopratutto la grandissima concorrenza nel settore (ad esempio la concorrenza di Samsung) hanno contribuito ad abbassare le stime. I numeri costringono il colosso a rivedere la sua posizione sul mercato, applicando per la prima volta un taglio del personale a 4 zeri; si parla di 10 mila posti di lavoro in meno, ovvero il 6% del totale, per far fronte alla crisi che ha investito l’azienda.

Ubs lancerà domani un certificato legato al titolo Intesa

La giornata di domani sarà fondamentale per la quotazione a Piazza Affari dei nuovi certificati di investimento di Ubs: la celebre banca elvetica ha focalizzato la propria attenzione sul segmento Sedex di Borsa Italiana, mettendo a disposizione degli Equity Linked (il codice Isin di riferimento in questo caso è DE000UBS0ER7). Si tratta di strumenti finanziari che vantano una valutazione molto ampia da parte delle principali agenzie di rating e che andranno a sfruttare le consuete modalità di collocamento, ovvero la liquidazione monetaria e la modalità europea di esercizio. L’indice sottostante è un altro istituto di credito molto noto, vale a dire Intesa Sanpaolo, con uno strike fissato a 1,448 punti e la data di scadenza che avrà luogo a breve, più precisamente il prossimo 25 maggio (la durata è quindi pari a un solo mese e mezzo).

Wall Street in calo, previsioni negative a Piazza Affari

Apre in netto calo Wall Street, mentre le Borse Europee sono ancora chiuse; il Dow Jones dopo i primissimi scambi a livello di chiusura di Giovedì scorso, crolla verticalmente e passa da circa 13.050 punti a 12.920 punti nel giro di meno di un’ora di contrattazioni, avviando una fase difficile di breve termine che neutralizza i guadagni precedenti.

I dati deludenti sull’occupazione sono una vera sorpresa; mentre nei mesi precedenti si parlava di ripresa e di nuovi posti di lavoro, in Aprile sembra che la situazione sia nettamente diversa ed i guadagni delle precedenti settimane rischiano di essere ridimensionati sensibilmente. Dal bottom di Novembre 2011 il Dow Jones è sempre cresciuto in pratica e da un valore di circa 11250 punti l’indice è arrivato a sfiorare proprio nell’ultimo mese quota 13.400 punti, prossima alla resistenza di lungo periodo a 13.500 punti. Proprio questo è il livello statico da controllare in close weekly, anche se per il momento le intenzioni sembrano ribassiste.

Gli ultimi aggiornamenti sull’ipo di Gilt

Gilt Groupe, il sito web attivo nell’e-commerce e più precisamente nel mondo della moda, si sta evolvendo a passi da gigante: dal suo recente momento della fondazione (nel 2007), quando cinque persone diedero vita a questo progetto in maniera pressoché anonima, si è passati alla situazione attuale, con quasi novecento dipendenti e una sede prestigiosa a New York. Il valore di mercato raggiunto è di conseguenza molto elevato, vale a dire oltre un miliardo di dollari. Questo vuol dire che si sta parlando della seconda compagnia più proficua per quel che concerne il comparto del commercio elettronico, con la sola Amazon che può vantare delle cifre ancora più alte.

Previsioni Piazza Affari Aprile 2012

L’andamento di Piazza Affari preoccupa gli investitori dopo la perdita strategica di quota 16000 avvenuta in Marzo 2012. Dal bottom di Marzo 2009 sono passati esattamente due anni, anche se il ciclo biennale sembra si sia chiuso sul bottom di Settembre 2011 quando il FTSE-Mib ha disegnato un doppio minimo leggermente crescente rispetto al bottom storico.

L’avvio del nuovo ciclo annuale però delude fin dalle prime battute e l’indice non riesce a tornare sopra a 18000 punti, necessari a dare sicurezza nel medio lungo periodo. Dopo il restringimento dello spread infine si torna a parlare di differenziale e in contemporanea l’indice si “sgonfia” tornando a minacciare discese sotto i 15000. La perdita di questa quota strategia in close mensile indicherebbe che il ciclo iniziato sul bottom di Settembre scorso è già ribassista ed allora tornerebbe sugli schermi immediatamente quota 12000 che risulterebbe essere il primo step di un mercato orso storico.

Calendario festività Pasqua

Borsa Italiana fa’ il week-end lungo; con la chiusura di oggi lo stop alle contrattazioni inizia e durerà fino a Martedì mattina, quando si riprenderanno gli scambi dove si sono lasciati. Il mercato ha appena chiuso un’ottava estremamente difficile in cui il FTSE-Mib è tornato in zona critica e lo spread è salito a livelli di pericolo.

La perdita di quota 15000 sull’indice italiano sfiorata ieri ha spaventato buona parte degli investitori che hanno preferito liquidare le posizioni in vista proprio dei 4 giorni di stop che oggi iniziano in Europa, con l’Eurex che chiude i battenti insieme a Piazza Affari.

Nei prossimi giorni difficilmente nel resto del mondo avremo notizie tali per cui Martedì mattina si avrà il timore di un gap, ma chi ha scelto di restare sul mercato corre comunque dei rischi non indifferenti nel breve termine visto che l’indice italiano minaccia quota 14000 prima di ripartire e tentare il recupero.