Banca Popolare di Bari, approvato il bilancio

Banca Popolare di Bari ha approvato il proprio bilancio del 2018: l’assemblea dei soci ha votato il via libera quasi all’unanimità. L’istituto è in perdita per 420,16 milioni di euro con un patrimonio netto inferiore del 54% rispetto a quello dell’anno 2017.

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Decisioni prese dal Cda della Banca Popolare di Bari

Nella riunione nella quale ha approvato il bilancio 2018, i soci hanno anche preso delle decisioni definibili “strategiche” che, come sottolineato dalla nota diffusa dalla stessa banca, “si innestano nel quadro del nuovo Piano industriale 2019-2023 approvato a gennaio 2019” e che prevedono di dar vita entro questo anno alla “cartolarizzazione sintetica tranched covered” su portafogli di crediti in bonis (ovvero il recupero di soldi nei confronti di creditori che possono far fronte al proprio debito, N.d.R) e la cessione della partecipazione di controllo nella Cassa di Risparmio di Orvieto.

L’assemblea dei soci ha inoltre rinnovato anche il proprio consiglio di amministrazione ora composto da Vincenzo De Bustis Figarola e Gianvito Giannelli, dal confermato Francesco Pignataro  e da Giulio Codacci Pisanelli, Patrizia Michela Giangualano e Francesco Ago. A loro si aggiungono il presidente Marco Jacobini ed  i consiglieri Raffaele De Rango, Francesco Venturelli, Paolo Nitti e Gianfranco Viesti.

Marco Jacobini ed il futuro di Banca Popolare di Bari

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Il presidente di Banca popolare di Bari, Marco Jacobini, ha colto l’occasione dell’assemblea dei soci per poter fare chiarezza sia sulle voci di sue possibili dimissioni, sia sulle decisioni prese nel corso dell’incontro che, per molti versi, non è stato affatto facile.  Ed ha spiegato:

È un’ottima scelta che ha fatto la Banca, un grandissimo augurio a quelli che sono stati confermati e credo che tutti insieme potremo costruire una bella squadra che ci servirà a fare della Banca quello che la Banca merita sia fatto per lei. In questo momento sono il presidente della Banca Popolare di Bari, ci sono, resto. Non mollo. Io difendo questa Banca che ha fatto tanto per il territorio. Poi si vedrà. [Ora] bisogna lavorare tantissimo, essere coesi, forti, cercare di attuare tutto quello che è possibile per mettere la Banca in condizioni di continuare a lavorare. Lo dico per i dipendenti, per i clienti e per i soci ma anche per il territorio, perché i territori di Regioni non ricchissime come la Puglia, l’Abruzzo, la Basilicata, la Campania, se non hanno un supporto forte da una banca territoriale come la nostra, sicuramente qualche problema in più lo avranno.

E per ciò che riguarda il piano industriale il board sostiene, creduto, che sarà in grado di ripagare i soci dell’aiuto dato alla banca.

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