Il Messico torna ad alzare i tassi. Rendimenti giù

Messico

Il Banco de Méxco, la banca centrale del paese, ha di nuovo alzato i tassi sul costo del denaro, per la settima volta consecutiva, con un incremento di 25 punti. Il tasso di riferimento adesso è al 7%. La decisione è stata presa dal board della banca centrale con un solo voto contrario, e la banca ha dichiarato che – Il livello raggiunto è congruo con il processo di efficiente convergenza dell’inflazione verso l’obiettivo del 3% – aggiungendo di prevedere un forte aumento dell’inflazione nei prossimi mesi. La nuova decisione del Banco, ha spinto i rendimenti dei bonds statali del Messico in basso, con i bonds a 10 anni che ora sono sopra i 104 punti, con rendimento al 4,15%, che a scadenza arriveranno al 3,68%. Poi quelli a 3anni, del 5,125%, hanno oggi un rendimento pari al 1,68%. Infine i titoli a 30 anni, che staccano cedole del 4,60%, con rendimenti del 4,75%.

Le agenzie di rating lasciano il giudizio invariato e sostanzialmente stabile. Oggi sono stabili su BBB+, mentre la valuta nazionale si è rafforzata in un anno, del 13%.

Primo bond governativo dell’anno per il Messico

Il governo del Messico ha provveduto a emettere titoli obbligazionari a trent’anni e denominati in dollari americani: l’offerta in questione ammonta a 1,5 miliardi, con un tasso di interesse che ha raggiunto un valore minimo da record, vale a dire il 4,19%. Nello specifico, si tratta della prima cessione di debito nei mercati internazionali nel 2013 per quel che concerne la nazione centroamericana, un fatto messo in risalto anche dal Ministero delle Finanze locale. Nel corso del 2012 non si è avuto modo di parlare spesso di tali bond, ma il 2011 ha invece fornito una serie di spunti interessanti: ad esempio, nel marzo di quell’anno, quasi un biennio fa, i Peso Bond erano in calo dopo i dati sull’inflazione.

Finmeccanica: Messico, nuova commessa

Continua ad ingrossarsi il portafoglio di commesse del Gruppo aerospaziale quotato in Borsa a Piazza Affari Finmeccanica. In data odierna, mercoledì 6 luglio del 2011, infatti, la società ha reso noto che, attraverso la Alenia Aeronautica, azienda controllata da Finmeccanica, si è aggiudicata una commessa avente un controvalore pari all’incirca a 200 milioni di dollari americani. Trattasi, nello specifico, di un contratto finalizzato alla fornitura al Messico di quattro “C-27J”, che sono dei velivoli da trasporto tattico. La firma sul contratto, in accordo con quanto recita una nota emessa in data odierna dal colosso quotato a Piazza Affari, è avvenuta a Città del Messico, presso la Secreteria della Defensa Nacional (Sedena), in presenza dell’Amministratore Delegato di Alenia Aeronautica, Giuseppe Giordo, del Comandante de la Fuerza Aérea Mexicana, General Leonardo Gonzàlez Garcìa, e del Director General de Administración de Secreteria della Defensa Nacional, il General Augusto Moisés Garcìa Ochoa.

Messico: peggior ribasso da febbraio per i Peso Bond

I titoli obbligazionari denominati in pesos messicani sono stati protagonisti della loro peggiore performance degli ultimi quattro mesi: la lenta crescita dell’economia americana e la profonda crisi del debito che sta attanagliando il continente europeo sono i due motivi che hanno spinto gli investitori a evitare anche gli assets a reddito fisso del paese latino americano. Nel dettaglio, il rendimento dei bond che sono previsti in scadenza nel 2024 sono cresciuti di ventiquattro punti base dopo due settimane consecutive di perdite, attestandosi al 7,31% attuale, così come non veniva registrato dallo scorso 11 febbraio.

Pemex, record di emissioni per i bond a tasso variabile

Le principali compagnie del Messico si stanno rendendo protagoniste di vendite da record per quel che concerne i titoli obbligazionari a tasso variabile: l’atteggiamento in questione può essere motivato con la crescente speculazione che circonda la nazione centroamericana, visto che la banca centrale ha intenzione di aumentare i costi relativi all’indebitamento nel corso di quest’anno, una scelta che rischia di erodere letteralmente la domanda degli investitori per questa tipologia di prodotti finanziari. Le cessioni più consistenti sono state quelli di Petroleos Mexicanos, azienda petrolifera meglio conosciuta con la sigla Pemex e che viene di fatto controllata dagli spagnoli di Santander: l’ammontare complessivo è pari a 54,3 miliardi di pesos (4,6 miliardi di dollari), tanto che questi bond hanno rappresentato ben l’83% dell’intero debito emesso nel mercato locale, la percentuale più alta da almeno sei anni a questa parte.

Coca Cola Femsa pianifica una nuova emissione di Peso Bond

Coca Cola Femsa, maggior imbottigliatore di bevande dolci di tutta l’America Latina, è intenzionata a tornare nel comparto obbligazionario nel breve termine: l’operazione finanziaria in questione dovrebbe prevedere la vendita di Peso Bond, strumenti messicani che non venivano sfruttati dalla compagnia da almeno due anni. L’obiettivo principale rimane quello di anticipare le mosse della banca centrale del Messico, la quale è pronta ad aumentare i tassi di interesse dal livello più basso di sempre. Già la scorsa settimana, comunque, Kof (la sigla con cui è conosciuta la società) ha ceduto titoli obbligazionari a tasso fisso per un importo totale di cinque miliardi di pesos: la scadenza in questione è stata fissata al 2021, mentre il tasso variabile consentirà una maturazione anticipata, nel 2016.

Messico: Peso Bond in calo dopo i dati sull’inflazione

Le obbligazioni denominate in pesos messicani sono state protagoniste ieri di un calo piuttosto consistente, la conseguenza più evidente delle ultime aspettative della banca centrale del paese centroamericano, la quale ha parlato espressamente di tassi di interesse più alti: volendo essere più precisi, i rendimenti relativi ai bond in scadenza nel 2024 (il ritorno economico iniziale era pari al 10%) sono cresciuti nel corso di questo mese, dato che i prezzi sono in costante diminuzione da diverso tempo, una situazione che non si registrava da ben cinque anni. I titoli hanno dunque perso 5,4 punti percentuali nel 2011, una perdita fin troppo chiara se raffrontata con quella dei bond brasiliani che presentano la stessa struttura e le medesime caratteristiche (-1,1%).

Bancomer: venduti bond per due miliardi di dollari

Il gruppo finanziario Bancomer Sa, l’unità messicana che fa parte integrante di Bbva, la seconda banca di Spagna, ha deciso di vendere titoli obbligazionari per ben due miliardi di dollari: si tratta, in pratica, di una operazione piuttosto consistente e che si è posta come obiettivo principale quello di rappresentare l’offerta più importante di sempre per quel che concerne i bond del Messico. L’annuncio dell’istituto è stato chiaro, 750 milioni di dollari dell’intero totale andranno a riguardare gli strumenti con una scadenza a cinque anni e con un rendimento pari al 2,37% (237 punti base al di sopra di quanto proposto dal Tesoro americano), mentre i restanti 1,25 miliardi di dollari si riferiranno alle obbligazioni decennali che presentano uno spread pari a 312 punti base.

Luxottica compra catene retail in Messico

High Tech e Stanza, due catene di negozi, in Messico, specializzate nel segmento “sole”. Sono questi i nuovi acquisti di Luxottica Group, società quotata in Borsa a Piazza Affari ed al New York Stock Exchange (NYSE) attiva nel settore del lusso, ed in particolare nell’occhialeria di fascia alta. L’acquisizione di High Tech e Stanza, che hanno oltre settanta punti vendita, segna l’ingresso di Luxottica nel mercato retail messicano attraverso la stipula di due accordi aventi un controvalore complessivo pari a 17 milioni di euro circa. Luxottica stima che l’operazione possa essere perfezionata entro il secondo trimestre del corrente anno. Una volta acquisite le due catene, Luxottica punta a convertire progressivamente i negozi con il marchio Sunglass Hut in un mercato come quello messicano che risulta essere tra i più dinamici e, quindi, con elevate potenzialità di crescita.

Bond messicani, bassi rendimenti per la politica della Banca Centrale

Il debito del governo messicano ha esteso il proprio rally sul mercato secondario nel corso di questa settimana: si tratta della principale conseguenza del brusco calo subito dai titoli azionari americani, ma soprattutto dell’ultimo annuncio in merito alla politica mensile di Banco de Mexico (l’istituto di credito centrale del paese), intenzionato ad attuare bassi tassi di interesse nel medio-lungo termine. I rendimenti dei bond della nazione centroamericana, i quali hanno mostrato delle performance inverse all’andamento dei prezzi, sono giunti al loro livello minimo: in particolare, c’è da sottolineare come l’obbligazione a dieci anni ha perso ben quattordici punti base (l’attuale yield è pari al 5,96%), mentre il prodotto a venti anni ha ceduto circa dieci punti base (il rendimento si aggira attorno al 6,7%).