Domani verrà presentata GlobalCoin: arriva la cripto di Facebook

Alla fine è arrivato il giorno di GlobalCoin, la criptovaluta di Facebook, più volte annunciata da Zuckemberg per trasformare il popolare social in una vera e propria piazza anche per gli affari. Domani sarà presentata in pompa magna, e Facebook diventerà un luogo dove si potrà scambiare anche denaro.

I pagamenti con GlobalCoin

GlobalCoin è una cripto che promette di risolvere tanti problemi agli utenti Facebook, che ora potranno acquistare prodotti, ma anche pagare alberghi, con la nuova valuta che può contare su un bacino di utenza immenso.

A fare da partner per questa nuova avventura, dei veri colossi dei sistemi di pagamento e delle vendite on line come Booking, PayPal, MasterCard, Visa e Uber. GlobalCoin potrà essere usata nei loro circuiti, e il successo dovrebbe essere assicurato. Per evitare le speculazioni che caratterizzano le altre cripto, GlobalCoin sarà legata alle valute tradizionali attraverso un paniere, in modo che le oscillazioni di valore siano minime, come succede nel Forex, almeno in confronto al mercato delle cripto.

La scelta è stata fatta per dare stabilità alla criptovaluta, sulla falsa riga del Tether, la stablecoin meglio riuscita finora, che ha mantenuto bene il suo valore e ora ha 3,4 miliardi di dollari di capitalizzazione.

Domani Facebook presenterà il GlobalCoin che poi sarà operativo dal prossimo anno. E sarà sicuramente una nuova rivoluzione, vista la portata del promotore.

Accordo Fincantieri-Naval Group: nasce la joint venture italo-francese

Accordo Fincantieri Naval Group joint venture italo francese

“Questa intesa assicurerà la protezione degli asset sovrani e ci permetterà di supportare sempre meglio le nostre Marine, fornire l’adeguato sostegno alle operazioni per l’export comune e gettare concretamente le basi per il consolidamento dell’industria europea della difesa”. Queste le parole dell’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, e del Ceo di Naval Group, Hervé Guillou, subito dopo la firma dell’accordo per la nascita della joint venture tra i due gruppi.

L’Alliance Cooperation Agreement, firmato il 14 giugno, definisce i termini operativi per la costituzione di una società paritaria (50/50), in cui il consiglio di amministrazione sarà composto da sei componenti, tre per ciascuna società. La sede sarà a Genova, con una controllata in Francia, a Ollioules.

Del cda fanno parte Giuseppe Bono, che assume la carica di presidente non esecutivo, e Hervè Guillou. Inoltre per il primo mandato triennale, Fincantieri oltre al presidente esprimerà anche il Chief Operational Officer, mentre a Naval Group tocca nominare l’amministratore delegato e il Chief Financial Officer.

Importante il luogo in cui è avvenuta la firma dell’accordo. Si tratta della fregata “Federico Martinengo”, una unità del programma italo-francese Fremm.

La firma da parte dei due ad, Bono e Guillou, sulla Martinengo, ormeggiata presso l’Arsenale della Marina Militare di La Spezia, ha sottolineato la solidità, che dura ormai da 20 anni, della collaborazione tra i due paesi, Italia e Francia, le loro industrie e le Marine nazionali.

“In ogni ambito e luogo del mondo – ha spiegato Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri – ci siamo trovati in competizione con Naval Group. Un giorno io e Hervé Guillou ci siamo chiesti se non fosse il caso di cambiare strategia e abbiamo convinto i rispettivi governi a unire le forze. Dobbiamo fare così in Europa altrimenti non andremo avanti. Se puntiamo sui numeri siamo sconfitti in partenza: la Cina sforna un milione e mezzo di ingegneri ogni anno, l’intero Occidente non supera a stento i 200 mila. Dobbiamo impegnarci per far valere qualità e specializzazione”.

“Bisogna preparare l’azienda – ha aggiunto – per il futuro e l’alleanza di ieri si inserisce in questo contesto e ci aiuterà nella collaborazione con Occar (Organizzazione congiunta per la cooperazione in materia di armamenti)”.

Attraverso la joint-venture, Fincantieri e Naval Group condivideranno best practice; condurranno congiuntamente attività mirate di ricerca e sviluppo; ottimizzeranno le politiche di acquisti; prepareranno congiuntamente offerte per programmi binazionali e per l’export.

La costituzione della joint-venture è attesa nei prossimi mesi e comunque entro la fine del 2019.

Come confermato da Giuseppe Bono, Fincantieri e Naval Group hanno molti programmi in comune, il primo sarà “l’ammodernamento delle Orizzonti”, e lavoreranno anche sull’esportazione con una maggiore integrazione tra le due società.

Alitalia, arriva offerta riservata di Lotito

E’ avvenuto qualcosa che nessuno si aspettava più ormai, ovvero un offerta riservata per l’acquisto di Alitalia: ed è tutta italiana visto che si parla del presidente della Lazio Claudio Lotito. Una proposta seria che verrà vagliata con attenzione.

alitalia

Investire sui Btp a 20 anni conviene? Uno sguardo da vicino

Btp a 20 anniContinuano le aste del Tesoro sui BTp a 20 anni, e finora il collocamento sta andando molto bene, tanto che è stato raggiunto un valore di 24 miliardi di euro, con un copertura di 4 volte superiore all’offerta. Solo la Spagna ha fatto meglio. La cedola è del 3,10% annuo, e chi non ha ancora comprato si sta chiedendo se l’investimento vale la pena di essere fatto.

Il rapporto con altre obbligazioni

Se andiamo a fare un confronto con altre obbligazioni, certamente quelle italiane si mostrano più redditizie delle stesse obbligazioni a 20 anni della Spagna, che è il paese più naturale con cui confrontarsi. Il ventennale iberico infatti, rende solo l’1,13%, ma è previsto comunque una netta diminuzione dei rendimenti italiani sul lungo termine.

Il prezzo dei ventennali italiani arriverà a 120 punti base per il 2040, anche se questa probabilità, oggi, è esclusa dagli analisti. Inoltre bisognerà vedere come la Bce imposterà la sua politica monetaria. Finora, i bond italiani sono andati a ruba, grazie agli alti rendimenti, ma serve un mutamento politico ed economico nell’Eurozona da parte dell’Italia, mutamento che non sembra poter avverarsi oggi. Da segnalare che la probabilità di nuovi stimoli monetari da parte della Bce resta alta, secondo il debole andamento economico della Ue.

FCA e Renault: Francia pronta a ripensarci?

La Francia sarebbe pronta a ripensarci per ciò che riguarda la fusione di FCA e Renault? Sembrerebbe di si, almeno stando a quel che diversi esponenti del Governo francese hanno dichiarato in questi giorni: ultima in ordine di tempo il ministro dei trasporti Elisabeth Borne.

fca

Spread giù e bancari in evidenza. Milano positiva

bancheOggi lo spread italiano è arriva sotto i 260 punti base con un rendimento al 2,4%. La discesa del differenziale tra i Btp e i Bund tedeschi ha portato una ventata di positività per il titoli bancari, che oggi sono andati quasi tutti in rally. È il caso di Ubi Banca che ha guadagnato fino al 4%, per poi retrocedere su un +3% verso la chiusura di seduta. Banco Bpm invece sale per tutta la seduta, in particolare nel pomeriggio, e a dieci minuti dalla chiusura arriva a guadagnare il 3,7%. Bper Banca si avvia a chiudere una buona seduta, e ora brilla con un +3,14% mentre Unicredit è più moderata, e il suo titolo segna il +2,5%, in una seduta che tuttavia l’ha vista sempre in ascesa.

Gli altri titoli

Per quanto riguarda gli altri bancari, Mediobanca è decisamente meno trendy, ma guadagna comunque l’1,68%, mentre Intesa San Paolo si limita a un +0,94%. Per Mediobanca invece la giornata è negativa, con un avvio subito in verticale e un piccolo recupero durante il pomeriggio, che però non riporta il titolo in positivo. Alla chiusura il titolo si avvia a segnare il -0,48%. Bene invece Banca Generali, con il +2,20%.

Moody’s: debito Italia in salita. A settembre nuovo rating

E’ una situazione complessa quella dell’economia italiana e Moody’s è tutt’altro che ottimista nel giudicare e condividere quel che pensa a riguardo, soprattutto in vista della procedura di infrazione che l’Europa avvierà nei confronti dell’Italia.

Salta la fusione Fca-Renault: i mercati puniscono il titolo francese

Fusione Renault-FcaA sorpresa salta la fusione proposta da Fca alla Renault, e dopo un iniziale difficoltà, il titolo Fca si riprende in borsa, mentre i francesi pagano il no al Lingotto con un crollo verticale. A far saltare l’operazione sembra siano state le pretese del governo francese, azionista della casa automobilistica, e le titubanze della Nissan, partner commerciale di Renault.

La reazione dei mercati

La reazione dei mercati alla mancata fusione, dopo l’annuncio di questa notte, è stata diametralmente opposta. Questa mattina, all’apertura delle Borse, entrambi i titoli hanno segnato subito u forte negativo, ma mentre per Fca è stato solo un momento di incertezza, per i francesi il crollo è certificato a metà mattinata, e superiore a quelle iniziale del Lingotto.

Per Fca l’apertura è stata a -3,71%, ma alle 10 e 45 il titolo del Lingotto ha già recuperato e si posiziona ora a +0,63% rispetto alla chiusura di ieri.

Malissimo invece i francesi, che hanno aperto in negativo di oltre il 7% e non riescono a recuperare. Il titolo segna ora un -6,96%, e non ci sono segnali di ripresa per l’azienda francese.

La nota ufficiale della Fca è arrivata questa notte. Il CdA ha ritirato la sua proposta dopo che i francesi avevano fatto sapere di non poter decidere, a causa del ritiro dell’appoggio di Nissan. Pesano però le richieste di Parigi, per la sede operativa in Francia e le tante garanzie per le attività industriali e occupazionali.

Alitalia salvata dalle bollette dei contribuenti?

Alitalia salvata dalle bollette dei contribuenti? E’ una domanda lecita da porsi, specialmente a causa di una norma inserita all’interno del decreto Dignità al momento al vaglio parlamentare: davvero si rischia di pesare ancora una volta sulla popolazione?

Bund tedeschi ai minimi storici. Giù anche l’euro

bund tedeschiIl debito sovrano dei paesi in Eurozona e le tensioni commerciali in Asia, assieme alla debolezza europea, stanno portando gli investitori su titoli più sicuri. Questa mattina i Bund tedeschi hanno segnato il minimo storico nei rendimenti dei titoli di stato decennali della Germania. Siamo a 0,214%, un rendimento che fa da contraltare all’aumento dei rendimenti Usa. A pesare, secondo li analisti, anche il il caso Huawei e quello italiano, mentre in Germania si dimette la leader socialdemocratica, uscita con una debacle dalle elezioni europee.

I bund e i Treasuries

Oggi vi è una netta differenza tra i rendimenti dei Bund tedeschi e i Treasuries americani. I bonds decennali degli Stati Uniti stanno rendendo il 2,08%. Certamente molto meno del 3,25% di qualche mese fa, ma resta il fatto che gli investitori hanno più covenienza a comprarli, rispetto ai titoli tedeschi.

Inoltre, gli investitori si attendono, dallo spread Treasury-Bund a 10 anni, anche una forte influenza sulla coppia euro-dollaro, con la moneta unica destinata a scendere contro la divisa americana. Secondo i pareri dagli addetti ai lavori, non sarebbe una buona notizia per quelli che sono gli obbiettivi della Bce, perché darebbe segnali di contrazione economica e soprattutto un deciso segnale che l’obbiettivo di far arrivare l’inflazione al 2%, nel Vecchio Continente, non sarà raggiunto, nonostante le tante iniezioni di liquidità.

Mongan Stanley: la lista dei titoli da comprare nel settore leisure

La Morgan Stanley ha pubblicato la lista delle azioni che nel settore del divertimento potranno salire, e quelle che invece non conviene acquistare. Tra quelle suggerite troviamo Accor, che potrebbe salire del 30%, secondo il prezzo obbiettivo (45 euro) indicato dalla banca d’affari americana, che suggerisce di non comprare IHG. Per la banca, dovrebbero salire anche le quotazioni del titolo Whitebread, la quotata inglese con capitalizzazione di 8,4 miliardi di sterline,

anche le quotazioni di Choice Hotel’s dovrebbero scendere, così come quelle di altre grandi catene di alberghi, e non solo: Hilton e Marriott. Dovrebbero rimanere stabili le quotazioni di Hyatt e salire quelle di Extended Stay, che dovrebbero guadagnare un 10% secondo il prezzo obbiettivo di Morgan Stanley.

Suggerimento all’acquisto anche per Pandox, il cui target price è espresso in corone svedesi. Le azioni dovrebbero salire, secondo la banca, del 14%. La capitalizzazione della società è di 27,9 miliardi di corone, ovvero più di 2 miliardi e mezzo di euro. Il target price di 190 corone svedesi equivale a 17,83 euro. Quotazione in corone svedesi anche per un’altra grande catena di hotel, la Scandic Hotel, le cui azioni dovrebbero salire del 3% a 82 corone. La quotata vanta una capitalizzazione di 8,2 miliardi di corone.

Occhio al titolo CNH Industrial dopo l’ordine per i bus elettrici

La CNH Industrial a vinto la gara per la fornitura degli autobus elettrici di Parigi e il titolo inizia a salire in Borsa per poi subire le prese di profitto. Alle 13 e 30 comunque, le azioni della quotata britannica avanzano dello 0,69%, registrando un prezzo di 7,89 euro. La mattinata, dopo un’impennata 7,93 euro, è girata intorno al prezzo di 7 e 90, con una certa stabilità.

L’ordine per i bus parigini

CNH Industrial fornirà gli autobus elettrici per la capitale francese, con il marchio Heuliez Bus CNH. Si tratta di una commessa da 133 milioni, che apre la strada alla mobilità a zero emissioni da parte di IDFM (Île-de-France Mobilités) e RATP (Régie Autonome des Transports Parisiens) che gestiscono i trasporti nella capitale dell’Esagono.

Saranno degli autobus al 100% elettrici, lunghi 12 metri, che dovranno essere consegnati negli anni fino ad arrivare, nel 2025, alla forza totale dei trasporti in città. Il GX 337, questo il nome dell’autobus, sarà infatti l’unico a circolare a Parigi alla conclusione del progetto Bus2025. Dal 2020 inizieranno le consegne, che, secondo le previsioni, dureranno due anni. Lentamente verranno tolti tutti i bus a combustione.

Sono già molti gli investitori pronti a scommettere sul titolo britannico, che con questa commessa potrebbe aprire il suo futuro in altre città.

Fusione Renault-Fca: il titolo francese tiene. Un anno per l’operazione

Fusione Renault-FcaIl giorno dopo l’annuncio ufficiale di una proposta di fusione Renault-Fca da parte del Lingotto, i titoli in Borsa delle due quotate segnano andamenti differenti. Il primo giorno, i due titoli hanno avuto un forte rally ieri, ma mentre le azioni dei francesi hanno tenuto, quelle del Lingotto hanno subito poi una contrazione, anche se il prezzo è rimasto alto.

Le azioni delle due quotate

Certamente investire nelle due quotate dovrebbe portare buoni profitti ora. La Renault ieri ha visto le sue azioni salire del 18%, e mantenere il prezzo con un altro rialzo questa mattina del 2%. Le azioni così sono salite a 57,11 euro, e nella mattinata hanno continuato il loro progresso.

Le azioni Fca invece hanno avuto subito un rally analogo, ma non sono riuscite a mantenere il prezzo di 13,52 euro raggiunto al suo massimo di ieri, regredendo già a metà seduta a 12,41 euro. Questa mattina si trova a 12,46 euro, prezzo comunque superiore degli 11,46 euro di partenza della seduta di ieri.

Il governo francese ha espresso il suo gradimento ad un’operazione che porterebbe alla creazione di un gruppo leader del settore automobili. Secondo due board, ci vorrà circa un anno per completare la fusione.

Intesa Sanpaolo ed Azimut, avviata partnership

Vi sono delle partnership, soprattutto nel mondo del trading, che nascono per rendere ancor migliore una realtà che già parte dall’alto: e quella commerciale tra Intesa Sanpaolo ed Azimut rientra pienamente tra gli esempi migliori che si possono fare.