Sabaf: CdA propone dividendo per il 2011

Un dividendo, a valere sull’esercizio 2010, pari a 0,80 euro per azione, in netto rialzo rispetto ai 0,50 euro per azione relativi all’esercizio 2009. E’ questa la proposta di dividendo formulata dal Consiglio di Amministrazione di Sabaf, società quotata in Borsa a Piazza Affari, che si è riunito a Ospitaletto per esaminare ed approvare i dati del quarto trimestre del 2010, caratterizzati nello specifico da un giro d’affari cresciuto del 2,2% a 38,5 milioni di euro, un Ebitda a 8,7 milioni di euro, con un calo del 13,2% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, ed un Ebit a 5,5 milioni di euro con una contrazione del 20,2%; come diretta conseguenza il Q4 2010 di Sabaf si chiude con un risultato netto in discesa del 19,7% a 3,8 milioni di euro. Positivi sono però i dati su base annuale con un incremento dei ricavi del 18,7% a 150,9 milioni di euro, un Ebitda a 38,5 milioni di euro (+35,1%), l’Ebit a 25,8 milioni di euro (+59%) ed un risultato netto balzato del 45,6% a 16,9 milioni di euro.

I risultati sopra descritti, in accordo con un comunicato ufficiale emesso da Sabaf, sono frutto, da un lato, del progressivo recupero dei mercati europei, e dall’altro dal rallentamento in alcuni mercati esteri come il Sud America dove, invece, la crescita del giro d’affari era stata più sostenuta nei primi mesi dell’anno; a pesare sulla redditività, nell’ultimo quarto del 2010, è stato anche l’aumento dei prezzi delle materie prime e solo in minima parte la svalutazione del dollaro rispetto a valute come l’euro ed il real brasiliano.

Per quel che riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, Sabaf stima di poter conseguire un aumento delle vendite pari all’incirca al 10%; questa previsione da parte della società è stata fatta tenendo comunque conto della limitata, e per certi versi cronica, visibilità del business unitamente a condizioni di instabilità a livello politico in alcuni mercati rilevanti dove opera l’azienda. Intanto, nella stessa riunione, il CdA ha deliberato per la nascita, in Turchia, di una nuova società, controllata al 100%; trattasi di un Paese che, dopo l’Italia, è il secondo mercato più importante per Sabaf.