Lo spread BTp-Bond torna nuovamente a salire chiudendo la giornata di ieri a 187. Un “contorno” davvero pesante di una giornata che ha visto la Borsa Italiana e quelle europee vivere più che un momento di incertezza nelle quotazioni.
Btp
BTp: preoccupazione per i rendimenti
Anche se i rendimenti dei Btp sono aumentati notevolmente, gli analisti sono preoccupati per il lungo periodo, ed è probabile che sia più conveniente iniziare a disfarsi dei titoli sul mercato secondario, piuttosto che arrivare a scadenza. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha aperto a settimana a 196 punti per i decennali, con il rendimento al 2,30%, ma quelli a 50 anni hanno avuto una diminuzione del 20% e sicuramente non recupereranno. La tendenza è quella del calo, associata alla bassa inflazione, e forse si potrebbe anche arrivare alla parità. I ventennali hanno perso il 18,6% e quelli a 10 anni quasi il 10%. La sensazione è che gli investitori vedranno i loro rendimenti sempre più assottigliarsi, anche perché la BCE non potrà acquistare ancora a lungo i titoli sul mercato, in questo modo “drogandolo” per immettere liquidità. Dopo che la banca centrale avrà interrotto i suoi acquisti, i titoli inizieranno ad adeguarsi all’inflazione, che sembra proprio non decollare nell’eurozona. Le variabili sono comunque molte. Bisognerà infatti vedere come si comporterà il cambio tra euro e dollaro, che potrebbe subire importanti oscillazioni nel caso le presidenziali francesi dovessero eleggere la Le Pen all’Eliseo, mentre meno probabile sembra una caduta della Merkel a favore degli Euroscettici. Poi il petrolio, oggi stabile, ma sempre in grado di modificare le condizioni dei mercati.
Ministero del Tesoro: buy back sui Titoli di Stato fino a 2 mld
Il Tesoro fa buy back su titoli di stato fino a 2 miliardi di euro. In sintesi, Saranno offerti Btp con scadenza 2034 in cambio di 5 titoli di stato a varie scadenze. Vale dunque la pena conoscere tutti i dettagli dell’operazione.
BTP, nuovi minimi storici
Il Tesoro ha posizionato BTP a diverse scadenze offrendo rendimenti ancora in ribasso. Dopo l’assegnazione di Bot a 12 mesi, anche i titoli a medio e lungo termine venduti in asta durante i giorni scorsi hanno fatto registrare rendimenti più basi rispetto alle precedenti offerte.
BTp Italia a 10 anni, impennata al 2,21%
L’avvio dei mercati ha visto durante la mattinata di oggi una impennata dei rendimenti dei nostri BTp a 10 anni al 2,21%.
Titoli di Stato, vietato investire prima della riunione Bce
C’è grande attesa per la riunione della Banca centrale europea che si terrà nella giornata di domani, giovedì 4 dicembre, e che secondo la maggioranza degli operatori potrebbe essere risolutiva per l’avvio del piano di Quantitative Easing.
Le mosse Bce hanno un buon effetto sui Titoli di Stato
Quella di ieri è stata una buonissima giornata per il mercato dei titoli di Stato. Una giornata caratterizzata da numerosi acquisti sui listini europei, in Borsa a New York e sul mercato stesso dei titoli. Il differenziale tra quelli italiani e quelli tedeschi è in discesa, mentre il rendimento del Btp decennale ha toccato un nuovo minimo storico portandosi al 2,22 per cento.
BtP a 5 e 10 anni: il tesoro colloca 5,25 miliardi
Si allarga il differenziale tra Btp e Bonos
Si attesta ancora sopra i 160 punti base il differenziale tra Bund e Btp per la scadenza decennale. Nelle ultime ore, lo spread è arrivato a quota 165 bp e i rendimenti a dieci anni si attestano al 2,51%. La differenza con i Bonos è di 30 bp. Lo spread dei Bonos viaggia infatti sui 135 punti. Il differenziale sta per toccare il picco massimo dunque tra titoli italiani e titoli spagnoli, come nel 2012.
I Fondi comuni sono molto apprezzati dagli investitori italiani
Le famiglie italiane sono più restie ad acquistare bot, btp, bond bancari e azioni e al contrario più fondi comuni, comparti di sicav, polizze vita e prodotti previdenziali. È questa l’immagine che viene fuori dal supplemento al Bollettino Statistico della Banca d’Italia che descrive dettagliatamente i flussi degli investimenti degli italiani.
Tra gennaio e marzo, le famiglie italiane hanno disinvestito dai BTP 7,8 miliardi di euro: ne possiedono ancora tanti, 193 miliardi ai quali vanno uniti circa 18,8 miliardi di CCT, ma ora prediligono starne alla larga. Così come schivano anche i bond bancari (che pure mantengono in portafoglio per 299 miliardi): nel primo trimestre i deflussi da questa asset class, cioè la differenza tra i capitali in ingresso e quelli in uscita per richieste di riscatto, sono stati pari a 16,8 miliardi. In rosso pure il bilancio dei flussi di investimento verso le azioni italiane (-7 miliardi).
> Fondi comuni: EstCapital investe su Venezia
Gli italiani preferiscono maggiormente i fondi comuni e i settori di sicav estere che hanno attirato sottoscrizioni nette trimestrali per 16,5 miliardi: a fine marzo, l’ammontare di questa componente in portafoglio ai risparmiatori italiani era pari a 327 miliardi. Al secondo posto come preferenza, si collocano le polizze vita e i prodotti previdenziali che, unitamente, hanno incassato flussi di investimento per 12 miliardi. Il risultato finale che viene posto in evidenza è abbastanza indicativo di come la cosiddetta repressione finanziaria, cioè i tassi di interesse forzatamente mantenuti a zero o al minimo storico grazie alla volontà delle banche centrali più importanti, stia cambiando in maniera totale i metodi di investimento degli italiani.
Nuovi Btp Italia del Tesoro
Ci si avvicina alla nuova emissione dei Btp del Tesoro. Nuovi Btp Italia che verranno emessi dal Tesoro tra il 5 novembre e l’8 novembre 2013. Una nuova emissione che va a ricordare la precedente, una precedete emissione che ebbe un notevole successo.
Su quali Btp investire per driblare il rischio-tassi
La recente impennata dei tassi italiani su tutte le scadenze ha reso i Btp più interessanti, in quanto i prezzi sono scesi molto e i rendimenti chiaramenti aumentati. Il costo della vita resta sotto controllo, con un tasso di inflazione all’1,2% su base annua. Già con un Btp con scadenza di 4 anni è possibile triplicare il tasso di inflazione corrente. Il Btp scadenza 1° giugno 2017, cedola 4,75%, prezza in area 105,30 e rende poco più del 3,3%.
Spread Btp-Bund a 275 nella seconda metà 2013 secondo Citigroup
Dopo l’annuncio della FED relativo alla possibilità di ridurre il piano di quantitative easing dal prossimo autunno e di azzerare completamente gli acquisti di bond entro metà 2014, sui mercati finanziari c’è stata una nuova ondata di avversione al rischio con forti turbolenze sulle borse e i bond. Il clima di risk off potrebbe proseguire anche nelle prossime settimane. Partendo da questi presupposti, Citigroup ha deciso di alzare le proprie stime sullo spread Btp-Bund, che ora è atteso intorno a 275 punti base nel secondo semestre del 2013.
Come investire in Btp al riparo dagli shock dei mercati
Quando si investe in Btp si punta su scadenze a medio-lungo termine e ciò implica una maggiore esposizione al rischio di rialzo dei tassi. Tuttavia, con alcuni accorgimenti è possibile investire sui Btp senza alcun rischio di subire perdite in conto capitale, tenendo i titoli in portafoglio fino alla naturale scadenza del contratto. Siccome i Btp vengono rimborsati a 100 alla scadenza, si può acquistare quei titoli che quotano sotto il proprio valore nominale. E’ l’unico modo per evitare di incorrere in perdite in conto capitale.