Mais, brutto tonfo per i futures a Chicago

Il Chicago Board of Trade ha assistito impotente al declino dei contatti futures legati alle performance del mais: il ribasso in questione è stato pari a oltre cinque punti percentuali, tanto che questi prodotti finanziari hanno eguagliato il peggior livello delle ultime dieci settimane. C’è comunque da dire che non si è trattato dell’unico calo presso la piazza americana, visto che i futures relativi ai bovini e ai suini sono stati anch’essi influenzati in maniera negativa dai timori per la recessione globale. Le preoccupazioni per la crisi economica europea e le difficoltà americane, infatti, hanno convinto più di un investitore a vendere gli strumenti collegati all’andamento delle principali commodities. Nello specifico, le ultime contrattazioni sono state caratterizzate da una perdita pari a 35 centesimi di dollaro per quel che riguarda le spedizioni di dicembre del mais, con una quotazione pari a 6,50 dollari il bushel, il livello più basso dallo scorso 11 luglio.

Grano, i futures al livello più alto da giugno

Il grano è riuscito a raggiungere il più alto livello degli ultimi due mesi: un traguardo così importante è stato possibile grazie, in particolare, all’output americano, il quale dovrebbe essere inferiore rispetto alle previsioni approntate dal governo di Washington. Al contrario, i semi di soia si sono resi protagonisti di un andamento più altalenante (alla fine delle contrattazioni i contratti hanno ceduto lo 0,3%). Entrando maggiormente nel dettaglio finanziario, c’è da dire i contratti futures sul grano e relativi alle spedizioni di dicembre hanno subito un rialzo di 0,3 punti percentuali presso il Chicago Board of Trade, facendo fermare la commodity alimentare a quota 7,177 dollari per ogni singolo bushel, un risultato che non veniva nemmeno sfiorato dallo scorso 9 giugno. Si è parlato prima di produzione, ma cosa è successo esattamente a livello di settore primario? In pratica, la produzione di grano dovrebbe superare i 13mila miliardi di bushel, almeno da quanto trapela dall’ultimo rapporto della Intl FCStone Incorporated

Volano ancora i contratti futures sui semi di soia

Sono già due giorni di fila che i contratti futures relativi ai semi di soia stanno avanzando in modo deciso: il rialzo in questione è stato sicuramente agevolato dalle attuali condizioni dei raccolti americani, rovinati in questi ultimi tempi dal clima caldo e secco del Midwest. L’effetto positivo ha poi contagiato anche i contratti relativi al grano, anch’essi in crescita. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che le spedizioni del mese di novembre relative a questa commodity alimentare sono aumentate di 0,6 punti percentuali, attestandosi a quota 13,705 dollari per ogni singolo bushel presso il Chicago Board of Trade. A Singapore, invece, la quotazione è stata ancora maggiore, sfiorando a ripetizione i 13,7 dollari. Si tratta sicuramente di un dato incoraggiante, anche perché gli stessi futures che ora si comportano in maniera eccellente, lo scorso anno hanno perso addirittura il 36%.

Commodities: rally del riso grazie alla domanda globale

Le commodities agricole sono davvero svariate, ma ve n’è una che si è comportata meglio delle altre: si tratta del riso, i cui prezzi sono cresciuti soprattutto a causa del contemporaneo aumento della domanda globale. Inoltre, non bisogna dimenticare nemmeno il contributo offerto dall’operazione posta in essere dal governo della Thailandia, che ha spinto verso l’alto i costi delle esportazioni, almeno in base a quanto rilevato dalla Thai Rice Exporters Association. In pratica, comunque, il volume del grano acquisito dallo stesso paese asiatico sarà determinante per il totale complessivo. Che cosa significano delle tariffe così alte, soprattutto per quel che concerne gli investimenti finanziari?

Futures, il clima influenza l’andamento di grano e soia

Il grano e i semi di soia proseguono ancora a braccetto nelle loro performance finanziarie: la domanda delle due commodities potrebbe infatti crescere in maniera sostanziosa nel corso di questa settimana e tutto ciò per un motivo molto semplice. In effetti, ad aumentare è stata soprattutto la domanda americana di nuove scorte, le quali verrebbero utilizzate a fini alimentari, ma anche per scopi legati al settore dei carburanti. Tra l’altro, dettaglio non trascurabile, sono molte le preoccupazioni in merito al clima avverso che potrebbe caratterizzare i mesi di luglio e agosto in territorio americano, un fattore che andrebbe sicuramente a danneggiare i principali raccolti, vale a dire quelli del Midwest.

Grano e semi di soia in calo a causa delle speculazioni americane

Crescono le speculazioni sui possibili tagli da parte dell’economia americana in relazione alla domanda di cibo e biocarburanti. Queste “scommesse” per gli investitori hanno influenzato in maniera piuttosto negativa le quotazioni dei principali contratti futures agricoli: in effetti, il grano e i semi di soia sono entrambi calati vistosamente, soprattutto il primo, protagonista del livello più basso delle ultime quattro settimane. Tra l’altro, bisogna sottolineare che la produzione industriale a stelle e strisce sta crescendo molto meno rispetto a quanto previsto dagli analisti, così come è successo a maggio.

Futures: ottimo rialzo del mais a Chicago

Gli investitori che hanno sottoscritto futures sul mais si staranno sicuramente fregando le mani: i contratti relazionati alla commodity alimentare sono infatti riusciti ad avanzare in maniera decisa presso il Chicago Board of Trade, grazie soprattutto alle piogge che hanno colpito il Midwest americano (per intenderci, si tratta della regione che comprende stati come l’Ohio, l’Indiana e l’Illinois). C’è comunque da dire che anche il grano e i semi di soia sono stati capaci di rialzi importanti. I futures sul mais, più precisamente le spedizioni relative al mese di luglio, hanno guadagnato 1,2 punti percentuali, innalzando la loro quota fino a 7,68 dollari per ogni bushel, prima di essere scambiati a 7,67 dollari a Singapore. Gli strumenti che osservano da vicino le performance del grano e dei semi di soia hanno invece conseguito aumenti più contenuti, rispettivamente dello 0,6% e dello 0,2%. I prossimi dieci giorni non promettono nulla di buono per il Midwest, anzi si parla con insistenza di probabili alluvioni: lo stesso discorso non può invece essere valido per l’Europa e per i suoi relativi raccolti.

Grano: futures in calo a causa delle speculazioni sulla domanda

Il crollo subito dai contratti futures che osservano da vicino le performance del grano non veniva registrato da almeno quattro settimane: la debacle in questione è stata sicuramente agevolata dalla enorme speculazione che regna nella domanda della commodity agricola, visto che si punta soprattutto sul declino dei beni statunitensi alla luce della crisi nucleare che non accenna a placarsi in Giappone. La correlazione tra i due paesi è infatti fondamentale, la nazione nipponica rappresenta il secondo maggior acquirente di frumento americano (secondo i dati del 2010) e gli accresciuti pericoli del terremoto e delle contaminazioni nucleari non possono che essere deleteri in questo senso; sintomatico è stato, in particolare, l’andamento dell’indice Reuters/Jefferies CRB, il quale monitora costantemente le diciannove materie prime principali a livello globale e che è calato nel confronto con i titoli obbligazionari a stelle e strisce.

Commodities: come investire nei futures sul grano

Il grano o frumento rappresenta una commodity agricola tra le più gettonate tra gli investitori: dove risiede il successo di questi contratti futures? Le coltivazioni in questione sono molto diffuse in diverse zone del mondo, soprattutto per il suo frequente utilizzo alimentare. In effetti, gran parte della produzione è quella statunitense e va a riguardare direttamente la tipologia Hard Red Winter, capace di resistere ai rigidi inverni del Kansas, del Texas e del Nebraska. Un’altra tipologia che può essere sfruttata nelle contrattazioni è quella del grano tenero: la denominazione ufficiale è quella di Soft Red Winter, adatta, in particolare, ai climi umidi. Tra l’altro, è stata proprio questa seconda categoria appena menzionata, quotata attualmente presso il Chicago Board of Trade, a rappresentare il primo contratto future sul frumento con una negoziazione in borsa: al giorno d’oggi si tratta dello strumento finanziario con una struttura simile che vanta i maggiori scambi a livello globale.

Futures: settimana contrastante per i semi di soia

Gli ultimi sette giorni di contrattazioni dei futures sono stati caratterizzati da performance a dir poco altalenanti: i due esempi più eclatanti in questo senso sono rappresentati dal grano, il quale è riuscito a incrementare i propri ricavi come non accadeva da almeno nove mesi, grazie soprattutto alle esportazioni americane, mentre i semi di soia sono inesorabilmente calati nonostante la crescente produzione fatta registrare dal Sud America. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da sottolineare come le scorte di grano siano scese di quindici punti percentuali, così come annunciato anche dallo Us Department of Agricolture: l’export è più che raddoppiato e in questo modo i contratti futures hanno potuto beneficiare del secondo giorno consecutivo di rialzi presso il Chicago Board of Trade.

Futures: i semi di soia eguagliano il record del 2008

Il rialzo fatto registrare presso il Chicago Board of Trade dai semi di soia è davvero rilevante: la commodity alimentare è infatti riuscita a guadagnare fino ai livelli da record che erano stati raggiunti ben trenta mesi fa, approfittando anche del contemporaneo boom del grano. La situazione che influenza i beni in questione è quella dell’Argentina, dato che molte navi sono state bloccate presso i porti della nazione sudamericana, una sorta di sciopero che sta favorendo la crescita della domanda per quel che concerne le esportazioni americane. Una delle conseguenze principali riguarda gli investitori finanziari; in effetti, i contratti futures che si riferiscono alle spedizioni commerciali di marzo hanno aggiunto 13,75 centesimi di dollaro alla loro quotazione (+1%), attestandosi a 14,26 dollari per ogni singolo bushel (l’unità di misura statunitense che equivale a circa 27 chilogrammi di grano).

Avanzano i futures sul grano dopo le stime negative dell’Usda

I contratti futures sul grano potrebbero conseguire dei guadagni importanti per il terzo giorno consecutivo: si tratta del principale effetto della speculazione verificatasi sulla commodity, anche perché i rendimenti calanti relativi agli Stati Uniti potrebbero limitare notevolmente la capacità del paese, numero uno al mondo per quel che concerne le esportazioni, di venire incontro alla domanda globale. Il grano che fa riferimento al pagamento di dicembre è giunto fino a quota 4,78 dollari per ogni bushel (questa unità di misura americana equivale a circa 27.000 chilogrammi), così come è stato anche confermato dal Chicago Board of Trade. Il contratto in questione ha posto in essere un interessante rally superiore agli 1,9 punti percentuali, un picco che si è verificato contemporaneamente alle stime pubblicate dal Dipartimento Statunitense di Agricoltura (meglio noto con l’acronimo Usda).