Mercati emergenti: nuova opportunità finanziaria con Credit Suisse

Credit Suisse ha annunciato attraverso il proprio comparto che si occupa di Asset Management, l’imminente lancio di un nuovo fondo: il prodotto in questione dovrebbe beneficiare, in base alle indiscrezioni, di un miliardo di dollari di capitale sottoscritto, con un piccolo gruppo di azionisti chiave pronti ad effettuare investimenti nei mercati emergenti a livello globale. La proposta in questione testimonia quanto sia forte la predisposizione finanziaria dell’istituto elvetico in merito a tali mercati, oltre che dell’ulteriore valore che può essere creato in questo senso. L’intenzione principale di questa strategia di portafoglio, comunque, è abbastanza precisa.

Schroders: un nuovo fondo completa la piattaforma societaria

schroders_1016718cSchroders è un nome che fa pensare immediatamente a uno dei principali gruppi finanziari indipendenti: la sua specializzazione nella gestione dei capitali si arricchisce ora di un nuovo capitolo. In effetti, la compagnia britannica ha deciso di completare la propria piattaforma GAIA (acronimo che sta a indicare il Global Alternative Investor Access) con un nuovo fondo gestionale. In questo senso, occorre ricordare che il prossimo 30 giugno sarà una data molto importante per gli investitori interessati alle performance del settore, dato che si provvederà a negoziare il nuovo prodotto finanziario, denominato nello specifico Sloane Robinson Emerging Markets. C’è dunque ancora molto spazio per quel che riguarda i prodotti UCITS, vale a dire quei fondi che prendono come riferimento le direttive europee raggruppate nell’Undertakings for Collective Investments in Transferable Securities.

 

Ing: il nuovo bond punta sui paesi emergenti

ing2_1011842cMercati emergenti da una parte e l’attuale situazione economica e finanziaria internazionale dall’altra: spesso gli investitori guardano con sospetto a questo legame, ma esistono anche alcune offerte in questo momento che consentono di affidarsi con una certa sicurezza anche a quei paesi non del tutto completi nella loro struttura economica. È ING, nota compagnia finanziaria olandese, la principale promotrice in questo senso, con l’interessante proposta delle obbligazioni delle nazioni emergenti in valuta locale; ci stiamo riferendo, per essere più precisi, a ING Investment Management, la sgr del gruppo nord europeo che ha messo a disposizione un nuovo comparto obbligazionario di ING Renta Fund. Il bond in questione, tra le altre caratteristiche, consente di esporsi al debito di questi mercati senza incorrere in eccessivi rischi, come può accadere in questi casi: il nome esatto del prodotto è ING Renta Fund Emerging Market Debt (Local Bond).

 

Threadneedle focalizza le proprie strategie sui corporate bond

global-markets-300x200Threadneedle è la società di asset management che si occupa in prevalenza della gestione del debito sovrano dei paesi emergenti: attualmente, essa riesce a far confluire all’interno dei propri business un patrimonio totale che ammonta a ben 8 miliardi di sterline. Secondo la stessa Threadneedle, i bilanci dei mercati emergenti non hanno avuto una solidità forte come in questo periodo; in effetti, occorre sottolineare che il premio relativo agli investimenti in titoli del debito sovrano espressi in divisa estera sta subendo una contrazione importante, fattore che non pare avere interruzioni, almeno nel breve periodo. Debito sovrano contratto da una parte ed economie emergenti sempre più mature dall’altra. Questi due elementi, combinati tra loro, hanno portato a una crescita davvero interessante per quel che riguarda il mercato dei corporate bond, un incremento provocato, in particolare, dalla necessità di finanziare la domanda interna di consumi.

 

Invesco suggerisce nuove high yield contro la fase recessiva

logo_--_invesco140pxQuando si parla di obbligazioni di tipo high yield (vale a dire quelle emesse da governi e società private con la promessa di un alto rendimento finanziario), si pensa immediatamente alle buone performance da investimento che possono essere ottenute nelle prime fasi di una ripresa economica: anche nel 2010 gli investitori stanno considerando con attenzione una diversificazione del portafoglio in questo senso, selezionando le opportunità migliori. Secondo i professionisti di Invesco, leader mondiale per quel che riguarda il settore dell’asset management, la scelta più interessante relativa a questi mesi può essere quella di puntare su una esposizione mista ai mercati emergenti e a questi prodotti obbligazionari, vista soprattutto la situazione economica attuale. Solitamente, questi strumenti offrono agli investitori dei rendimenti molto più alti, nel complesso, rispetto alla normale liquidità. Cosa c’è da aspettarsi per il 2010?

 

Mercati emergenti: come investire in dividendi

telefonicaI dividendi rappresentano, all’interno di una società, il segnale più evidente della disciplina finanziaria di quest’ultima, oltre che il suo impegno nella creazione di valore per gli azionisti: è dunque una certezza che a una buona politica dei dividendi corrisponda un miglioramento importante del business. Questa tendenza può essere spiegata col fatto che una specifica azienda deve tentare di crescere per offrire un adeguato sostegno al flusso crescente dei dividendi: è ovvio che una crescita di questo tipo e così profittevole non è sempre possibile, pertanto grosse somme di denaro vengono versate nel tentativo di perseguire obiettivi di sviluppo irrealistici. Far crescere il flusso dei dividendi vuol dire regolare la liquidità che può essere nuovamente investita nell’azienda, quindi si può anche provvedere a selezionare i progetti migliori in questo senso.