Forex statico in attesa incontro banche centrali

Il mercato del Forex sembra essere vittima di una sorta di staticità estrema in questi giorni. Gli investitori sono infatti in attesa di ascoltare tutti i rappresentanti delle banche centrali mondiali per comprendere come regolarsi con sicurezza sui vari cross.

Fisco, ecco le nuove regole per i controlli sulle società

 

Nuove regole che riguardano sia le verifiche nei confronti delle varie imprese, ma anche tutto l’insieme di operazioni verso l’estero. Il Fisco ha deciso di introdurre alcune importanti novità. Prima di tutto cambiano le regole sui prezzi di trasferimenti, cercando di prendere da esempio le linee guida che sono state tracciate da parte dell’Ocse. Queste ultime, infatti, permettono di attuare in modo istantaneo il principio di libera concorrenza.

Lo scopo è quello di garantire una certezza del diritto più efficace a tutte quelle imprese che intrattengono verso l’estero dei rapporti con altre imprese. Inoltre, vengono introdotti dei paletti applicativi, definendole imprese associate e le operazioni controllate. Inoltre, vengono aumentati anche gli strumenti che consentono di stabilire i prezzi di trasferimento, determinato anche il principio d’uso migliore in base al caso concreto.

Novità molto importanti soprattutto in riferimento ai vari organi dell’amministrazione finanziaria, specialmente quando dovranno provvedere all’esecuzione di adeguate verifiche e accertamenti. Ad ogni modo, in campo politico sono in tanti a pensare che serva una netta e decisa riforma del sistema fiscale e che ormai i termini per effettuarla siano già stati ampiamente superati.

Insomma, pare che l’Italia, per poter giungere finalmente ad un sistema economico quantomeno più equo e che funzioni meglio, necessiti di una complessiva riforma. Il Fisco italiano, effettivamente, è spesso e volentieri costellato da degli inghippi di natura burocratica che ne limitano fortemente l’efficacia, ma anche la snellezza e la rapidità.

Dal Centrodestra, sostenuto anche dall’on. Fabrizio Bertot, arriva un duro attacco al sistema burocratico nostrano, ritenuto una delle più importanti motivazioni per cui lo sviluppo non riesce a partire. E viene rilanciata da più parti l’idea di un codice fiscale familiare. In questo modo, ciascuna famiglia italiana potrebbe essere considerata come un solo soggetto fiscale, a cui devono essere concesse tutta una serie di detrazioni per le varie attività che vengono svolte.

FCA, Great Wall sospesa alla Borsa di Hong Kong

Speculazioni ed andamenti di Borsa in tutto il globo relativi a FCA hanno portato Great Wall ad essere sospeso dalle contrattazioni nel mercato azionario di Hong Kong, in attesa di chiarimenti sull’interesse manifestato nei confronti del marchio e nello specifico del marchio Jeep.

L’interesse cinese per Fca scatena la speculazione

FCA, salgono vendite EuropaDopo le indiscrezioni dell’interesse cinese di Great Wall Motor per il marchio Jeep, smentite in nota da Fca, il titolo del gruppo italo-americano ha iniziato a volare, passando in tre giorni da un prezzo di 9,95 euro a 11,04, con molti investitori in preda all’acquisto.

Secondo le indiscrezioni del sito USA Automotive News, Il presidente del gruppo cinese Wang Fengying, in una e-mail inviata allo stesso sito, avrebbe dichiarato la sua intenzione di acquisire il marchio Jeep, e di aver già richiesto un incontro preliminare al Lingotto, per comprendere la fattibilità del progetto. D’altra parte, Marchione aveva dichiarato, qualche mese fa, che la cessione di Jeep non fosse un tabù, e il gruppo Great Wall è un colosso nella produzione di Suv, con mire espansionistiche per ottenere il primato mondiale nel settore. Ma la Jeep è anche il pezzo pregiato del gruppo Fca, e Marchionne ha un programma di sviluppo ed espansione già avviato.
Intanto però, i bond della Fca hanno iniziato a volare, preda della speculazione dei mercati. L’obbligazione senior 3,75% al 2024, per un totale di 1,25 miliardi di dollari, ha raggiunto quota 109, con il rendimento di poco superiore al 2%. Il bond FCA al 6,75% con scadenza al 2019, viene quotato 112 e un rendimento minore dello 0,70%. Il rating è in zona “speculative grade”.

FCA sale in borsa grazie ad interesse cinese

La FCA sale in Borsa sulla spinta dell’interesse cinese: possibile che toccherà a lei finire in mano orientale dopo che già il Milan, l’Inter e la Pirelli hanno seguito lo stesso iter? Le indiscrezioni rese note da Automotive News punterebbero in tal senso.

Le azioni che probabilmente saliranno sul mercato italiano

quotazioni-valutaIl mercato azionario è sempre difficile da comprendere, ma ci sono delle indicazioni che possono venire in aiuto, nelle valutazioni degli istituti e delle aziende di analisi e rating. Quindi abbiamo sempre delle indicazioni che possono essere utili per capire la salute di una company e valutare se acquistarne le azioni o no.

Per oggi abbiamo ben tre upgrate positivi, di cui due con rating buy e uno con rating hold. Siamo in pieno ferragosto, ma le indicazioni sono ottime su tre titoli, del mercato italiano, per tre aziende molto importanti, grandi e famose: Enel, Italgas e Ferrari.

Le indicazioni vengono da tre rating company diverse. Per quel che riguarda l’Enel, abbiamo la valutazione di Usb, che conferma il suo giudizio rating di buy e aza il target del prezzo fino a 5,5 euro, dall’attuale 4,95.

Per quel che riguarda Ferrari, è Berenberg ad esprimersi, con la conferma del rating buy, ma con un target del prezzo alzato a 110 euro, dall’attuale 107,69, in diminuzione del 1% rispetto alla chiusura di venerdì. Al momento del giudizio di Berenberg, l’azione era prezzata a 92,10 euro.
Infine Italgas, per cui Equita conferma il rating hold, mantenendo il prezzo a 5,1 euro. Attualmente Italgas è quotata 4,81 euro, il leggerissima salita (+0,08%) rispetto alla chiusura di venerdì.

Monte Paschi e l’attivazione dei CDS

La situazione di Monte Paschi di Siena è senza dubbio una tra le più curiose attualmente in atto in Italia. L’ultimo avvenimento in ordine di tempo riguarda la ricapitalizzazione precauzionale con burden sharing sui detentori delle obbligazioni subordinate Lower Tier II che, si è potuto osservare, ha fatto attivare il credit event sui credit default swap.

Bolla sulle tech di Wall Street?

google1Nessuna certezza, ma una bolla nel comparto hi-tech della borsa di New York potrebbe anche scoppiare, secondo alcuni analisti. I primi a parlarne, sono stati quelli di Goldman Sachs, con una allert che scosse il mercato per alcuni giorni. Vendite e cali importanti certo, ma niente di sconvolgente, e tutto tornò subito alla normalità con la pubblicazione dei fatturati trimestrali. Ma nonostante non se ne parli più, alcuni dati indicherebbero la possibilità di un tracollo. A rinnovare l’allarme, è Ruchir Sharma, capo economista di Morgan Stanley Investment Management, secondo cui, ci potrebbe essere una forte discesa dei prezzi delle azioni, sulla falsa riga di quanto successo nel 2000. Sono tre, secondo l’analista, i fattori da considerare per capre se lo scenario peggiore diverrà reale. Innanzitutto le decisioni dei governi, che vorrebbero regolare il settore, oggi preda dei grandi monopoli come Google e Amazon. Se si dovessero rompere questi monopoli con nuove regolamentazioni, la bolla esploderà. Poi l’aumento dei tassi, sicuro, da parte delle banche centrali, e infine i fatturati, che rendono il mercato molto volatile, nel caso non fossero corrispondenti alle previsioni. Per Ruchir Sharma, anche un solo colosso sottotono, potrebbe innescare una discesa generale dei prezzi delle azioni. Questo perché, secondo le analisi, i prezzi delle azioni sono già molto al di sopra del valore reale, e una delusione potrebbe far cadere l’illusione del futuro hi-tech, almeno sui mercati.

Tesla finanzia Model 3 attraverso bond

La Tesla ha deciso infatti di lanciare un bond da 1,5 miliardi di dollari per finanziare la produzione della Tesla Model 3. Un’azione che non molti si aspettavano ma che è senza dubbio in linea con i tempi e con quello che è l’atteggiamento finanziario del suo fondatore.

Mercati emergenti in ripresa

mercati emergentiI mercati emergenti sono in ripresa, e mediamente, l’obbligazionario e l’azionario, hanno guadagnato il 50%, dopo le brutte performance del 2015, che li ha visti arrivare ai minimi nel gennaio del 2016. La Cina è in ripresa, grazie agli incentivi e alla produzione industriale, che sta tornando a chiedere materie prime. Una ripresa molto forte e convinta, a cui però si deve porre la domanda: continuerà?

La crescita dovrebbe essere costante e stabile, anche se c’è da valutare il rendimento medio, del 4,5% che non è paragonabile a quello USA, del 15,4%. Alcuni analisti prevedono comunque una crescita del 21% quest’anno, ma migliore performance dal 2010, e mantenersi stabile anche nel 2018.

Tra le società su cui molti suggeriscono di investire, ci sono Alibaba e Tencent, che puntano sull’e-commerce e non solo; gli elettronici classici come Samsung, Taiwan Semiconductor e Hon Hai Precision, e le banche indiane come Kotak Mahindra e HDFC, sulla scia della crescita economica.

Le azioni però, probabilmente non avranno dei dividendi entusiasmanti, e saranno mediamente del 7,6% l’anno, in linea con la crescita dell’ultimo decennio. Certamente gli USA offriranno rendimenti migliori, ma anche oscillazioni e rischi maggiori, rispetto alla costante crescita asiatica, che offre comunque una scelta azionaria sempre maggiore.

Arriva Jackson Hole: mercati obbligazionari positivi

jackson hole

Il mondo finanziario, nell’attesa del vertice dei banchieri centrali a Jackson Hole, si gode un periodo positivo, che si spera proseguirà, secondo le attese, anche dopo il meeting. Negli USA, i banchieri dovrebbero annunciare novità di politica monetaria e tassi di interesse. Sotto l’ospitalità del presidente della Federal Reserve Jannett Yellen, si parlerà anche delle ripercussioni che questo dovrebbe avere sui mercati finanziari e sui cambi valutari. Al vertice è infatti probabile che Mario Draghi, presidente BCE, annuncerà la fine del QE in Europa, e l’avanzata dell’euro, verrà quindi frenata nell’ultimo trimestre di quest’anno.

Per l’Head of Research & Investment Strategy, AXA Investment Managers, Laurence Boone, le previsioni per il futuro non cambiano, e non ci saranno sorprese dai mercati, anche se non mancano delle posizioni sovradimensionate di alcuni assets in forte dipendenza con la ripresa, come le azioni al credito high yield e al debito.

Le azioni del mercato statunitense risultano ancora sopravalutate, mentre sono ridimensionate quelle del mercato europeo, dopo il rally di inizio anno. Più sensibili agli attacchi sarà il mercato azionario USA, a causa delle forze ribassiste sull’energetico, che nel 2017 è stato il settore trainante della crescita, per un terzo del totale. Intanto, l’inflazione dovrebbe infatti continuare a crescere lentamente, così come i salari. Resta il rischio di volatilità per le obbligazioni sovrane core.

Mediobanca, utile incrementato del 24%

Mediobanca mostra un utile del 24%, grazie a dei risultati straordinari raccolti nel biennio 2016/2017: tradotto in soldi si parla di circa 750 milioni di euro, un numero decisamente più alto rispetto alle aspettative degli analisti del settore.

Vivendi, rischio multa salata per Telecom e Mediaset

Vivendi rischia una bella multa da parte dell’Agcom: la società non può, per legge, mantenere la posizione che possiede attualmente per ciò che riguarda  Telecom Italia e Mediaset: il suo comportamento in tal senso infatti viola le leggi italiane in materia.

Eni, buon utile semestrale ed il titolo cresce

L’Eni rende pubblici i suoi conti semestrali e la Borsa d Milano approva dando spazio di crescita al titolo, sebbene mantenendo il suo ottimismo cauto. I dati fatti registrare dimostrano, in contrasto con il periodo nero dell’ultimo semestre del 2106, che la società  chiude il primo semestre del 2017 con un buon utile netto.