I nuovi bond australiani serviranno a ridurre il deficit

australian-dollar-strength1Il governo australiano è pronto a emettere un titolo obbligazionario che giungerà a scadenza nel 2025 nel corso della prossima settimana: la nazione oceaniana sta tentando a tutti i costi di ridurre il proprio deficit di bilancio e questa vendita di debito a dodici anni potrebbe essere una soluzione interessante (vedi anche Anche l’Australia potrà debuttare nella quotazione di sukuk). I bond in questione sono destinati a maturare il 21 aprile del 2025 per la precisione e verranno messi a disposizione dall’Australian Office of Financial Management.

L’influenza degli Etf aurei sul mercato

Gli investitori finanziari stanno “celebrando” il decimo anniversario dalla prima emissione mondiale di un Exchange Traded Fund collegato all’oro fisico (vedi anche Mercato degli Etf compie 10 anni). A questo punto sorge spontanea una domanda: in che modo tale veicolo di investimento è riuscito a influenzare il mercato dei metalli preziosi? Già sette anni fa questi cambiamenti potevano essere avvertiti in maniera evidente. Ora si può invece dire che il lancio di quel prodotto ha avuto un impatto significativo sulla piazza aurea, diventandone progressivamente una parte integrante.

World Bank: International Finance punta sui Kangaroo Bond

International Finance Corporation, compagnia che fa capo al gruppo della Banca Mondiale, ha realizzato un record finanziario: la sua quotazione di titoli obbligazionari rappresenta in pratica la maggiore offerta in assoluto in territorio australiano per quel che riguarda questo tipo di prodotto, ovviamente in riferimento a una società di nazionalità diversa da quella oceaniana. Nel dettaglio, i bond emessi beneficiano del tasso fisso e di quello variabile, con una scadenza che è stata fissata ad agosto del 2016; inoltre, l’azienda di Washington è riuscita a superare di quindici punti base il ritorno economico dei tassi swap. L’importo complessivo è di 1,5 miliardi di dollari australiani, dunque si può parlare a ragione di Kangaroo Bond. Tra l’altro, questa negoziazione è la più ingente in assoluto da marzo 2010. Ma per quale motivo un colosso statunitense deve interessarsi con tanta passione all’Australia?

Ansaldo STS: Australia, nuove commesse

Nuovi contratti in casa Ansaldo STS, la società quotata in Borsa a Piazza Affari e controllata dal colosso aerospaziale italiano Finmeccanica S.p.A.. La nuova commessa, per un controvalore pari a 33 milioni di euro, corrispondenti a 45 milioni di dollari australiani, è stata acquisita da Ansaldo STS nell’ambito di un accordo quadro stipulato tra la società italiana e la Rio Tinto Iron Ore. I nuovi contratti, in particolare, sono stati stipulati attraverso la controllata Ansaldo STS Australia, e prevedono, in accordo con un comunicato ufficiale di Ansaldo STS, la fornitura di sistemi ferroviari di comunicazione e di segnalamento. Si tratta, nello specifico, della seconda fornitura di rilievo che rientra nell’accordo tra Ansaldo STS e Rio Tinto Iron Ore, siglato il 25 novembre dello scorso anno, e che è finalizzata a supportare, nell’Australia occidentale, il progetto minerario Hope Downs 4 nell’area della regione sud-orientale di Pilbara.

Australia, ottimo rally dei corporate bond

I bond corporate australiani stanno offrendo in questo momento dei rendimenti di gran lunga superiori a quelli di qualsiasi altra compagnia che opera a livello globale: addirittura la proporzione in tal senso è di uno a quattro, visto che il primo trimestre si sta caratterizzando per una forte accelerazione della crescita economica da parte della nazione oceaniana. Gli obbligazionisti sono riusciti a conseguire un interessante 2,8% alla fine del 2010, battendo nettamente i ritorni economici del comparto internazionale (+0,6%) e quelli statunitensi (+1%), secondo quanto stimato dagli indici di Bank of America Merrill Lynch. Si tratta, a conti fatti, di un rally sensazionale per quel che concerne tali strumenti finanziari, dato che guadagni di questo tipo non venivano registrati addirittura dal 2007.

Australia: calo pesante per le vendite di Kangaroo bond

Le vendite dei cosiddetti Kangaroo bond, i titoli obbligazionari emessi dai prestatori esteri più quotati all’interno del territorio australiano, hanno subito un brusco declino dopo un promettente avvio di 2011: la spiegazione per questa performance negativa è semplice, infatti il regolatore bancario del paese oceaniano ha fatto sapere che questi specifici prodotti non beneficeranno dei nuovi requisiti di capitale che vigono attualmente a livello internazionale. Enti di una certa importanza, come ad esempio la Banca Mondiale e la tedesca Kreditanstalt, stanno già evitando il mercato obbligazionario dell’Australia da diversi giorni, visto che l’Australian Prudential Regulation Authority non intende includere i propri strumenti nel novero degli assets regolati dal Comitato di Basilea. Si tratta di un calo di rilievo, dato che i prodotti in questioni vantano un rating elevato, pari ad AAA, e hanno rappresentato il 27% delle vendite complessive del paese nel 2010.

Il mercato australiano, la nuova frontiera per gli Etf

Non è difficile immaginare i motivi che hanno condotto l’Australia ai vertici dell’economia mondiale, almeno in fatto di crescita: la vasta nazione oceaniana, infatti, può vantare una popolazione pari a ventidue milioni di abitanti, ma soprattutto un prodotto interno lordo pari all’1,2% di quello globale, una cifra davvero impressionante. Le materie prime dominano letteralmente il mercato dei titoli azionari, ragione per la quale gli investitori non possono contare su un portafoglio sufficientemente diversificato, anche perché i soli indici del Pacifico la fanno da padrona, ma comunque occorre tenere a mente dei concetti fondamentali. Anzitutto, chi vuole investire sull’Australia deve ricordare che i cambi valutari rappresentano un rischio molto alto, visto che l’utilizzo del dollaro australiano viene spesso caratterizzato da eccessiva volatilità.

Prysmian in Australia per la nuova rete a banda larga

Prysmian ha annunciato d’aver acquisito in Australia una commessa da 300 milioni di dollari australiani, corrispondenti a 223 milioni di euro, per cavi in fibra ottica legati alla realizzazione della nuova rete di telecomunicazioni a banda larga. Il contratto, in particolare, è stato acquisto da NBN – National Broadband Network Co Limited, una società appositamente creata dal Governo australiano, ha una durata di cinque anni, ed è stato stipulato attraverso la controllata locale Prysmian Telecom Cables & Systems Australia Pty Ltd. Quello per il quale Prysmian ha acquisto la commessa è uno dei più grandi ed importanti progetti infrastrutturali che siano stati mai realizzati in Australia; la rete di telecomunicazioni a banda larga, infatti, andrà a collegare il 93% degli edifici commerciali e residenziali del Paese.