Chi non risica non rosica, o di come gestire il rischio

Non esiste al mondo una situazione in cui sia possibile ottenere un guadagno a rischio completamente nullo. Nel caso in cui questa possibilità si verifichi, ed è il caso del cosiddetto arbitraggio, questa dura poco e ognuno cerca di sfruttarla, rendendo l’arbitraggio semplicemente non possibile nel lungo periodo. In questa situazione ideale, la gestione del rischio è pressoché inutile e, ad essere onesti, per quanto riguarda il breve e brevissimo periodo, quanto detto per il lungo periodo non è sempre vero.

Per chi non lo conoscesse, l’arbitraggio consiste nell’ottenere un guadagno senza sostenere rischi, come spiegato da Treccani.

Dove trovare opportunità di arbitraggio?

Le opportunità di arbitraggio sono estremamente difficili da trovare. Immaginiamo di vedere una banconota a terra. In questo caso, l’opportunità di arbitraggio consiste nella conoscenza di qualcosa che gli altri non sanno, ossia, nell’essere gli unici ad averla vista. Quanto dura questa opportunità? Molto poco perché appena una persona acquisisce la stessa informazione la sfrutta per il proprio guadagno, ossia raccoglie la banconota, eliminando ogni altra possibilità di arbitraggio per altre persone.

Questo esempio chiarisce come le opportunità di arbitraggio siano estremamente rare, in primis, e estremamente limitate nell’orizzonte temporale.

Secondo Borsa Italiana, le principali occasioni di arbitraggio vengono rilevate nell’utilizzo di strumenti finanziari derivati che in genere seguono gli asset sottostanti. Tuttavia, le situazioni in cui la gestione del rischio è nulla, sono davvero limitate e la discrepanza fra strumenti derivati e titoli sottostanti può durare millisecondi o meno. Decisamente un tempo ridotto per permettere ad un essere umano di agire.

Escludendo queste situazioni eccezionali, in ogni caso in cui si cerchi un guadagno, sia attraverso la borsa, gli strumenti finanziari derivati o il trading online, la gestione del rischio assume un’importanza fondamentale.

Fondamentali della gestione del rischio

La gestione del rischio è una concezione molto astratta poiché varia da tipo di industria, da tipo di rischio e da tipo di utente coinvolto. Nella restante parte di questo articolo ci limiteremo a dare dei consigli sulla gestione del rischio in ambito finanziario per utenti privati.

Chiaramente, questo articolo non vuole essere esaustivo e per una fonte più approfondita sulla gestione del rischio consigliamo di consultare un risk manager o il proprio consulente finanziario.

Rischio e rendimento

La prima nozione fondamentale è che ad un rendimento più elevato viene associato un rischio più elevato. Diffidate da facili opportunità di investimento con rendimenti stratosferici. Generalmente, azioni e CFD hanno un rischio più elevato rispetto alle materie prime e all’oro in particolare.

Rischio e differenziazione

La seconda nozione fondamentale è che la differenziazione, se fatta attentamente permette di distribuire il rischio su più strumenti riducendo il rischio totale. In ogni caso, tuttavia, la differenziazione non elimina il rischio totale. Il rischio non si elimina e ogni strumento finanziario porta con sé un certo livello di rischio. Una gestione del rischio accurata prevede un buon livello di differenziazione dei vostri asset.

Infine, ma prima di tutto

Prima di ogni investimento chiedetevi: Quali sarebbero le conseguenze se perdessi interamente questa somma? Se la conseguenza vi porta al lastrico, non investite. Una gestione del rischio accurata non tenta di eliminare il rischio ma di ridurlo e renderlo più accettabile. Mettere tutte le uova nello stesso paniere non è sempre una buona idea.

 

Unicredit lancia il bond perpetuo

unicreditLa Banca Unicredit ha lanciato sul mercato il bond perpetuo, un nuovo titolo subordinato per gli investitori istituzionali, dal valore totale di un miliardo di euro, e un taglio minimo di 100mila euro. Sono gli Additional Tier 1 parte del piano “Transform 2019” per il consolidamento del capitale, e l’operazione va a ruba. Gli investitori di tutto il mondo hanno sottoscritto i nuovi bond, e la banca potrà così arrivare all’obbiettivo di requisito minimo del 1,50% di AT1. Il totale degli Additional Tier arriva così a 3,5 miliardi, come preventivato per la fine di quest’anno, a parte i 750milioni ancora da eseguire. Prezzo al 5,625%. I 200 investitori istituzionali che hanno sottoscritto i bond hanno fatto raccogliere più di 2 miliardi e avranno una cedola al 5,375% per i primi 7 anni e mezzo, con 25 punti base. Questa ultima trance da 1 miliardo di euro è una delle emissione consentite a solo quattro enti europei per AT1 con cedola pari o sotto il 5,375%. Il 73% degli acquisti viene da fondi, il 22% da banche e il 4% da assicurazioni. In prima fila gli ordini dal Regno Unito e dall’Irlanda, che rappresentano il 30% del totale, e poi l’Italia con il 23%. Segue la Svizzera con il 12%, Gli Stati Uniti con il 10% e la Francia con il 6%. Prima ridefinizione della cedola il 3 giugno 2025, e poi ogni 5 anni.

Unicredit cresce e prepara nuove mosse

Unicredit ha avuto un 2017 di tutto rispetto: l’aumento di capitale di 13 miliardi è stato in grado di dare notevole linfa alla banca e la spinta giusta per migliorare e chiudere il bilancio in positivo, portando i soci a votare positivamente specifici cambiamenti.

unicredit accordo uscite personale

Sale il titolo Tod’s e l’Inter annuncia l’emissione di bond

interLa famosa squadra di serie A vuole approfittare del momento favorevole in campionato per fare un’emissione di bond garantiti e finanziare i suoi debiti. L’emissione è intestata alla Inter Media and Communication, che gestisce il marketing e gli sponsor della società nerazzurra. Il bond garantito sarà di ammontare di 300 milioni di euro, e scadrà nel 2022. Questa è un’altra emissione di finanziamento organizzata dall’Inter e servirà a coprire le linee di credito a breve termine, in modo che l’Inter possa gestire l’amministrazione ordinaria in tutta tranquillità, sia per il capitale circolante che per l’indebitamento finanziario. A coordinare l’operazione la famosa banca d’affari Goldman Sachs, in cogestione cn l’italiana Ubi Banca. L’offerta è internazionale e vede anche un ruolo di advisor da parte di Latham & Watkins, e di consulente di parte per la squadra di Milano da parte della banca Rothshild. Gli altri consulenti sono Cravath, Swaine & Moore e Dla Piper .

Sul fronte azionario invece si segnala la grande performance di Tod’s, che a Milano è salita del 4,45%. Gli investitori puntano forte sul titolo dopo che Main First ha aumentato il rating sulla società dei Della Valle, da underperform a outperform. Il target del prezzo è stato aumentato di 20 euro, fino a 70 euro, per un potenziale upside dell’14,6%.

Banche americane contrarie futures su Bitcoin

Le banche americane dicono no ai futures sui bitcoin senza che prima vengano eseguiti degli stress test adeguati. E l’andamento volatile della materia prima è una delle motivazioni più importanti: non si può ignorare che nel corso di una giornata sia in grado di guadagnare 2 mila dollari in quanto a valore.

bitcoin

Investitori preoccupati per le bolle

Molti di quelli che investono in borsa a titolo solo di entrate secondarie dovrebbero fare attenzione al 2018, perché potrebbe essere un anno di bolle. Niente di sconvolgente, non ci sarà un coinvolgimento totale del mercato azionario, ma alcuni comparti potrebbero subire delle forti contrazioni. Per la Natixis Investment Managers il 65% degli investitori internazionali pensano allo scoppio di qualche bolla, e cercano di diversificare il più possibile i loro investimenti, sopratutto usando le posizioni attive. Non è un caso che quelle passive siano in discesa già da tre anni.

Per il 2018, le banche centrali diminuiranno i loro stimoli, e così gli investitori stanno abbandonando gli assets tradizionali per qualcosa di più innovativo o più diversificato. Tra le preferenze i private equity, private debt, infrastrutture e real estate
Per Natixis il mercato è positivo ma ora anche estremamente fragile, secondo la sua indagine, e la poca volatilità è soltanto artificiale. Quindi largo alle strategie attive, ora più adeguate secondo la maggior parte degli investitori. Le bolle però sono previste anche sul mercato obbligazionario, dopo la forte cura delle banche centrali. Secondo molti infatti, il mercato delle obbligazioni è stato drogato dalle iniezioni di liquidità e dai bassi tassi. Il mercato azionario invece è stato meno coinvolto dai QE, ma questi sicuramente hanno influito nella forte volatilità.

Carige tratta in esclusiva con Chenavari per Creditis

Carige tratta in esclusiva con Chenavari per Creditis: è arrivata la conferma ufficiale. E’ questo ciò che l’istituto bancario ha deciso in merito alla sua società di credito al consumo, parte dei problemi attualmente vissuti dallo stesso.

Il green bond di Ferrovie Italiane

green bond Ferrovie ItalianeLe Ferrovie Italiane hanno lanciato sul mercato obbligazionario il Green Bond, il primo di questo tipo sul mercato europeo, con un rendimento dello 0,875% annuo. Un rendimento molto basso dunque, addirittura più basso di un Btp, in quel mondo dei bond governativi che molti investitori stanno ora lasciando, preferendo il più fiorente mercato azionario. Nonostante questi rendimenti bassi, i bind delle Ferrovie sono stati esauriti praticamente subito, per la forza attuale dell’azienda, e il suo piano industriale che sta affascinando molti investitori. Un piano che si è subito presentato con ebitda margin nel primo semestre del 25,7%. Un piano fino al 2016, a lungo termine, che si sta dimostrando già vincente. I numeri delle Ferrovie Italiane sono quelli di un’azienda in salute, con ricavi operativi aumentati del 7,2% fino a 4,6 miliardi. La posizione finanziaria alla fine del primo semestre è a 8,07 miliardi.

Così, le obbligazione per 600 milioni destiate all’acquisto dei nuovi treni Electric Multiple Unit del 30 novembre sono state tutte acquistate. Taglio minimo da 100mila euro, i nuovi treni sono destinati al trasporto regionale ed Etr 1000 ad alta velocità. Questa nuova tecnologia promette di inquinare il 75% in meno rispetto ai vettori aerei e di consumare il 30% in meno di energia. Molti investitori, più della metà, vengono dall’estero e la domanda di bonds era arrivata a 1,3 miliardi. Sono 115 gli investirori che hanno fatto richiesta. Il rating di s&P e Fitch è il BBB. La cedola non è mai stata così bassa, con spread finale a 52 punti base.

Euro continua a risalire la china

Chi si aspettava un dollaro più forte in questo periodo ha dovuto man mano ricredersi: la moneta europea, non senza qualche preoccupazione di alcuni investitori, sta continuando ad essere forte ed a conquistare terreno nel mercato valutario.

Ipi: nuova emissione di bonds

IpiL’Ipi, la grande aziende torinese del settore immobiliare, emetterà nuove obbligazioni per 20 milioni di euro, con il nome di Ipi 5% 2018-2020, che pagheranno il 5% all’anno ogni semestre. La scadenza è a 2023 con ammortamento iniziale al 20 gennaio del 2020 che pagherà rate annuali con riferimenti del 10% per i primi due e poi il 30% e il 50%. Sulle obbligazioni l’Ipi pone un’ipoteca di garanzia sui suoi immobili. Un investimento sicuro garantito dagli immobili torinesi dell’azienda. Sull’Ipi pesava il credito deteriorato sulla Porta Vittoria, oggi tutto ceduto, che si portava avanti dal 2015. Oggi il bilancio si è liberato del debito, ceduto ad un istituto di cui non è stato rivelato il nome. Inoltre l’IPI sarà l’azienda incaricata dell’eventuale cessione degli immobili di Porta Vittoria, nel caso chi ha acquistato i crediti deteriorati decidesse di fare operazioni di compravendita.

Secondo l’Amministratore Delegato di Ipi, Vittorio Moscatelli, con questa operazione di emissione obbligazionaria, l’azienda diversifica le proprie entrate da cui far partire gli investimenti. Il prestito obbligazionario riporterà in buona salute le riserve finanziarie che si erano assottigliate dopo i nuovi investimenti del 2017, mirati ad aumentare il patrimonio immobiliare e finanziario. Il patrimonio immobiliare dell’Ipi ha un valore di circa 300 milioni, e l’azienda si pone come advisor anche per le istituzioni e per grandi privati.

Mercato obbligazionario: la situazione

united_states_treasuryI mercati obbligazionari sono in flessione, con quelli azionari che volano e fanno profitti. Tutta “colpa o merito”, dipende dai punti di vista, delle banche centrali e della loro politica monetaria di bassi tassi. Ma questa politica, dopo anni, sta per finire, e ci saranno dei cambiamenti per i mercati, e alcuni sono già in atto.

I rendimenti dei bond governativi statunitensi sono ora ai livelli più alti da gennaio, tra il 2 e il 2,6%. Gli USA confermano la crescita, e si attende solo che l’inflazione riparta per cambiare politica monetaria. Intanto il mercato obbligazionario crede alla riforma fiscale di Trump, che dovrebbe far passare il Pil USA da 2,5% al 3%. Con questa inflazione, alcuni analisti auspicano un rallentamento dei QE mondiali, mentre il mercato si mostra favorevole ai Bond tedeschi e ai Treasury statunitensi, con questi ultimi che rendono di più a lungo termine. I Bond tedeschi, pur restando tra i preferiti, continuano a rilasciare pochi profitti, specialmente sui decennali, mentre i trentennali riescono a spuntare qualche tasso interessante.

Molti investitori si interessano ai mercati emergenti, che offrono buone garanzie dai rischi e rendimenti più elevati. È il caso del Brasile e dell’Indonesia, su cui sono stati investiti capitali in valuta locale. Valuta locale anche per i titoli messicani, anche se qui c’è il rischio del cambio, e si potrebbe investire anche in dollari.

Da investire anche sui bond spagnoli, che segnano una tendenza rialzista. Stop invece all’acquisto di titoli italiani, che stanno segnando una tendenza al ribasso che proseguirà anche nel futuro.

Alitalia, possibile alleanza Cerberus-EasyJet

Cerberus ed EasyJet potrebbero collaborare attivamente per mettere le mani su Alitalia: è questa l’indiscrezione che rimbalza tra i media: una piccola cordata che potrebbe mettere in difficoltà Lufthansa ed il suo piano di conquista del vettore italiano.

I suggerimenti per questo periodo: le azioni faranno guadagnare di più

azioniGli investitori sono sempre alla ricerca del profitto più vantaggioso, tra bond e azioni. In questo momento tutti puntano sulle azioni, più profittevoli dei bond, che hanno un rendimento più basso rispetto al mercato azionario, che è in piena ripresa. Anzi, con una media del 10% del profitto, siamo in un periodo che non si vedeva da anni. E le previsioni parlano di profitti ancora più alti per le azioni, che in questo momento pagano di più. Non è un caso che Wall Street sta realizzando record su record, mentre il Giappone sta recedendo un pochino dopo che il Nikkei ha segnato i suoi massimi da 20 anni. Anche le borse europee stanno navigando in buone acqua, pur non realizzando dei record. Molti stanno investendo su azioni più rischiose, sicuri del buon momento del mercato. Questo anche grazie ad un indice di volatilità molto basso, come non si registrava da anni. Anche la situazione geopolitica, nonostante le tensioni con la Corea del Nord, è molto favorevole, con uno stato abbastanza stabile. Inoltre c’è molta omogeneità sulle azioni per quanto riguarda i profitti, e quindi i portafogli possono diversificarsi per diminuire i rischi. A questo aggiungiamo il basso costo del denaro, che consente prestiti per investimenti più profittevoli, e la stabilità del dollaro, che diminuisce i rischi. Dunque, meglio le azioni dei bond.