Unicredit lancia il bond perpetuo

unicreditLa Banca Unicredit ha lanciato sul mercato il bond perpetuo, un nuovo titolo subordinato per gli investitori istituzionali, dal valore totale di un miliardo di euro, e un taglio minimo di 100mila euro. Sono gli Additional Tier 1 parte del piano “Transform 2019” per il consolidamento del capitale, e l’operazione va a ruba. Gli investitori di tutto il mondo hanno sottoscritto i nuovi bond, e la banca potrà così arrivare all’obbiettivo di requisito minimo del 1,50% di AT1. Il totale degli Additional Tier arriva così a 3,5 miliardi, come preventivato per la fine di quest’anno, a parte i 750milioni ancora da eseguire. Prezzo al 5,625%. I 200 investitori istituzionali che hanno sottoscritto i bond hanno fatto raccogliere più di 2 miliardi e avranno una cedola al 5,375% per i primi 7 anni e mezzo, con 25 punti base. Questa ultima trance da 1 miliardo di euro è una delle emissione consentite a solo quattro enti europei per AT1 con cedola pari o sotto il 5,375%. Il 73% degli acquisti viene da fondi, il 22% da banche e il 4% da assicurazioni. In prima fila gli ordini dal Regno Unito e dall’Irlanda, che rappresentano il 30% del totale, e poi l’Italia con il 23%. Segue la Svizzera con il 12%, Gli Stati Uniti con il 10% e la Francia con il 6%. Prima ridefinizione della cedola il 3 giugno 2025, e poi ogni 5 anni.

Unicredit, nuovo covered bond con durata decennale

UniCredit ha lanciato proprio nel corso della giornata odierna un nuovo covered bond: lo strumento in questione prevede un ammontare totale di un miliardo di euro, a conferma che il gruppo bancario ha intenzione di privilegiare l’accesso al mercato estero attraverso le sottoscrizioni degli assets migliori. Tra l’altro, questa emissione ha già incontrato il responso positivo da parte degli investitori istituzionali, consentendo in tal modo di raggiungere gli obiettivi che ci si era prefissi per quel che concerne le dimensioni dell’offerta. In particolare, c’è stato il coinvolgimento di cinquanta investitori di nazionalità europea, in rappresentanza di una delle maggiori transazioni di mercato che siano mai state eseguite in questo ambito. Entrando nel dettaglio finanziario, c’è da dire che il titolo obbligazionario in questione provvederà a pagare una cedola pari al 5%, mentre il prezzo di emissione è stato fissato al 99,72%.

Porto Rico raddoppia la propria offerta di obbligazioni

Il rating di Porto Rico è il più basso in assoluto tra tutti gli stati americani, eppure le iniziative finanziarie non mancano: il Commonwealth centroamericano ha infatti raddoppiato la propria offerta obbligazionaria, dopo il miliardo di dollari relativo alle scommesse degli investitori. Secondo quanto affermato da Josè Otero, vicepresidente del settore finanziario della Government Development Bank, quello attuale era il momento più propizio per effettuare un ingresso nel segmento dei bond; la domanda è stata nettamente superiore a quanto offerto e dunque ci si è avventurati in tal senso. In pratica, il governo di San Juan ha deciso di aggiungere due nuove porzioni finanziarie, per un totale di circa 290 milioni di dollari, alla sua vendita obbligazionaria già pianificata da tempo.

Bond federali: la Russia offrirà il rendimento più alto da luglio

L’ultima offerta finanziaria della Russia potrebbe apparire più che appetibile agli occhi di moltissimi investitori: i rendimenti che sono stati messi a disposizione dai bond federali, infatti, hanno raggiunto il loro punto massimo, come non accadeva da almeno due mesi, a causa, in particolare, dell’attuale tasso di inflazione. Alexei Koudrine, ministro russo delle Finanze, dovrebbe emettere a breve circa 35 miliardi di rubli (1,1 miliardi di dollari) in obbligazioni di questo tipo, le cosiddette Ofz (sigla che sta a indicare le Obligatsyi Federal’nogo Zaima): la scadenza sarà quinquennale (luglio 2015), con un prezzo iniziale superiore del 7,3% rispetto a quello attuale. Tra l’altro, il vasto stato europeo non è riuscita a vendere proprio gran parte di questi strumenti finanziari negli ultimi tre anni: attualmente, siamo già a conoscenza del fatto che Citigroup non provvederà ad acquistare alcun bond federale che giunga a maturazione dopo il 2013, a causa soprattutto degli alti costi dei prestiti.

Boom per il nuovo bond francese: ordini per 8,3 miliardi

french-flag-300x251Una delle ultime novità per quel che concerne le emissioni obbligazionarie arriva direttamente dalla Francia: l’Agence France Trésor (l’agenzia del Tesoro della nazione transalpina) ha infatti provveduto a rendere noto che il nuovo bond a cinquanta anni è riuscito a raccogliere una domanda per ben 8,3 miliardi già dopo un solo giorno di apertura dei libri. C’è comunque da aggiungere, in questo senso, che il volume che verrà soddisfatto è nettamente inferiore, una somma che è compresa solamente tra i 3 e i 5 miliardi, poco più della metà dunque. Le caratteristiche di tale nuova obbligazione verranno annunciate sempre dalla stessa Agenzia nei prossimi giorni, ma intanto si è già a conoscenza del fatto che il premio che verrà riconosciuto è pari a 2 punti base al di sopra dell’Oat 4% che ha invece scadenza il 4 aprile 2055 (i titoli di Stato francesi sono infatti anche noti con la sigla Oat, la quale sta a indicare Obligations Assimilable du Trésor, vale a dire le obbligazioni a lungo termine).

 

Banco Popolare: prestito convertibile, approvate le condizioni

banco-popolareAmmonta a quasi un miliardo di euro, per la precisione 996.386.475,15 euro, l’importo relativo all’emissione del  prestito obbligazionario “Banco Popolare 2010/2014 – 4,75% – convertibile con facoltà di rimborso in azioni”. A darne notizia è il Gruppo bancario dopo che il Consiglio di Gestione del Banco Popolare, con il parere favorevole da parte del Consiglio di Sorveglianza, ed in forza della relativa delibera da parte dell’Assemblea, ha provveduto ad approvare le condizioni del prestito da offrire in opzione sia agli azionisti, sia ai portatori delle obbligazioni “Banco Popolare Prestito Obbligazionario Convertibile subordinato 4,75% 2000/2010″ avente codice ISIN IT 0001444360 nel rapporto, rispettivamente, di 1 obbligazione convertibile per ogni 4 azioni possedute, e  43 obbligazioni convertibili per ogni 400 obbligazioni sopra citate. Il CdA ha fissato in 6,15 euro, prezzo alla pari, il prezzo di emissione di ogni obbligazione convertibile con relativa quotazione a conclusione dell’offerta in opzione sull’MTA, il Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana S.p.A.