Investire in Rame 2012

Chi lavora nei settori interessati dall’andamento del prezzo del Rame sa che negli ultimi anni si è avuto un aumento importante del prezzo; questo ha avuto conseguenze enormi su certi mercati che, insieme al problema della crisi dei sub-prime e del credito, hanno visto un mutamento degli equilibri drastico. Si pensi ad esempio all’uso del rame nelle linee elettriche, oppure i famosi furti sulle linee ferroviarie, ma anche a situazioni completamente diverse come ad esempio la galvanica su ottone (anche se in quasi tutti i Paesi dell’Unione Europea il rame non si usa più, la legge di molti Paesi Asiatici ancora tollera questa procedura). Se pensiamo poi a tutte le leghe con il rame allora è facile rendersi conto di quanto il mercato è condizionato dal prezzo del rame.

Rame: l’Etn americano termina il proprio rally dopo quattro giorni

L’Exchange Traded Note (Etn) collegato all’andamento del rame come commodity ha perso un punto percentuale nel corso della giornata odierna: il ribasso in questione è stato provocato, in particolare, dalle forti preoccupazioni che vengono nutrite nei confronti della crescita economica della Cina e la crisi del debito dell’eurozona. Ci stava abituando bene in questo senso, visto che il rally del prodotto in questione durava da quattro giorni esatti, ma ora si è interrotto in maniera brusca.

Rame: futures in rialzo nonostante gli scioperi cileni

L’ultima crescita del rame nel mercato dei metalli, con la quotazione che è giunta ai massimi dell’ultimo mese, riflette in larga misura le possibili prospettive di salvataggio che dovrebbero riguardare l’eurozona e la riduzione del suo deficit di bilancio: in effetti, questi spiragli e squarci di “bel tempo” hanno fatto ipotizzare che l’economia possa riprendersi e di conseguenze anche la domanda per la commodity in questione. I mercati finanziari sono dunque previsti in crescita e lo stesso discorso vale anche le vendite al dettaglio statunitensi, con il rame stesso che è riuscito ad avvantaggiarsi del periodo di festività del Ringraziamento, ricordando che gli States sono la seconda nazione al mondo per quel che concerne i consumi di questo metallo (la leadership è appannaggio della Cina).

Rame: futures in rialzo dopo lo sciopero dei minatori cileni

La crescita del rame come commodity da contratto future è dovuta principalmente a un evento: Bhp Billiton, celebre compagnia mineraria, ha infatti scelto di cancellare in toto gli equipaggiamenti relativi alla miniera Escondida del Cile, la maggiore fonte mondiale per quel che concerne il metallo. Tutto dipende da uno sciopero di una settimana indetto dai dipendenti. I minatori cileni sono alla ricerca di nuovi benefici e migliorie lavorative, ma il managament aziendale ritiene questa protesta illegale e si rifiuta di negoziare. Ma non si tratta soltanto di questo; in effetti, i prezzi sono risultati in rialzo anche a causa delle scarse produzioni realizzate da due colossi del settore, vale a dire Kazakhmys Plc e Oao Gmk Norilsk Nickel.

Il rame rallenta a causa del report Usa sull’occupazione

La caduta del rame a New York e Londra è stata tanto fragorosa quanto inattesa. Solamente pochi giorni fa, infatti, la commodity era riuscita a far registrare performance importanti, invece l’ultima settimana è stata contrassegnata da un declino che non veniva conseguito da almeno due settimane: in particolare, il calo è stato provocato dal rapporto statunitense sull’occupazione, con gli stipendi degli americani che sono cresciuti meno di quanto ci si aspettasse a giugno. Come si collegano questi due eventi? I datori di lavoro statunitensi hanno aumentato di 18mila unità la forza lavoro in questione, il dato più basso da ottobre scorso; di conseguenza, il tasso di disoccupazione ha subito un incremento a dir poco inatteso, come messo in luce chiaramente dal Dipartimento del Lavoro. Gli economisti si aspettavano un rialzo molto più consistente, ben 105mila lavoratori, e questo è stato un vero danno per gli Stati Uniti, maggior consumatore di rame dopo la Cina.

I futures sul rame avanzano grazie ai dati economici Usa

Il rame è riuscito ad ottenere la sua terza sessione consecutiva improntata al rialzo: il merito sta tutto nel miglioramento dei dati economici relativi agli Stati Uniti, oltre che ai guadagni nei mercati azionari, favoriti dalle aspettative della domanda. In particolare, c’è da sottolineare come i titoli americani siano avanzati in maniera importante, con le imprese che hanno accelerato il ritmo di crescita proprio a febbraio, raggiungendo i livelli più alti degli ultimi vent’anni. Tra l’altro, bisogna ricordare come gli stessi Stati Uniti rappresentino la seconda nazione al mondo per quel che concerne lo sfruttamento di rame. Il mercato, dunque, viene ancora una volta guidato e trascinato dall’ottimismo economico, così come ha anche osservato Matthew Zeman, trader dei metalli: gli investitori sono più calmi e si stanno proiettando nel futuro.

London Metal Exchange: il rame fa ben sperare per una ripresa

Le ultime performance del rame presso il London Metal Exchange non sono certo state tra le più brillanti nel comparto dei metalli: le quotazioni risultano ancora troppo base e i segni di debolezza si sono manifestati soprattutto nella difficoltà di riuscire a chiudere a 9.700 dollari la tonnellata. Nonostante queste continue e pericolose oscillazioni, però, il rosso metallo sta facendo ben sperare per una sua risalita a breve, tanto che c’è chi è pronto a scommettere su soglie molto superiori rispetto a quelle attuali. Tra l’altro, la piazza britannica è caratterizzata per delle numerose vendite di liquidazione, eventi che provocano di solito delle discese di prezzo di non poco conto.

Metalli: rally del rame grazie al debole franco svizzero

La recente crescita del rame può definirsi da record: la speculazione ha sicuramente favorito il progressivo recupero di questa materia prima, a tutto beneficio dei contratti futures che ne osservano da vicino le performance, ma si tratta di un rally che dovrebbe continuare anche nel 2011. Tra l’altro, in queste specifiche quotazioni si inserisce anche una questione valutaria, visto che il franco svizzero ha subito un brusco declino nello stesso periodo. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, occorre sottolineare come il rame abbia guadagnato 0,7 punti percentuali, espandendo la propria crescita fino a un +27% totale nel 2010, mentre la divisa elvetica si è deprezzata dello 0,4% nei confronti dell’euro. Secondo Michael Smedley, manager presso la Morgan Meighen & Associates di Toronto, il continuo avanzamento dei metalli di base dimostra la forza della crescita economica internazionale, oltre al tortuoso business relativo alle scorte.

Il recupero del rame promette dei buoni investimenti per il futuro

rameLa settimana che si sta per concludere è stata caratterizzata da un interessante e fondamentale recupero da parte del rame: il London Metal Exchange ha infatti assistito a variazioni giornaliere piuttosto consistenti, con forti vendite e frenate della stessa ampiezza. Cosa è successo esattamente e come si possono interpretare tali performance in termini di investimenti finanziari? Il calo più intenso è stato provocato essenzialmente da una decisione del governo tedesco, il quale ha proibito la vendita allo scoperto di azioni di banche e di obbligazioni governative: Berlino intendeva soltanto sostenere l’euro, ma il risultato è stato anche una crescita dei timori tra gli operatori della piazza londinese, tanto che le vendite hanno avuto il sopravvento. Però, non si tratta dell’unico fattore influente, visto che anche le prestazioni delle azioni statunitensi e delle giacenze di catodi in rame non hanno avuto un effetto benefico sul materiale.