Fondi immobiliari: la manovra finaziaria protegge quelli non elusivi

fondi600Tra gli emendamenti più importanti che sono stati discussi in relazione all’approvazione della tanto discussa manovra finanziaria del governo, c’è sicuramente quello che si occupa degli investimenti finanziari in fondi, in particolare quelli immobiliari; di cosa si tratta esattamente? La questione è quella della tassazione dei fondi, vale a dire la cedolare secca (fissata al 7%) sugli investimenti riservati e di tipo non elusivo. Tale emendamento è stato avanzato da un senatore del Popolo della Libertà, Paolo Tancredi, e sta attendendo la pronuncia della Commissione Bilancio circa la propria ammissibilità: in effetti, l’intento principale di questa misura è quello di stroncare in maniera definitiva il fenomeno dell’elusione e della familiarità nei fondi immobiliari, vale a dire l’eliminazione di quegli strumenti che vengono a essere sfruttati soltanto ai fini di attività d’impresa.

 

Assoimmobiliare, comunque, non ha gradito molto l’emendamento, ritenendolo addirittura indesiderato, alla luce, in particolare, delle conseguenze che verrebbero a prodursi. Anzitutto, come ha spiegato la stessa associazione, gli investitori esteri avrebbero in tal modo un motivo in più per fuggire dal fondo immobiliare e rifugiarsi in investimenti alternativi, inoltre, i soggetti coinvolti e puniti sarebbero praticamente tutti, mentre sarebbe forse necessario individuare i reali fautori del fenomeno. C’è da ricordare, in questo senso, che il settore dei fondi immobiliari riveste nel nostro paese una rilevanza fondamentale, dato che si tratta di un ramo finanziario da ben 22 miliardi di euro, denaro che viene gestito e amministrato da 25 società specializzate.

 

Quindi, cosa c’è da attendersi dal futuro più imminente? Per il momento, l’emendamento alla manovra finanziaria della maggioranza provvede esclusivamente a differenziare quelli che sono i fondi di tipo immobiliare che hanno degli scopi elusivi e quelli che invece beneficiano della partecipazione dei maggiori investitori stranieri e istituzionali: è proprio a questi ultimi prodotti che la misura si rivolge, dato che vi è l’intenzione di costituire un reale spunto di salvataggio dai fondi “cattivi”.

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