Risiko bancario, il punto della situazione

Risiko bancario? Facciamo il punto della situazione. Senza dubbio, negli ultimi mesi gli istituti bancari italiani si sono dati molto da fare, creando fitte reti di operazioni nelle quali possiamo cercare di districarci.

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Chi sta giocando a risiko bancario

Chi ha scelto di utilizzare il termine risiko bancario, di sicuro l’ha fatto conscio delle conseguenze, visibili a tutti, di queste continue operazioni. È un dato di fatto che la maggior parte degli istituti bancari sia stata intenzionata, in questi ultimi mesi, ad ampliare il proprio controllo. Utilizzando operazioni pubbliche di acquist e operazioni pubbliche di scambio, per tentare scalate di diverso genere. E costringendo il governo a impugnare il Golden Power in un settore dove rappresenta, più o meno, una novità.

Tra le maggiori protagoniste di questo risiko bancario, Unicredit è senza dubbio una delle più attive. Soprattutto perché l’offerta pubblica di scambio nei confronti di Banco Bpm è arrivata praticamente a stretto giro rispetto all’acquisizione del 30% della tedesca Commerzbank. Piazza Meda non ha gradito questo tentativo, e si è in attesa della decisione da parte del Tar del Lazio in merito al suo ricorso.

Dobbiamo ricordare che Unicredit ha subito l’applicazione del Golden Power da parte del governo, con conseguenti paletti da rispettare nei confronti dell’operazione. Qualcosa che potrebbe portare la banca di Andrea Orcel a non portare a compimento l’operazione stessa.

Non dobbiamo dimenticare che Banco Bpm, al momento dell’offerta pubblica di scambio, aveva appena concluso analogamente l’acquisto di Anima Holding ed era entrata nel capitale di Mps. La stessa Monte Paschi di Siena che si è mossa per scalare Mediobanca.

Intrecci di operazioni e capitali

Com’è possibile notare, si tratta di continui intrecci di capitali e di operazioni che, se andranno in porto, cambieranno in modo sostanziale l’assetto attuale del settore. Questa partita di risiko bancario non rischia, senza dubbio, di annoiare. Una delle attese più stringenti, come già anticipato, riguarda il Tar e il ricorso presentato da Banco Bpm.

L’istituto di Banca Meda non ha mai visto di buon occhio il tentativo di scalata da parte di Unicredit. Si temono soprattutto, infatti, ripercussioni sul settore occupazionale. Va detto che anche Banco Bpm, dal canto suo, non è stata ferma a guardare. Ha infatti acquisito Anima Holding grazie a un’offerta pubblica d’acquisto lanciata a dicembre 2024. Ma, in pratica, insieme a Mps sta tentando la scalata a Mediobanca, per via del suo capitale all’interno della banca senese.

Anche Mediobanca non vede di buon occhio l’offerta di Mps e si è impegnata, forse nel tentativo di rendere più difficili le cose alla banca toscana, nell’acquisto di Banca Generali. Attraverso un’offerta pubblica di scambio che ha messo sul piatto il 13% da lei posseduto in Assicurazioni Generali. Va detto però che, in tal senso, l’assemblea di presentazione dell’offerta è stata spostata da giugno a settembre, quando si saprà già se MPS sarà riuscita nella scalata o meno.

Una cosa è certa: questo risiko bancario non annoia davvero.

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