Invesco consiglia prudenza sui bond nel 2013

Dopo essere stato una delle asset class più profittevoli del 2012, l’obbligazionario viene giudicato meno attraente per i prossimi mesi da molti gestori di fondi. Tra questi c’è anche Paul Read, uno dei due responsabili del fixed income del colosso americano del risparmio gestito Invesco. Secondo Read, nei prossimi dodici mesi non esiste il rischio di un crollo delle quotazioni nel mercato del reddito fisso e neppure quello di un sell-off dei bond governativi e dei corporate bond.

Invesco punta sulle azioni europee nel 2013

Il 2013 è iniziato all’insegna dell’ottimismo sui mercati finanziari globali. Molti gestori di fondi continuano a suggerire il riposizionamento sugli asset più rischiosi, grazie all’atteggiamento ultra-accomodante delle principali banche centrali mondiali che hanno contribuito negli ultimi mesi all’eliminazione del tail risk, ovvero il rischio di uno shock di mercato estremo. In particolare, i mercati hanno abbandonato l’idea di un approfondimento della crisi dell’euro e di default a catena della periferia europea. Da fine luglio scorso sono partite raffiche di acquisti su azioni, corporate bond e high-yield bond.

Previsioni mercati finanziari 2013 secondo Invesco

Invesco, storica compagnia indipendente per la gestione degli investimenti fondata nel 1935 e con sede ad Atlanta (Georgia, USA), ha delineato la propria view generale per il prossimo anno evidenziando una serie di fattori di debolezza sia in Europa che negli Stati Uniti. Secondo Invesco ci sono segnali di miglioramento, ma la strada da fare è ancora tanta, soprattutto nel vecchio continente. La casa di investimenti apprezza gli sforzi fatti dall’Italia per uscire dalla crisi. Secondo Invesco l’Italia non è a rischio default, nonostante il debito pubblico ha superato i 2.000 miliardi di euro per la prima volta nella sua storia.

Invesco-Prisma: un fondo immobiliare per investitori istituzionali

Il nuovo fondo paneuropeo messo a disposizione da Invesco prevede di raccogliere una somma pari a trecento milioni di euro: la compagnia finanziaria di Atlanta ha deciso infatti di focalizzare la propria attenzione su uno strumento strettamente collegato agli investimenti immobiliari, in particolare quelli relativi ai redditi di diverse nazioni europee e all’utilizzo commerciale e aziendale. Tale prodotto, poi, è stato strutturato nel dettaglio e in ogni minimo particolare anche da un’altra società di gestione del risparmio, Prisma, la quale è ben nota nel nostro paese per il suo interesse nei confronti del settore del real estate. L’accordo è dunque molto importante e il lancio di questo fondo sarà destinato, in particolare, agli investitori di tipo istituzionale. Quali sono le caratteristiche fondamentali?

Invesco, gli Etf sintetici saranno più trasparenti

Invesco ha individuato in un prodotto finanziario specifico la propria predilezione: si tratta dei cosiddetti Etf sintetici, strumenti che sono in grado più di altri di dare spazio a una struttura basata sul denaro cash. Gli Exchange Traded Fund a replica fisica, infatti, riproducono le performance di un determinato indice e provvedono ad acquisire i titoli del sottostante. Il varo di offerte di questo tipo ha un intento specifico, vale a dire quello di ottenere la maggiore trasparenza possibile, quindi di fornire informazioni sempre più aggiornate e dettagliate. La stessa Invesco punta a un numero non troppo elevato di fondi, così da privilegiare in maniera netta il lato più core dell’investimento. Un approccio che viene seguito, inoltre, è quello dello swap based, in particolare quando la liquidità dei titoli è molto ampia.

Nomura, il prestito collaterale verrà gestito da Invesco

Cosa può nascere dalla collaborazione tra una delle maggiori società attive nella gestione indipendente degli investimenti e la prima holding del Giappone? Il riferimento va a Invesco e Nomura Holdings, le quali sono le protagoniste di una offerta finanziaria di sicuro interesse; in effetti, la compagnia di Tokyo ha deciso di ricavare fino a cinquecento milioni di dollari da un proprio fondo, il quale sarà appunto gestito interamente dal colosso di Atlanta. L’indiscrezione manca di alcuni dettagli fondamentali, comunque si è venuti a conoscenza del fatto che si tratterà di un obbligazione collaterale, un prestito che andrà a includere una tranche da ben 330 milioni di dollari e che è già stata valutata in maniera lusinghiera da Standard & Poor’s, visto che il rating è stato pari ad AAA (il più alto in assoluto). Le trattative in questione rimangono comunque riservate ed è per questo che i due vertici aziendali hanno deciso di non commentare ancora le notizie.

Lipper Fund Awards 2011: Invesco conquista tre premi

I Lipper Fund Awards rappresentano l’appuntamento annuale che premia l’eccellenza nell’ambito degli investimenti finanziari, vale a dire i prodotti e gli strumenti che si sono meglio distinti in questo ambito: dunque, dal programma in questione possono essere tratti suggerimenti molto utili sulle modalità di scelta di un fondo piuttosto che un altro. L’edizione del 2011 ha incoronato Invesco Limited come una delle principali società in questo senso, con ben tre prodotti che hanno trionfato nella relativa categoria. Nello specifico, si tratta di Invesco Europe Corporate Bond A MD, miglior “Bond Euro-Corporates su tre anni”, di Invesco Japanese Equity Core A, miglior “Equity Japan su cinque anni” e di Invesco Greater China Equity A, miglior “Equity Greater China su dieci anni”. Non si tratta di traguardi casuali, ma del risultato di performance molto interessanti, correlate a un rischio molto ridotto.

Invesco propone undici nuovi fondi e altre soluzioni finanziarie

Invesco, società statunitense con sede ad Atlanta e attiva in particolare nella gestione degli investimenti finanziari, ha deciso di incrementare in modo deciso la propria offerta di prodotti per il nostro paese: da questo mese, infatti, l’Italia potrà beneficare di undici nuovi segmenti in questo senso, oltre a dieci innovative soluzioni per quel che concerne la distribuzione dei ricavi. Gli strumenti maggiormente coinvolti saranno i fondi comuni, senza alcuna distinzione tra quelli azionari, bilanciati e obbligazionari. Si tratta, in pratica, della più naturale conseguenza dell’incorporazione di alcuni business in precedenza di proprietà di Morgan Stanley. La compagnia americana vuole dunque assumere una notevole indipendenza nel mercato e nelle strategie di sviluppo: attualmente, vi sono moltissimo professionisti degli investimenti finanziari che consentono di gestire nel migliore dei modi una somma ingente di denaro, un chiaro segnale che con Invesco la diversificazione di portafoglio è ampiamente possibile.

Invesco suggerisce nuove high yield contro la fase recessiva

logo_--_invesco140pxQuando si parla di obbligazioni di tipo high yield (vale a dire quelle emesse da governi e società private con la promessa di un alto rendimento finanziario), si pensa immediatamente alle buone performance da investimento che possono essere ottenute nelle prime fasi di una ripresa economica: anche nel 2010 gli investitori stanno considerando con attenzione una diversificazione del portafoglio in questo senso, selezionando le opportunità migliori. Secondo i professionisti di Invesco, leader mondiale per quel che riguarda il settore dell’asset management, la scelta più interessante relativa a questi mesi può essere quella di puntare su una esposizione mista ai mercati emergenti e a questi prodotti obbligazionari, vista soprattutto la situazione economica attuale. Solitamente, questi strumenti offrono agli investitori dei rendimenti molto più alti, nel complesso, rispetto alla normale liquidità. Cosa c’è da aspettarsi per il 2010?