Btp a 6 anni, appena emesso rendimento positivo

Il Btp Italia a 6 anni emesso ieri si è assicurato un rendimento reale minimo garantito dello 0,45% ed un prezzo alla pari. Condizioni favorevoli a colui che li acquista ed a chi li emette, soprattutto all’interno di un’Europa dove questi titoli sembrano essere tutti caratterizzati da tassi negativi.

Bond, il flop di BTP Italia 2024

La nona edizione del BTP Italia ha deluso le attese. Malgrado i proclami e gli incoraggiamenti da parte di Maria Cannata, responsabile per il debito pubblico al Mef, la raccolta ordini destinata agli investitori retail si è bloccata a 4,2 miliardi di euro con 502 milioni raccolti nella giornata di ieri.

btp

BtP a 5 e 10 anni: il tesoro colloca 5,25 miliardi

Asta del Tesoro sui BtP a cinque e dieci anni. Sono state collocate emissioni per un controvalore totale pari a 5,25 miliardi. Nello specifico, 2,5 sono i miliardi di euro di Btp quinquennali collocati con tassi in lieve rialzo all’1,23% dall’1,06% precedente e 2,75 sono i miliardi di Btp decennali con rendimenti stabili al 2,44% (2,45% precedente) collocati.

Nuovi Btp Italia del Tesoro

Photo Credits - Mychele Daniau - AFP - Getty Images - 51391701Ci si avvicina alla nuova emissione dei Btp del Tesoro. Nuovi Btp Italia che verranno emessi dal Tesoro tra il 5 novembre e l’8 novembre 2013. Una nuova emissione che va a ricordare la precedente, una precedete emissione che ebbe un notevole successo.

Btp Italia prima asta 2013 tra fine marzo e inizio aprile

Tra qualche settimana tornerà il Btp Italia, che lo scorso anno ha riscosso un grande successo tra i piccolin risparmiatori privati e tra gli investitori istituzionali. Nel 2012 sono avvenute tre emissioni per una raccolta totale da 27 miliardi di euro. Ma perché piace così tanto? Innanzitutto è un titolo di stato a tutti gli effetti, quindi con rischio fallimento vicino allo zero, ed è l’unico a preservare il potere d’acquisto dei rispamiatori grazie al fatto che è indicizzato all’inflazione italiana.

Svantaggi investimento BTP€i indicizzati all’inflazione

Il pericolo numero uno per l’investitore in obbligazioni è senza dubbio l’inflazione, ovvero la crescita dei prezzi nel corso del tempo. Oggi per un risparmiatore italiano difendersi dall’aumento del tasso di inflazione, che viaggia intorno al 3% su base annua, non è un compito semplice, sebbene alcuni analisti finanziari (come ad esempio quelli di Unicredit Research) stimano un forte rallentamento dell’indice dei prezzi al consumo nei prossimi 12 mesi a causa dell’aggravarsi della recessione. Oggi il vero problema risiede nella mancanza di strumenti adatti per proteggersi dallo spauracchio dell’inflazione.

Dettaglio Asta BTP Italia

L’impatto dell’emissione del nuovo BTP Italia da parte del MEF è interessante sotto tutti i punti di vista. Ricordiamo innanzitutto che il prodotto finanziario con scadenza a 4 anni è stato pensato su misura per i cittadini italiani nel periodo post-crisi; la paura per l’inflazione e per la svalutazione dei pochi risparmi accantonati negli ultimi, difficili anni trovano risposta in un BTP che viene offerto con scadenza breve e cedola semestrale, con la proposta di un rendimento legato all’andamento dell’indice FOI (indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati) al netto dei tabacchi. La garanzia inoltre di un rendimento minimo garantito, fa’ di questo nuovo BTP Italia la scelta prioritaria per gli Italiani.

Dai dati relativi alle sottoscrizioni (possibili anche tramite home-banking) sono molto chiari sull’interesse mostrato verso i nuovi BTP; di 133.479 contratti totali circa l’83% sono risultati di taglio inferiore a 50.000 euro, soglia che statisticamente distingue i “retail” dagli istituzionali. Di questi 110.000 contratti, circa 79.000 sono stati anche inferiori a 20.000 euro, a conferma dell’interesse dimostrato.

Risultati collocamento BTP Italia

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha diffuso pochi minuti fa’ i risultati del collocamento del nuovissimo BTP Italia sul sito ufficiale, tramite il comunicato stampa numero 36 del 22 marzo 2012. Ricordiamo che il nuovo titolo offerto ha una durata di quattro anni, ed il suo rendimento è legato all’indice FOI (indice die prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati) al netto dei tabacchi.

Il titolo nello specifico (con scadenza al 26 marzo 2016) ha un tasso cedolare (reale) annuo pari al 2.45%. L’importo emesso è di 7,29 miliardi di euro. Lo spread BTP Bund (che, ricordiamo, riguarda i buoni decennali) non ha minimamente sentito la buona notizia del collocamento, anche perchè le preoccupazioni della giornata erano ormai orientate su altri temi e sappiamo ormai da giorni che il collocamento del BTP Italia sarebbe stato un successo.

BTP Italia approvato dal mercato, raccolta record

Continua la serie di successi per il Ministero dell’Economia e delle Finanze e per il Governo Monti. Tornando indietro e ripercorrendo gli ultimi sette mesi circa sul mercato Azionario e dei titoli di Stato ci aiuta a capire quanto il quadro generale è cambiato. Dall’allarme spread Italia, paragonata (ingiustamente) alla Grecia, alla crisi di Atene ed al suo salvataggio, passando per il pericolo Spagna e Portogallo oltre che le voci sul crollo dell’Euro. E poi lo spread, che da 200 è salito fin sopra a 500 per rientrare proprio negli ultimi due mesi grazie (almeno così si dice) al Governo Monti, elogiato dai “colleghi” Europei.

Questo in sostanza il riassunto degli ultimi mesi, che culminano con il successo dello spread sotto quota 300. Un’altra buona notizia nel mercato dei titoli di Stato (che, abbiamo visto, ha la capacità di fare il bello ed il brutto tempo anche sull’azionario) arriva proprio dal mercato dei BTP; la nuova emissione del MEF continua a riscontrare successi, tanto che prima ancora che la raccolta ordini sia conclusa si è già andati ben oltre l’offerta.

Conviene investire nel BTP-Italia?

Sembra proprio che il Governo stia puntando moltissimo sul nuovo BTP Italia appena presentato, tanto che qualcuno inizia a chiedersi se non ci sia qualche interesse strano dietro la prima asta del nuovissimo Buono.

La verità dei fatti è semplicemente che il MEF non può certo permettersi un “flop” sul mercato, proprio nel momento in cui si comincia a parlare di ripresa economica.

Pur essendo sempre il Buono del Tesoro Poliennale a 10 anni ad indicare il “benessere” del Paese e la sua posizione nell’Eurozona sappiamo quanto le scadenze a breve termine sono diventate importanti negli ultimi anni e sappiamo anche quanto sia alta la “concorrenza” tra prodotti di quel range di scadenza.