Hong Kong sempre più affascinata dal mondo dei sukuk

Anche Hong Kong sembra non essere riuscita a resistere al fascino dei sukuk, i titoli obbligazionari che sono conformi alla legge della Shariah e che vietano, ad esempio, i tassi di interesse: l’ex colonia britannica sta infatti valutando con la massima attenzione quale tipologia è più conveniente sottoscrivere, visto che forse in pochi sanno che si possono distinguere vari sukuk, tra cui Ijarah, Musharaka, Mudaraba e Murabaha. In effetti, sarà necessario comprendere quali saranno i vantaggi maggiori in termini di profitti fiscali e di disponibilità finanziarie.

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Secondo quanto affermato da fonti governative (Hong Kong non è altro che una regione amministrativa speciale della Repubblica Popolare Cinese), si stanno stilando degli emendamenti legislativi che possano agevolare l’attrazione del maggior numero di emittenti, sfruttando una apposita piattaforma finanziaria islamica. La negoziazione a cui si sta facendo riferimento, poi, coinvolge spesso il trasferimento di assets sottostanti e la selezione di veicoli speciali destinati a questo scopo, i quali possono comunque comportare delle imposte e dei tributi aggiuntivi, oltre a delle implicazioni dal punto di vista doganale. Ecco perché un testo normativo dall’iter quantomeno lungo e delineato è necessario come non mai. Quello che Hong Kong vuole ottenere è un quadro completo su quali siano le conseguenze più immediate di una sottoscrizione del genere, prendendo soprattutto in esame gli ultimi sviluppi dei mercati e quelli che si potrebbero verificare in futuro.

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La legge relativa ai sukuk sarà programmata nel dettaglio nel corso della prossima sessione legislativa: il governo ha suggerito di adottare un approccio prescrittivo e neutrale nei confronti della religione, in linea con il comportamento che è stato tenuto dai principali mercati finanziari, come ad esempio quello del Regno Unito. Gli attori più importanti del mercato sono stati infine invitati, insieme ad altri azionisti di un certo peso, a mandare messaggi di posta elettronica per far conoscere il loro punto di vista su questa eventuale novità finanziaria.

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