Come investire sulla borsa italiana nel secondo trimestre 2013

Borsa-ItalianaDopo aver chiuso il primo trimestre dell’anno con una performance negativa del 6%, Piazza Affari sta provando a rialzare la testa in queste prime due settimane di aprile dopo aver trovato un punto d’appoggio sul supporto di area 15mila punti. Tuttavia, sulla borsa italiana restano molte incognite, legate al rischio-paese (in aumento a causa dell’aggravarsi della recessione e dell’impasse politico) e alla tenuta dello spread, che influenza molto l’andamento del settore bancario. Se si guarda solo all’indice FTSE MIB, l’Italia non è il paese più attraente per chi investe in borsa.

Sedex: Société Générale lancia 320 nuovi covered warrant

In matematica, il 320 viene considerato un numero abbondante, nel senso di un numero naturale minore della somma dei suoi divisori interi: ma la definizione classica di questo aggettivo è quella che si addice maggiormente all’ultima offerta riservata per il Sedex di Borsa Italiana dalla banca francese Société Générale. L’emittente transalpina è stata infatti protagonista del lancio di ben 320 covered warrant, un quantitativo davvero massiccio che ha riguardato sia i prodotti call che quelli put. Entrando maggiormente nel dettaglio, si è deciso di puntare sull’indice nostrano Ftse Mib e sui titoli azionari italiani.

Da Crèdit Suisse un certificato collegato al Ftse Mib

Trigger Equity Index Linked Securities due 2015 linked to the FTSE MIB Index: è questa la denominazione del nuovo certificato di investimento che da tre giorni Crèdit Suisse ha collocato presso Borsa Italiana. Un nome piuttosto lungo, ma che fa già intuire quali sono le caratteristiche fondamentali di tale strumento. Anzitutto, la scadenza fissata nel 2015 (la durata è quindi triennale), ma anche lo stretto collegamento alle performance dell’indice Ftse Mib. L’emittente svizzera ha scelto, come accade di consueto in questi casi, il segmento Sedex, puntando sulla liquidazione monetaria e sulla modalità europea di esercizio. Il codice Isin di riferimento, inoltre, è CH0183167953.

Société Générale inonda nuovamente il Sedex di covered warrant

Più di 1.600 covered warrant non sono certo uno scherzo: è questa la cifra che può vantare Société Générale, l’emittente francese che pare avere una certa predilezione per il Sedex, il segmento di Borsa Italiana in cui vengono negoziati proprio questi strumenti finanziari. L’ultimo lancio, quello a cui si sta facendo riferimento, potrà fare affidamento su un arco temporale piuttosto ampio, visto che la scadenza è prevista addirittura per la fine del 2020, quindi tra dieci anni. I prodotti nuovi di zecca che Piazza Affari sta per conoscere sono ben 245, a conferma di una presenza imponente e importante, con la quota di mercato complessiva che ha ormai raggiunto il 60%.

Société Générale lancia 169 covered warrant put e call

Un numero davvero impressionante di covered warrant ha già cominciato a inondare la nostra borsa valori: il riferimento non può che andare alla banca francese Société Générale, la quale ha emesso ben 169 titoli che fanno parte di questa specifica categoria. Il comparto di negoziazione è il Sedex, nella tipologia dei prodotti cosiddetti “plain vanilla”. Inoltre, il tipo di liquidazione sarà monetario, mentre per quel che concerne le modalità di esercizio, esse saranno americane. Come è suddivisa di preciso questa quotazione? Nel dettaglio, settantaquattro strumenti finanziari del totale appena citato sono collegate all’indice Ftse Mib ed equamente alternate tra opzioni put e call; inoltre, occorre precisare che le scadenze in questione sono molto variegate, dato che sono fissate date per quel che riguarda il 2012, il 2013, il 2014, il 2015, il 2016 e infine il 2017, con un arco temporale massimo, quindi, di sei anni.

Enel conferma gli obiettivi 2011

Il colosso elettrico ed energetico italiano Enel S.p.A., quotato in Borsa a Piazza Affari, e facente parte dell’indice FTSE MIB, quello dei titoli ad elevata capitalizzazione, ha confermato per voce dell’Amministratore Delegato Fulvio Conti, gli obiettivi per l’intero 2011 già resi noti ed indicati al mercato. La conferma è arrivata in concomitanza con l’esame e l’approvazione dei dati del primo semestre 2011 di Enel S.p.A. da parte del Consiglio di Amministrazione; in particolare, dai dati è emersa una crescita dei ricavi del 10,3%, passati dai 34.802 milioni di euro dell’H1 2010, ai 38.391 milioni di euro al 30 giugno del 2011. L’Ebitda è cresciuto di un modesto 0,6% a 8.929 milioni di euro, mentre l’Ebit anno su anno è sceso di un altrettanto modesto 0,2%.

Unicredit: risultati H1 2011 brillanti

Rispetto al primo semestre del 2010, Unicredit S.p.A., colosso bancario europeo quotato in Borsa a Piazza Affari, ha archiviato il periodo da gennaio a giugno del 2011 con profitti netti quasi raddoppiati. Nel dettaglio, gli utili H1 2011 sono balzati del 97,5% a 1.321 milioni di euro, che salgono a 1.4126 milioni di euro senza considerare 105 milioni di euro derivanti dall’impairment sui titoli governativi greci. Questi risultati, in accordo con un comunicato ufficiale emesso in data odierna proprio da Unicredit S.p.A., sono stati conseguiti in virtù della diversificazione geografica del Gruppo bancario, di costi e margini di intermediazione stabili, ed una diminuzione ampia delle rettifiche sui crediti. Al 30 giugno del 2011, inoltre, Unicredit ha confermato la propria solida struttura a livello di patrimonio e del capitale regolamentare grazie ad un Core Tier I che si attesta al 9,12%.

Telecom Italia: Matrix S.p.A., via libera a scissione parziale

Giovedì scorso, 7 luglio del 2011, a Milano si è riunito il Consiglio di Amministrazione del colosso italiano delle telecomunicazioni Telecom Italia; nel corso della riunione, tra l’altro, sotto la presidenza di Franco Bernabè, il Consiglio di Amministrazione della società ha dato il via libera all’operazione di scissione parziale di una società controllata al 100%, la Matrix S.p.A.. Nel dettaglio, l’operazione prevede, a favore della società beneficiaria, Telecom Italia S.p.A. appunto, il trasferimento del ramo d’azienda “Market & Technology Captive“. In questo modo, in accordo con quanto spiega la società quotata in Borsa a Piazza Affari con un comunicato, viene completato quell’iter approvativo che è stato approvato il 5 maggio del 2011, e reso noto alla comunità finanziaria il giorno successivo; Telecom Italia stima che il processo di scissione possa concludersi entro il terzo trimestre del corrente anno.

Ftse Mib: ETFS Fund Company propone due nuovi Etf

inverse-etf_s600x600Ftse Mib ed Exchange Traded Fund, il matrimonio s’ha da fare: in effetti, è stato impossibile non notare che gli investimenti effettuati in questo comparto hanno subito un importante rialzo, contribuendo dunque ad allargare la cerchia degli appassionati. Pertanto, non deve sorprendere l’ennesima doppia proposta lanciata da ETFS Fund Company, due nuovi prodotti finanziari che faranno affidamento proprio su uno degli indici principali di Borsa Italiana. Per essere più precisi, però, occorre fornire altri dettagli. Anzitutto, c’è da dire che gli strumenti fanno parte a pieno titolo del segmento OICR (si tratta, come è noto, degli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio) strutturati del mercato EtfPlus: la denominazione che invece è stata scelta, nell’ordine, sarà quella di ETFX FTSE Mib leveraged (2x) fund e di ETFX FTSE Mib super short strategy (2x). A dire il vero, comunque, per attendere il lancio ufficiale di questa interessante offerta finanziaria occorrerà attendere la giornata di domani, quando i prodotti in questione verranno resi disponibili per tutti quegli investitori che sono interessati nello specifico.