Danieli & C.: ricavi 2010 in forte aumento

Si è chiuso con gli indicatori economici e finanziari in forte crescita il 2010 per il Gruppo Danieli. Giovedì scorso, 24 febbraio 2011, il Consiglio di Amministrazione di Danieli & C. si è infatti riunito per esaminare ed approvare la la relazione finanziaria semestrale consolidata al 31 dicembre 2010, caratterizzata da ricavi in crescita del 33% a 1,4 miliardi di euro a fronte di un Ebitda balzato del 62%, ed un utile netto di Gruppo cresciuto del 34% a 84,1 milioni di euro rispetto ai 62,8 milioni di euro al 31 dicembre del 2009. Questi dati, in accordo con una nota ufficiale emessa dalla società, sono frutto dei livelli di produzione di acciaio nel 2010, caratterizzati a livello mondiale da un record storico per effetto di una ripresa dei volumi in Europa, Stati Uniti e Giappone unitamente alla crescente richiesta da parte di economie emergenti come quelle di Brasile, India e Cina. Per l’anno in corso, inoltre, il Gruppo Danieli stima una conferma ed una prosecuzione della crescita nei Paesi emergenti unitamente al consolidamento della domanda di acciaio nei comparti dell’automotive, della cantieristica e della meccanica, mentre più limitata è attesa l’espansione della domanda nei settori delle infrastrutture e delle costruzioni.

Il Gruppo Danieli, per la fine del 2011, stima per il momento di riportare risultati di esercizio in linea con gli obiettivi tenendo conto del fatto che i due settori in cui la società opera, quello della produzione di acciai speciali, e quello dell’ingegneria e della costruzione di impianti, registrano performance positive.

In ogni caso, Danieli prevede che solo tra qualche mese le prospettive potranno essere meglio delineate in un contesto che, in particolare, vede l’economia mondiale in crescita ma comunque con l’Europa e gli USA a rilento. Il portafoglio ordini di Danieli garantisce comunque nel medio termine buone prospettive anche per effetto della buona diversificazione geografica delle commesse. In particolare, alla data del 31 dicembre 2010, il portafoglio ordini presentava complessivamente un controvalore pari a quasi 3,5 miliardi di euro.

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