Titoli di Stato: Bot, asta 10 marzo 2011

Il MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha reso noto d’aver disposto per la giornata di giovedì prossimo, 10 marzo 2011, un’asta di BOT, Buoni Ordinari del Tesoro, con scadenza a tre mesi, per un controvalore pari a 3,5 miliardi di euro. Trattasi, nello specifico, dei BOT 15.06.2011, con scadenza a 92 giorni a fronte della data di regolamento fissata per martedì 15 marzo 2011; l’emissione è stata disposta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in concomitanza con la scadenza, in data 15 marzo 2011, di Buoni Ordinari del Tesoro per un controvalore pari a 8,14 miliardi di euro. I risparmiatori potranno come al solito prenotare in asta i Buoni Ordinari del Tesoro, per lotti pari a mille euro nominali o multipli, entro e non oltre la giornata di mercoledì 9 marzo 2011, mentre le domande in asta dovranno essere presentate dagli intermediari entro le ore 11 del giorno dopo.

American Airlines venderà titoli senior per un miliardo di dollari

American Airlines, il terzo vettore aereo degli Stati Uniti, sta pianificando nel dettaglio la cessione di un miliardo di dollari in titoli senior: si tratta di un’operazione finanziaria piuttosto articolata che ha il compito di far fronte all’aumento del costo per proteggere il debito di Amr Corporation, un incremento dovuto in particolare ai maggiori costi del carburante. L’offerta privata in questione verrà assicurata da rotte, partenze e atterraggi e da diritti di utilizzo dello spazio nei vari terminal. Inoltre, tutte queste procedure verranno sfruttate per altri scopi aziendali, mentre la stessa Amr è fiduciosa nella garanzia degli strumenti finanziari. Secondo Guy LeBas, stratega presso la Janney Montgomery Scott di Philadelphia, l’interesse attuale per il debito corporate è molto alto, dunque ci si può attendere una buona risposta nei confronti di American Airlines.

Fondi comuni: JP Morgan punta tutto sulle materie prime

Il nome di JP Morgan Asset Management è più che noto agli investitori finanziari: da oggi lo sarà ancora di più grazie alla nuova offerta della società americana, la quale ha deciso di puntare con decisione sulle materie prime. Di cosa si tratta con esattezza? Lo strumento in questione si chiama JPMorgan Funds-Highbridge Diversified Commodities Fund e altro non è che un fondo comune di investimento che si va a focalizzare direttamente sui prodotti legati alle principali commodities. La struttura del fondo è piuttosto flessibile e diversificata, con una gestione dinamica che si pone come obiettivo principale quello di investire nei maggiori comparti delle materie prime; dunque, l’investitore che sottoscrive il fondo ha la possibilità di cogliere al balzo tutte le più importanti opportunità delle piazze di riferimento, osservando e beneficiando delle performance dei prezzi dei prodotti del settore primario, degli energetici, ma anche delle commodities più preziose.

Bulgari: Opa LVHM a 12,25 euro per azione

Al fine di rafforzare nel medio e nel lungo termine lo sviluppo del Gruppo Bulgari, società quotata in Borsa a Piazza Affari, la Famiglia Bulgari in data odierna, lunedì 7 marzo 2011, ha reso noto d’essersi alleata con il Gruppo LVMH, ed a tal fine viene conferita la partecipazione di maggioranza che la Famiglia detiene in Bulgari S.p.A., mentre a favore degli azionisti di minoranza il Gruppo LVMH andrà a promuovere un’OPA, ovverosia un’Offerta Pubblica di Acquisto, ad un  prezzo pari a ben 12,25 euro per azione con un forte premio rispetto ai valori di chiusura di venerdì scorso. Nella giornata di ieri, domenica 6 marzo 2011, il Consiglio di Amministrazione del Gruppo LVMH ha approvato all’unanimità l’operazione dopo la conclusione dell’accordo avvenuta proprio nello scorso week-end; allo stesso modo anche il Consiglio di Amministrazione di Bulgari S.p.A. ha approvato all’unanimità il progetto finalizzato al conferimento al Gruppo LVMH della partecipazione di controllo della Famiglia nel capitale sociale dell’azienda quotata in Borsa a Piazza Affari.

TerniEnergia acquisisce pacchetto impianti fotovoltaici

TerniEnergia, società quotata in Borsa a Piazza Affari, ed attiva nel settore delle fonti rinnovabili, ed in particolare nel fotovoltaico, ha acquisito un portafoglio costituito da ben sei impianti fotovoltaici aventi una potenza complessiva cumulata pari a 4,9 MW. A darne notizia è stata proprio TerniEnergia nel precisare come l’operazione sia avvenuta attraverso l’acquisizione della società T.E.C.I. Costruzioni e Ingegneria S.r.l., un’azienda con la sede legale in Provincia di Bari, nel Comune di Gioia del Colle. I sei impianti acquisiti, che rientrano nell’ambito della strategia di sviluppo e di crescita di TerniEnergia, risultano essere sia già autorizzati, sia immediatamente cantierabili. In accordo con una nota ufficiale emessa dalla società quotata in Borsa a Piazza Affari, l’operazione è stata perfezionata, ai fini dell’acquisizione del 100% delle quote della società, a fronte di un corrispettivo pari a 1,18 milioni di euro.

Fondi immobiliari: China Overseas lancia un nuovo prodotto

China Overseas Land & Investment, compagnia con sede a Hong Kong, ma di fatto controllata dal ministero cinese delle Costruzioni, sta pianificando un nuovo fondo che potrebbe interessare quegli investitori che prediligono il real estate per il loro portafoglio: lo strumento in questione dovrebbe prevedere un ammontare compreso tra i 300 e i 500 milioni di dollari e andrà a scommettere sulle misure del governo di Pechino nel settore, in particolare sul mancato freno della domanda. Il fondo dell’azienda dell’ex Impero Celeste andrà a investire nelle proprietà commerciali e residenziale che sono appunto presenti in Cina e dovrebbe essere disponibile entro il primo semestre di quest’anno. Bisogna sottolineare come i prezzi immobiliari cinesi siano aumentati a gennaio in maniera considerevole: l’espansione è notevole, ma potrebbe anche andare a collidere con i margini di profitto delle agenzie, interessate più che altro alle città di minori dimensioni.

Scottish Widows: i bond britannici proseguiranno il loro declino

Scottish Widows Investment Partnership rappresenta una delle principali compagnie finanziarie del Regno Unito, in grado di gestire ben 68 miliardi di sterline in titoli obbligazionari: è proprio questa sua leadership che ha reso possibile un giudizio in merito alla situazione del comparto in questione nel territorio di Sua Maestà la Regina. La società scozzese, infatti, si attende un ulteriore calo di tali prodotti, un declino favorito soprattutto dall’atteggiamento degli investitori, sempre più propensi a scommettere su un futuro aumento dei tassi di interesse. La compagnia di Edimburgo aveva acquistato bond britannici convenzionai proprio nelle recenti settimane, subito dopo che i prezzi erano scesi per il quinto mese consecutivo, ma i buoni titoli ci sono ancora. La stessa Scottish Widows, tra l’altro, sta mostrando una certa predilezione nei confronti dei bond inflation-linked. Secondo Mark Connolly, a capo del settore relativo al reddito fisso della società, la crescita dei rendimenti potrà avvenire, ma soltanto nel lungo termine.

Geox: dividendo 2010, payout all’80%

Grazie ad un secondo semestre in accelerazione, con un +9% di crescita del fatturato, Geox, società quotata in Borsa a Piazza Affari e leader nel comparto delle calzature, ha archiviato il 2010 con un giro d’affari pari a 850,1 milioni di euro rispetto ai 865 milioni di euro dell’esercizio 2009. A comunicarlo è stata proprio la società del fondatore e presidente, Mario Moretti Polegato, dopo che il Consiglio di Amministrazione ha esaminato ed approvato i dati annuali, caratterizzati inoltre da una posizione di cassa netta, pari a 92,1 milioni di euro, che si è mantenuta solida a fronte di un Ebit a 93,4 milioni di euro, ed un Ebitda a 132,3 milioni di euro. Il risultato netto nell’anno, con un margine al 6,8%, si è attestato a 58 milioni di euro rispetto ai 66,7 milioni di euro con cui era stato chiuso l’esercizio 2009.

Conto corrente SemprePiù Rendimento della BP Vicenza

Un conto corrente che offre ai nuovi clienti un tasso di remunerazione elevato e bloccato per un periodo pari a sei mesi, a fronte dei soldi che sul conto sono sempre e comunque disponibili. Sono queste le caratteristiche principali di “SemprePiù Rendimento“, il conto corrente della Banca Popolare di Vicenza che, senza depositi minimi da soddisfare, offre ai nuovi clienti un tasso del 2,5% per sei mesi, rigorosamente bloccato, ed a valere sulle somme depositate fino a 100 mila euro. Il Conto corrente SemprePiù Rendimento della BP Vicenza è quindi un prodotto che permette di dormire sonni tranquilli, e che a fronte di un canone mensile pari ad 8 euro offre tantissimi servizi inclusi, a partire dalla carta Bancomat e passando per la carta prepagata ricaricabile, comoda e sicura per gli acquisti, anche su Internet.

Mercati emergenti: ottimi scambi per i bond turchi

Il codice Isin US900123AL40 identifica un particolare prodotto finanziario, indicato soprattutto per quegli investitori che sono interessati ai principali mercati emergenti: si tratta infatti del bond che osserva da vicino le performance della nazione turca e che garantisce un rendimento dell’11,875%. Tale strumento, il quale beneficia di una scadenza ventennale (il termine ultimo è stato fissato al 15 gennaio del 2030), si sta segnalando per un ottimo andamento presso l’EuroTlx, il mercato del nostro paese appositamente pensato per le obbligazioni di questo tipo. In effetti, le ultime rilevazioni statistiche parlano chiaro: il prezzo che è stato registrato nel corso dell’ultima settimana è pari a 163,5 euro, in aumento rispetto al prezzo di chiusura precedente (163,28), mentre il controvalore ammonta a 8.175 euro. Non siamo comunque vicini al dato massimo dal punto di vista storico, visto che il livello più alto è stato conseguito con i 187,7 euro.

Brasile: la fuga degli investitori sembra soltanto temporanea

La progressiva uscita di investitori internazionali dai mercati del Brasile è un fenomeno che sta interessando la nazione sudamericana da alcuni mesi: analisti ed economisti, comunque, hanno spiegato che si tratta di una situazione temporanea e provocata dall’atteggiamento dei manager finanziari, sempre più propensi a vendere titoli azionari locali e obbligazioni in modo da conquistare nuovi assets in altri paesi, tra cui le economie sviluppate. Lo stock exchange verdeoro, meglio conosciuto come BM&FBovespa, ha fatto sapere giusto due giorni fa che i ritiri finanziari da parte degli investitori ammontavano a circa 1,2 miliardi di reais (716 milioni di dollari) a febbraio. Non bisogna dimenticare, inoltre, che gli investitori stranieri rappresentano ben il 34% delle transazioni totali della borsa brasiliana, anche se, a dire la verità, solo due mesi fa la percentuale era leggermente più alta.

Prysmian: monte dividendi 2010 a 35 milioni di euro

Prysmian, società quotata in Borsa a Piazza Affari e leader a livello mondiale nel settore dei cavi e dei sistemi per le telecomunicazioni e per l’energia, distribuirà nel mese di aprile del 2011 un monte dividendi pari a complessivi 35 milioni di euro a valere sull’esercizio di bilancio 2010. A darne notizia è stata proprio Prysmian dopo che il Consiglio di Amministrazione della società ha approvato il progetto di bilancio 2010, caratterizzato in particolare dal raggiungimento dell’obiettivo di redditività annuale per effetto di un Ebitda adjusted 2010 a 387 milioni di euro a fronte di ricavi a 4,57 miliardi di euro che hanno fatto registrare una crescita organica del 3,2%. Prysmian nel secondo semestre, rispetto alla media annuale di crescita conseguita, ha fatto registrare un andamento del business in accelerazione con un crescita organica balzata del 9,7%, ed un Ebitda adjusted pari a 206 milioni di euro rispetto ai 181 milioni di euro dei primi sei mesi del 2010. Il portafoglio ordini, per quel che riguarda la trasmissione di energia, ha superato al 31 dicembre del 2010 la quota di 1,5 miliardi di euro, andando così a registrare un forte incremento rispetto ai 900 milioni di euro al 31 dicembre del 2009.

Titoli di Stato: Btp, asta 11 marzo 2011

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha disposto per la giornata di venerdì prossimo, 11 marzo 2011, un’emissione di titoli di Stato, con data di regolamento fissata per il 15 marzo del 2011. Trattasi, nello specifico, in settima tranche, dell’offerta di Btp con decorrenza 1º novembre 2010, scadenza 1º novembre 2015,  codice ISIN IT0004656275, e tasso di interesse lordo annuo facciale al 3%. In sesta tranche viene invece offerto dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Btp con decorrenza 1º settembre 2010, scadenza 1º marzo 2026, codice ISIN IT0004644735 e tasso di interesse lordo annuo facciale al 4,5%. Per le due emissioni, i risparmiatori potranno prenotare in asta presso le banche ed alla Posta i titoli per importi pari a mille euro nominali o multipli di mille euro entro e non oltre la data di giovedì 10 marzo 2011, mentre le domande in asta dovranno essere presentate dagli intermediari autorizzati entro e non oltre le ore 11 del giorno dopo.

Cotone, le scorte limitate fanno volare i futures

I contratti futures che osservano da vicino l’andamento del cotone come commodity hanno subito un rialzo record nel corso di quest’ultima settimana: il rialzo è stato favorito senz’altro dal fatto che la domanda globale proveniente dagli stabilimenti tessili dovrebbe continuare ad essere superiore all’offerta disponibile. In particolare, l’output della Cina, il maggior consumatore di cotone al mondo, è calato di 6,3 punti percentuali nel 2010. Al contrario, le vendite statunitensi sono aumentate del 56% nella settimana che si è conclusa lo scorso 24 febbraio rispetto ai sette giorni precedenti, così come ha anche confermato lo Us Department of Agricolture, il dipartimento americano relativo al settore primario. In pratica, i prezzi sono più che raddoppiati. John Flanagan, presidente della Flanagan Trading Corporation, ha parlato espressamente di una sfida a livello internazionale, anche perché le ultime resistenze commerciali che sono state realizzate erano più che altro acquisizioni.