Speculazione automatica destabilizza i mercati?

Che la “finanza di carta” sia sempre più lontana dall’economia vera, non è certo un mistero. Miliardi di contratti passano di mano ogni giorno senza probabilmente avere corrispettivi reale in stock da qualche parte e buona parte di questi tornano da dove sono venuti mentre le contrattazioni alla scadenza si riversano sul prossimo contratto in ordine temporale. Quanto è rimasto di “tangibile” nelle borse valori? Poco, molto poco.

La speculazione non è che il male minore del mercato di carta che ogni giorno ci scorre sui monitor; la nuova speculazione robotizzata riesce ad essere veramente un problema ed è possibile che nel lungo termine le contrattazioni volgeranno proprio in questa direzione, escludendo le persone fisiche dai mercati che sempre più vengono controllati da programmi basati su ricerche statistiche.

Rendimenti BTP triennali Aprile 2012 in rialzo

Risultati non troppo buoni per le aste di titoli di Stato; dei 3 miliardi di euro di BTP a tre anni da collocare, il MEF è riuscito a piazzarne 2,88 miliardi di euro ed il rendimento sale a 3.89% dal precedente 2.76%. Fino a pochi minuti fa’ questo sembrava un mezzo flop che sarebbe costato allo spread diversi punti al rialzo, ma a calmare gli animi ci pensa Vittorio Grilli, viceministro dell’Economia, che interviene così:

 Abbiamo fatto la scelta di non prendere tutta la domanda che c’era perchè non abbiamo urgenza di fare funding a tassi che non siano secondo noi quelli giusti

Che vuol dire semplicemente non aver voluto collocare tutti i titoli a favore di rendimenti più alti e più “giusti”. In effetti con il senno di poi i rendimenti dei titoli di Stato Italiani erano scesi decisamente troppo e si rischiava di allontanare gli investitori invece di attirarli. Anche la Germania, che viene sempre considerata come un punto di riferimento, mostra rendimenti estremamente bassi che non per forza risultano essere un vantaggio, sopratutto quando l’incertezza dell’azionario costringe i più a riversare la liquidità sui titoli di Stato e sulle obbligazioni societarie.

Apple vale 600 miliardi di dollari

Se c’è un “caso” particolare che verrà ricordato nei decenni a Wall Street come su tutte le altre Piazze Mondiali, questo è sicuramente Apple. Per quanto di situazioni interessanti sia piena la storia della Borsa Valori, quello di Apple è un caso che sicuramente entrerà di diritto nelle storie più appassionanti di sempre. Così come si parla della Bolla dei tecnologici del 2000 e così come si ricorda l’11 settembre 2001 per le sue vittime come per il crollo finanziario che nè è seguito ed ha cambiato il volto del Mondo, Apple verrà ricordata per la sua corsa senza sosta verso valori da record.

L’azienda di Cupertino varca la soglia dei 600 miliardi di dollari di valore, dopo aver sfondato quota 600 dollari per azione. Steve Jobs era ospite d’onore alla Casa Bianca, che ha sempre riconosciuto l’importanza dell’azienda sia internamente sia internazionalmente. Grazie a politiche controverse, piccoli flop, tanta ricerca e grandi conquiste (iniziate con grandi idee del suo leader), Apple è arrivata a valere come 30 Sony.

Risultati Aste BOT dell’11 Aprile 2012

Sono stati collocati dal MEF nella giornata di oggi i BOT con scadenza trimestrale ed annuale, come previsto dal precedente comunicato stampa. Nel dettaglio, gli importi collocati rispecchiano le aspettative del Ministero; sono stati richiesti 5.443 milioni di euro di BOT trimestrali, con un’offerta pari a 3 miliardi di euro, mentre per quanto riguarda i titoli con scadenza annuale la domanda è stata pari a 12.127 milioni di euro per un’offerta complessiva di 8.000 milioni di euro. Bene la domanda quindi, che conferma l’andamento degli investitori Italiani sempre più orientato verso un mercato a breve termine, viste le incertezze sul lungo termine. Nonostante il buon collocamento ed i risultati dell’asta positivi, il rendimento è praticamente triplicato e si conferma all’1,249% per quanto riguarda i trimestrali. Il rendimento annuale invece è raddoppiato e dal precedente 1,429% si è passati direttamente al 2.84%.

Semi di soia, futures in rialzo a Chicago

I semi di soia hanno fatto registrare un rialzo deciso ancora prima di conoscere l’ultimo report agricolo del governo americano: in effetti, secondo quanto stimato da quest’ultimo, vi potrebbero essere minori scorte globali a causa delle perdite sudamericane. Di conseguenza, i contratti futures relativi alle spedizioni di maggio della commodity in questione hanno guadagnato 0,6 punti percentuali, con la quota complessiva che si è fermata a 14,395 dollari il bushel presso il Chicago Board of Trade. In Cina, poi, vale a dire nel paese che rappresenta il maggior acquirente al mondo di semi, lo stesso strumento finanziario ha guadagnato quasi l’1%, con una quotazione totale di 4,774 yuan la tonnellata presso il Dalian Commodity Exchange, il livello più alto in relazione al contratto più attivo in questo senso dal 5 settembre scorso.

Rivisto al rialzo il target price di Lottomatica 2012

Target price coraggioso per Lottomatica. Se c’è un settore tra le blue-chips italiane che potrebbe riservare delle vere sorprese, allora questo è capitanato dall’azienda leader nel campo dei giochi e delle scommesse. Solo poco tempo fa’ abbiamo parlato di una possibile asta per la gestione della lotteria in Irlanda. Tra i candidati si ipotizzava anche un’offerta di Lottomatica, che anche se in una giornata come quella di oggi “soffre” dell’andamento generale, ha una via particolare che seguirà sul mercato singolarmente.

Abbiamo già ricordato che nei momenti di crisi uno dei settori che incrementa i propri introiti è proprio quello dei giochi e delle scommesse, su cui le famiglie anche in difficoltà ripongono la fiducia e la speranza di un futuro migliore. Proprio per questo motivo probabilmente Credit Suisse ha alzato oggi il target price da 16.5 euro a 19.4 euro per le azioni di Lottomatica.

Sony in perdita per 6.4 miliardi di dollari a Marzo 2012

Perdita record per Sony; 6.4 miliardi di dollari dicono le stime, ovvero il doppio del previsto per l’esercizio appena concluso. La causa delle perdite, secondo la stampa, è da attribuire alle svalutazioni di voci fiscali attive relative agli Stati Uniti. Quale che sia il motivo interno di questi numeri record, per l’azienda (una delle realtà più famose del mondo) sarebbe il quarto anno consecutivo in perdita, anche se il profitto operativo potrebbe essere pari a 180 miliardi di yen.

Le previsioni a Marzo 2012 davano una perdita di 220 miliardi di yen, mentre la perdita addizionale è da imputare alle svalutazioni di crediti d’imposta USA, ma anche altri fattori che sono stati determinanti; il calo generale della domanda di televisori e sopratutto la grandissima concorrenza nel settore (ad esempio la concorrenza di Samsung) hanno contribuito ad abbassare le stime. I numeri costringono il colosso a rivedere la sua posizione sul mercato, applicando per la prima volta un taglio del personale a 4 zeri; si parla di 10 mila posti di lavoro in meno, ovvero il 6% del totale, per far fronte alla crisi che ha investito l’azienda.

Facebook acquisisce Instagram

La fame di Facebook è davvero insaziabile: la constatazione non deriva solamente dalla quotazione in Borsa di cui tanto si parla, ma anche dall’ultima operazione che è stata condotta in porto. In effetti, il maggior social network al mondo è riuscito ad acquisire l’applicazione per le fotografie di Instagram per circa un miliardo di dollari, importo che è costituito sia da denaro cash che da titoli azionari. Quindi, la compagnia ha deciso di focalizzarsi su questo segmento, il quale consentirà un rapporto sempre più stretto con il mondo della telefonia mobile. In effetti, non bisogna dimenticare che Instagram fa parte di un’altra compagnia di San Francisco, la Burbon Incorporated, ed è stata valutata ben cinquecento milioni di dollari la scorsa settimana.

Ubs lancerà domani un certificato legato al titolo Intesa

La giornata di domani sarà fondamentale per la quotazione a Piazza Affari dei nuovi certificati di investimento di Ubs: la celebre banca elvetica ha focalizzato la propria attenzione sul segmento Sedex di Borsa Italiana, mettendo a disposizione degli Equity Linked (il codice Isin di riferimento in questo caso è DE000UBS0ER7). Si tratta di strumenti finanziari che vantano una valutazione molto ampia da parte delle principali agenzie di rating e che andranno a sfruttare le consuete modalità di collocamento, ovvero la liquidazione monetaria e la modalità europea di esercizio. L’indice sottostante è un altro istituto di credito molto noto, vale a dire Intesa Sanpaolo, con uno strike fissato a 1,448 punti e la data di scadenza che avrà luogo a breve, più precisamente il prossimo 25 maggio (la durata è quindi pari a un solo mese e mezzo).

Wall Street in calo, previsioni negative a Piazza Affari

Apre in netto calo Wall Street, mentre le Borse Europee sono ancora chiuse; il Dow Jones dopo i primissimi scambi a livello di chiusura di Giovedì scorso, crolla verticalmente e passa da circa 13.050 punti a 12.920 punti nel giro di meno di un’ora di contrattazioni, avviando una fase difficile di breve termine che neutralizza i guadagni precedenti.

I dati deludenti sull’occupazione sono una vera sorpresa; mentre nei mesi precedenti si parlava di ripresa e di nuovi posti di lavoro, in Aprile sembra che la situazione sia nettamente diversa ed i guadagni delle precedenti settimane rischiano di essere ridimensionati sensibilmente. Dal bottom di Novembre 2011 il Dow Jones è sempre cresciuto in pratica e da un valore di circa 11250 punti l’indice è arrivato a sfiorare proprio nell’ultimo mese quota 13.400 punti, prossima alla resistenza di lungo periodo a 13.500 punti. Proprio questo è il livello statico da controllare in close weekly, anche se per il momento le intenzioni sembrano ribassiste.

Gli ultimi aggiornamenti sull’ipo di Gilt

Gilt Groupe, il sito web attivo nell’e-commerce e più precisamente nel mondo della moda, si sta evolvendo a passi da gigante: dal suo recente momento della fondazione (nel 2007), quando cinque persone diedero vita a questo progetto in maniera pressoché anonima, si è passati alla situazione attuale, con quasi novecento dipendenti e una sede prestigiosa a New York. Il valore di mercato raggiunto è di conseguenza molto elevato, vale a dire oltre un miliardo di dollari. Questo vuol dire che si sta parlando della seconda compagnia più proficua per quel che concerne il comparto del commercio elettronico, con la sola Amazon che può vantare delle cifre ancora più alte.

I nuovi Cat Bond a tre anni di Allianz

Allianz ha deciso di affidarsi in questo preciso momento storico ai Catastrophe Bond: il gruppo assicurativo tedesco è specializzato ovviamente nel settore relativo a questi strumenti, quindi gli investitori possono trovare una certa competenza ed esperienza nell’offerta in questione. Entrando maggiormente nel dettaglio, si tratta di bond con la scadenza prevista nel 2015 (la durata è dunque triennale), con l’emissione vera e propria che sarà curata da un apposito veicolo, vale a dire Blue Danube, la cui sede si trova nelle Bermuda. In aggiunta, non bisogna dimenticare che il collocamento di tali titoli ha beneficiato di due parti distinte, entrambe di ammontare pari a 120 milioni di dollari per la precisione.

Bnp Paribas amplia la propia gamma di certificati Easy Express

Bnp Paribas si conferma ancora una volta un’emittente privilegiata per quel che concerne i certificati di investimento: in effetti, l’istituto di credito transalpino ha ampliato la propria gamma con una nuova offerta molto interessante, la quale è stata collocata e quotata presso il segmento Sedex di Borsa Italiana. Di cosa si tratta esattamente? Nello specifico, questi strumenti finanziari sono stati collegati a degli indici sottostanti piuttosto interessanti e appetibili, visto che si sta parlando di compagnie che hanno sede negli Stati Uniti e in Svizzera. La negoziazione vera e propria risale a qualche tempo fa, ma è comunque necessario approfondirne le caratteristiche peculiari.

Previsioni Piazza Affari Aprile 2012

L’andamento di Piazza Affari preoccupa gli investitori dopo la perdita strategica di quota 16000 avvenuta in Marzo 2012. Dal bottom di Marzo 2009 sono passati esattamente due anni, anche se il ciclo biennale sembra si sia chiuso sul bottom di Settembre 2011 quando il FTSE-Mib ha disegnato un doppio minimo leggermente crescente rispetto al bottom storico.

L’avvio del nuovo ciclo annuale però delude fin dalle prime battute e l’indice non riesce a tornare sopra a 18000 punti, necessari a dare sicurezza nel medio lungo periodo. Dopo il restringimento dello spread infine si torna a parlare di differenziale e in contemporanea l’indice si “sgonfia” tornando a minacciare discese sotto i 15000. La perdita di questa quota strategia in close mensile indicherebbe che il ciclo iniziato sul bottom di Settembre scorso è già ribassista ed allora tornerebbe sugli schermi immediatamente quota 12000 che risulterebbe essere il primo step di un mercato orso storico.