Anche la Thailandia è matura per il suo primo sukuk

475256È ormai un dato di fatto, la finanza islamica sta conquistando proprio tutti (vedi anche La finanza islamica e le ambizioni turche). L’ultimo paese che potrebbe essere coinvolto in ordine temporale è la Thailandia. Perché proprio la nazione asiatica? Tutto nasce dal piano predisposto dalla Islamic Bank of Thailand, istituto di credito che è pronto a emettere il primo sukuk nella storia della finanza locale. In pratica, il governo di Bangkok ha già provveduto ad approvare il testo di legge che vieta la doppia tassazione per quel che riguarda i titoli azionari, anche se il ritardo accumulato in tal senso è di due anni.

Il successo degli Etf in Thailandia

Il mercato degli Etf ha compiuto dieci anni in Italia, ma anche in altri paesi del mondo questi strumenti finanziari stanno incontrando un successo piuttosto importante: in particolare, gli Exchange Traded Fund, tra i prodotti più popolari in assoluto per quel che concerne i mercati globali, sono diventati un’alternativa davvero attraente in relazione alla Thailandia, paese in cui sono stati introdotti per la prima volta cinque anni fa. Le dimensioni degli assets sono cresciute a un ritmo rallentato nel periodo in questione, attestandosi a quota dieci miliardi di baht lo scorso anno e raggiungendo i quattordici miliardi in questo 2012.

I due nuovi Etf di Lyxor guardano all’Indonesia e alla Thailandia

Lyxor, vera e propria società leader per quel che riguarda il segmento degli Exchange Traded Fund (Etf), sta focalizzando le proprie attenzioni sul continente asiatico: in effetti, il mese di gennaio è stato davvero proficuo in questo senso e si è arrivati già alla terza quotazione italiana della compagnia. Si tratta, nello specifico, dei due fondi che sono collegati ai titoli azionari di due mercati emergenti, vale a dire l’Indonesia e la Thailandia. L’esposizione che viene consentita dai prodotti in questione, il Lyxor Etf Msci Indonesia (il codice Isin di riferimento è FR0011067511) e il Lyxor Etf Thailand (FR0011067529), è molto interessante e senza dubbio andrà a stuzzicare l’interesse di diversi investitori.

Commodities: rally del riso grazie alla domanda globale

Le commodities agricole sono davvero svariate, ma ve n’è una che si è comportata meglio delle altre: si tratta del riso, i cui prezzi sono cresciuti soprattutto a causa del contemporaneo aumento della domanda globale. Inoltre, non bisogna dimenticare nemmeno il contributo offerto dall’operazione posta in essere dal governo della Thailandia, che ha spinto verso l’alto i costi delle esportazioni, almeno in base a quanto rilevato dalla Thai Rice Exporters Association. In pratica, comunque, il volume del grano acquisito dallo stesso paese asiatico sarà determinante per il totale complessivo. Che cosa significano delle tariffe così alte, soprattutto per quel che concerne gli investimenti finanziari?

Thailandia: nuovi vantaggi dalle regole sui sukuk

La Thailandia potrebbe diventare una delle maggiori nazioni della finanza islamica grazie al crescente interesse delle proprie compagnie, le quali stanno appunto optando per i sukuk, i bond conformi alla legge della Shariah: si tratta di una interessante opportunità di investimento, ma prima di ritenerla tale sarà necessario adeguare regole e regolamenti relativi ai finanziamenti di base. La commissione che si occupa di borsa e finanza è dunque pronta a emendare una legge che consentirà allo stato asiatico di vendere e scambiare tali titoli obbligazionari: la bozza sta per essere approntata dal Consiglio di Stato e dovrà poi essere sottoposta al Gabinetto per l’approvazione ufficiale. Sono soprattutto gli investitori mediorientali a interessarsi del continente asiatico, un modo di collegare business e operazioni tra il mondo in questione e quello arabo.

Zucchero alle stelle a Bangkok, il future londinese in recupero

sugar-busters-1Lo zucchero sta diventando il desiderio più impellente di tutta Bangkok e il motivo è piuttosto semplice: in effetti, non bisogna dimenticare che la Thailandia rappresenta il secondo paese al mondo per quel che concerne l’esportazione del dolce prodotto, ma il 2010 rischia di essere il primo anno in cui questa tendenza non verrà confermata, con un più che probabile ricorso alle importazioni dall’estero. Cosa è successo di preciso? Le scorte si sono impoverite a causa, soprattutto, della grave siccità che ha funestato la nazione asiatica, un fenomeno che ha avuto delle ripercussioni fortissime, dato che gran parte degli agricoltori traggono sostentamento proprio dallo zucchero. La situazione non è affatto piacevole, ma rischia anche di peggiorare; il mercato locale si trova in netta difficoltà anche per motivi extra-climatici, tra cui il contrabbando dilagante, che è uno dei motivi principali per la gestione folle dei prezzi del comparto in questione.