Fed: Jerome Powell ha paura dell’Italia?

L’atteggiamento dell’Italia nei confronti della manovra e le eventuali conseguenze del suo comportamento sembrano rappresentare, per il presidente della Fed Jerome Powell, un importante fattore di rischio per l’economia mondiale e quindi anche per quella americana.

Secondo l’esperto il possibile danno causato all’economia europea rischierebbe di coinvolgere il resto del mondo. Powell ha parlato dell’Italia mentre impegnato in un discorso all’Economic Club ia New York. Il rapporto teso tra il Governo italiano e la Commissione Europea viene visto come possibile “fonte di rischio” e di tensioni. Qualcosa che il presidente della Federal Reserve non vorrebbe sperimentare, essendo già impegnato a gestire i problemi causati da Donald Trump il quale sarebbe riuscito a fare tanta pressione da portare ad un rallentamento della crescita dei tassi di interesse che era data per scontata da mesi.

I tassi d’interesse sono ancora sotto gli standard storici, e rimangono appena sotto il livello considerato neutro per l’economia, ovvero che non stimolano o rallentano la crescita economica. Non c’è un percorso prestabilito: faremo molta attenzione a quello che ci dicono i dati economici e finanziari. Come sempre, le nostre decisioni sulla politica monetaria saranno prese per tenere l’economia sui binari, alla luce del diverso outlook relativo a posti di lavoro e inflazione. Il graduale rialzo dei tassi d’interesse è un esercizio di bilanciamento dei rischi. Sappiamo che muovendoci troppo velocemente rischieremmo di compromettere l’espansione, ma sappiamo anche che muovendoci troppo lentamente, tenendo i tassi d’interesse molto bassi per troppo tempo, si rischia di creare altre distorsioni, nella forma un’inflazione più alta o di destabilizzazione degli squilibri finanziari.

Con l’insediamento della nuova Camera a gennaio cambierà qualcosa?

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