Buoni Fruttiferi Ottobre 2011: le sette nuove serie

Nel primo giorno lavorativo di questo Ottobre 2011 arriva puntuale il comunicato stampa della Cassa di Depositi e Prestiti che annuncia le nuove serie di buoni fruttiferi che vanno a sostituire le precedenti in scadenza.

Da oggi negli uffici delle Poste Italiane non troverete più le precedenti serie “P48”, “X16”, “M63, “j16”, “D21”, “Z02” e “B83” ma le loro sostitute che sono rispettivamente “P49”, “X17”, “M64”, “J17”, “D22”, “Z03” e “B84”.

Non è necessario presentarsi allo sportello per sottoscrivere immediatamente le nuove serie; basta infatti possedere un conto BancoPosta ed effettuare l’accesso on-line nell’area riservata per seguire la procedura direttamente sul web. Ricordiamo inoltre che i Buoni Fruttiferi Postali hanno la garanzia massima che è quella dello Stato Italiano, esattamente come i Titoli del debito pubblico.

Tra i preferiti di sempre abbiamo il solito “ventennale” con tasso di interesse crescente, un classico Italiano del risparmio a lungo periodo. Viste le condizioni attuali dei Mercati (e delle famiglie di risparmiatori) in questo periodo chi sottoscrive buoni fruttiferi vorrà al contrario scegliere scadenze più corte per evitare di vincolare il capitale troppo a lungo pur assicurandosi un rendimento interessante.

Bancoposta Investimenti: assicurazione sulla vita Postafuturo Certo

Il nome fa intendere già qualche caratteristica del prodotto: Postafuturo Argento è uno degli strumenti più interessanti messi a disposizione dal ramo vita del gruppo Poste Italiane (Poste Vita spa per l’appunto). Di cosa si tratta esattamente? In pratica, le prestazioni che vengono garantite da questo specifico contratto vengono a rivalutarsi ogni singolo anno a seconda di quanto può aver reso la gestione interna separata di attivi. La durata prevista in questo caso, vale a dire quella compresa tra la decorrenza e la scadenza naturale della polizza assicurativa, è pari a quattro anni; tra l’altro, i sottoscrittori in questione hanno l’opportunità di porre in essere dei riscatti di tipo parziale.

BancoPosta In Proprio: il rendimento è pari al 2% lordo

Tra le tante offerte messe a disposizione da Poste Italiane non si può non parlare di BancoPosta “In Proprio”: si tratta di un’offerta finanziaria piuttosto variegata, la quale tenta di venire incontro alle principali esigenze del cliente. Cerchiamo di capire meglio la struttura dei vari prodotti. La suddivisione, infatti, prevede quattro soluzioni ben distinte, vale a dire Web, Base, Condominio e Pos. L’obiettivo è quello di rendere più agevoli le operazioni bancarie, tanto più che esiste un canone minimo fissato dalle stesse Poste. La sicurezza e la convenienza sono altri due elementi su cui il gruppo punta molto da questo punto di vista. La proposta Web si chiama in questa maniera perché è stata pensata appositamente per coloro che amano e preferiscono gestire le attività tramite internet e il pc.

Fondo BancoPosta Mix 1: obbligazionario misto di Poste Italiane

L’offerta BancoPosta non si limita solo ai Buoni Fruttiferi Postali oppure ai famosi Libretti. Ormai l’impegno di Poste Italiane verso la sezione Banking del suo organico è diventata una priorità e lo dimostra il modo in cui vengono gestite le nuove offerte di investimento.

Tra i Fondi sottoscrivibili oggi puntiamo la lente di ingrandimento sopra al BancoPosta Mix 1, un obbligazionario misto sottscrivibile sia con unica soluzione (PIC) con un importo minimo di 500 Euro per il versamento iniziale e 100 per quelli successivi, sia con un piano di accumulo (PAC) con versamento iniziale sempre di 500 Euro e 50 per i successivi e durata compresa tra i 2 anni minimo ed i 12 massimo.

La gestione a benchmark è orientata ad un grado di rischio medio; i mercati di riferimento sono principalmente quelli dell’area Euro ed il rating degli emittenti sarà non inferiore ad investment grade proprio nel rispetto del compromesso tra grado di rischio e rendimento. Non è prevista nella gestione la copertura del rischio di cambio (visto che principalmente si opera in area Euro, non è necessario focalizzarsi sulle strategie legate alla protezione del cambio) ma si è deciso per le coperture standard di ricorrere ai derivati, solo ed unicamente per questo scopo.