Il governo egiziano ha assolutamente bisogno di far rivivere la finanza locale: in particolare, al Cairo si discute disperatamente circa la ricerca di un aiuto sostanzioso per l’economia, in grave crisi da quando l’ex leader Hosni Mubarak è stato spodestato. Il sukuk potrebbe essere una soluzione importante, ma analisti, banchieri e investitori non sembrano essere molto entusiasti per quel che riguarda l’utilità di tale bond islamico (vedi anche Un sukuk per risolvere la crisi egiziana?). La recente legislazione relativa all’emissione di tali strumenti servirà proprio a migliorare l’infrastruttura economica del paese africano, una sorta di alternativa valida ai prestiti internazionali e agli investimenti esteri, praticamente spariti a causa delle tensioni politiche.
Egitto
L’Egitto vuole ridurre le vendite di bond governativi
Il governo egiziano sta preparando nel dettaglio la vendita di circa il 60% dei propri titoli obbligazionari nel corso del prossimo trimestre: che cosa accadrà di preciso tra i mesi di gennaio e marzo? Si tratta di una parte integrante della strategia del paese africano, intenzionato a ridurre le vendite del proprio debito a lungo termine di almeno quarantanove punti percentuali, in previsione del prestito che sarà concesso dal Fondo Monetario Internazionale. Tra l’altro, è utile ricordare come qualche mese fa l’Egitto pensasse anche all’emissione di un sukuk.
L’Egitto pensa anche all’emissione di un sukuk
Non solo bond governativi: l’Egitto è fortemente deciso a rilanciare la propria economia e l’ultima conferma è giunta dalle dichiarazioni del primo ministro Hesham Qandil, secondo cui la nazione africana starebbe pianificando nel dettaglio la vendita di un titolo obbligazionario islamico. L’esigenza di tale sukuk si è resa necessaria alla luce della nuova legislazione che andrà a riguardare gli strumenti di debito, con i prossimi tre mesi che saranno decisivi in questo senso. Lo stesso Qandil ha precisato di aver pensato soprattutto a quegli investitori che sono intenzionati a sfruttare il prodotto in questione, ma che attualmente ancora non possono farlo.
L’Egitto riapre l’emissione dei bond a cinque e sette anni
La banca centrale egiziana ha deciso di emettere 2,5 miliardi di sterline in titoli obbligazionari; entrando maggiormente nel dettaglio, si tratta della riapertura di due precedenti offerte, vale a dire quelle che prevedono la scadenza a cinque e sette anni, come ha annunciato in via ufficiale il Ministero delle Finanze della nazione africana. Quali sono le caratteristiche principali a cui bisogna far riferimento per quel che riguarda tali strumenti finanziari? Anzitutto, il rendimento medio della tranche da 1,5 miliardi di sterline (si tratta della riapertura della scadenza quinquennale) era pari a 16,33 punti percentuali, con un range compreso tra il 16 e il 16,55%.
L’Egitto emette bond decennali dopo oltre un anno
L’Egitto è riuscito a vendere titoli obbligazionari a dieci anni per la prima volta dall’inizio della rivoluzione di oltre un anno fa: questo evento così storico è stato caratterizzato da elementi ben precisi, in primis il rendimento medio, il quale è stato fissato oltre il 17%, in linea con le previsioni degli analisti finanziari e con la nazione che cerca di stabilizzarsi da diversi punti di vista. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da precisare che il governo del Cairo ha emesso un milione di sterline egiziane in bond che giungeranno a maturazione nel mese di aprile del 2022, secondo quanto reso noto dalla banca centrale. L’ultima quotazione di questo tipo risaliva addirittura al gennaio del 2011, quanto il ritorno economico fu più basso (il 13,04% per la precisione).
L’Egitto programma per inizio gennaio l’asta dei propri bond
L’Egitto tenta di mettersi alle spalle un 2011 davvero difficile dal punto di vista sociale e politico e la finanza può rappresentare un pretesto per il rilancio del paese africano: in effetti, il ministero dell’Economia locale è più che pronto a offrire ben cinque miliardi di sterline egiziane in titoli obbligazionari a tre e cinque anni, con l’asta di riferimento che è già stata programmata per il prossimo 2 gennaio, come emerge chiaramente dall’ultimo comunicato della banca centrale. Che cosa bisogna attendersi da questo punto di vista? Anzitutto, c’è da precisare che i rendimenti sul debito del governo del Cairo sono aumentati nel corso di quest’ultimo mese a livelli molto alti, come non veniva registrato ormai da anni; non ci si potrebbe attendere nulla di diverso, però, dato che la nazione deve far fronte alla pericolosa crescita del proprio deficit di bilancio.
Egitto, un miliardo di dollari dalla vendita di Eurobond
Il governo egiziano ha in mente una vendita piuttosto massiccia di Eurobond per quest’anno: l’ammontare prefissato è pari a un miliardo di dollari, mentre l’obiettivo principale sarà quello di diversificare l’indebitamento e finanziare il deficit di bilancio, dopo che l’economia interna è stata così duramente colpita dalla più grave crisi politica degli ultimi trent’anni. I titoli obbligazionari in questione, i quali beneficeranno di una scadenza quinquennale, avranno anche una garanzia sovrana, così come precisato dal ministro delle Finanze Samir Radwan. Il mercato deve essere rinvigorito, inoltre, la diversificazione finanziaria può agevolare questa ripresa. Il bilancio del paese africano potrebbe raggiungere uno dei suoi peggiori livelli di sempre nel 2012, ma nessuno si stupisce più di tanto: in effetti, le recenti rivolte e le giornate di tensione hanno ridimensionato in maniera considerevole i rating del credito, nonostante sia intervenuto persino il presidente americano Barack Obama, promettendo oltre due miliardi di dollari per le garanzie del prestito.
Bond egiziani: rendimenti da record a causa delle proteste
Le obbligazioni dell’Egitto denominate in dollari hanno subito un calo piuttosto consistente nel corso di questa settimana, declino che ha provocato il rialzo dei rendimenti fino a livelli da record: si tratta della conseguenza economica principale delle forti proteste che stanno purtroppo caratterizzando il paese africano, in cui divampano le manifestazioni contro il presidente Hosni Mubarak. Fitch è già pronta a tagliare il rating della nazione (da “stabile” a “negativo”), dunque le prospettive sono tutt’altro che incoraggianti. I bond in questione sono quelli che scadranno nel 2020: il loro rendimento è cresciuto di ben 47 punti base, fino all’attuale 6,78%, percentuale che identifica un rischio di default molto alto.