Investitori preoccupati per le bolle

Molti di quelli che investono in borsa a titolo solo di entrate secondarie dovrebbero fare attenzione al 2018, perché potrebbe essere un anno di bolle. Niente di sconvolgente, non ci sarà un coinvolgimento totale del mercato azionario, ma alcuni comparti potrebbero subire delle forti contrazioni. Per la Natixis Investment Managers il 65% degli investitori internazionali pensano allo scoppio di qualche bolla, e cercano di diversificare il più possibile i loro investimenti, sopratutto usando le posizioni attive. Non è un caso che quelle passive siano in discesa già da tre anni.

Per il 2018, le banche centrali diminuiranno i loro stimoli, e così gli investitori stanno abbandonando gli assets tradizionali per qualcosa di più innovativo o più diversificato. Tra le preferenze i private equity, private debt, infrastrutture e real estate
Per Natixis il mercato è positivo ma ora anche estremamente fragile, secondo la sua indagine, e la poca volatilità è soltanto artificiale. Quindi largo alle strategie attive, ora più adeguate secondo la maggior parte degli investitori. Le bolle però sono previste anche sul mercato obbligazionario, dopo la forte cura delle banche centrali. Secondo molti infatti, il mercato delle obbligazioni è stato drogato dalle iniezioni di liquidità e dai bassi tassi. Il mercato azionario invece è stato meno coinvolto dai QE, ma questi sicuramente hanno influito nella forte volatilità.

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