La composizione del portafoglio con i tassi bassi della Bce

Non si può più pensare di avere rendimenti senza mettere in conto un po’ di rischio. E’ questo il nuovo scenario che si delinea per gli investitori europei dopo il taglio dei tassi Bce a 0,15%. Bisognerà attuare strategie più azzardate per ottenere un po’ di guadagno.

Le decisioni non sono facili, vista anche la difficile congiuntura economica in Europa e le incertezze su una forte ripresa, soprattutto per l’Italia. Le obbligazioni e i titoli di Stato dell’Italia preferiti da molti investitori italiani con i tassi così bassi saranno in calo. Le cedole sopra a un buon 4% sono per 30 anni e il rischio sovrano per periodi così lunghi torna di nuovo tutto in primo piano.

Il funzionamento della tassazione sulle rendite finanziarie

All’estero «Un’idea può essere quella di scendere nella qualità creditizia e puntare su scadenze bassissime – dice Fabrizio Biondo, gestore del fondo Lemanik Value Opportunities – Da anni insistiamo su orizzonti sotto i 18 mesi e una vita media di portafoglio tra i 4 e i 9 mesi con bond di 35 Paesi. E’ una strada che negli ultimi 7 anni ha generato 3 punti netti sopra il tasso Libor con una volatilità annua intorno all’1%».

Gli esperti consigliano ancora di tenere un 15% di azioni in portafoglio. «Meglio andare con i piedi di piombo e guardare a titoli di società che hanno un business prevedibile e di tipo continuativo che sono poco sensibili al ciclo – suggerisce Piergiacomo Braganti, responsabile investimenti di Banca Albertini Syz -. Riscoprirei le utilities e anche le multi utilities locali. Tra le grandi punterei su Snam e Terna che sono i migliori esempi in questa categoria».

 

 

Jp Morgan consiglia ora di investire sui fondi bilanciati

Jp Morgan am, uno tra i maggiori investitori impegnato in Italia sul fronte del risparmio gestito dice di trasferirsi dai Titoli di stato ed equilibrare azioni e bond scegliendo i fondi bilanciati per investire. Lorenzo Alfieri, responsabile per l’Italia dell’asset manager americano, spiega così la situazione: “Nell’ultimo anno le principali Borse hanno valicato i propri massimi storici: investire in azioni è un’idea ritenuta vincente da molti esperti ma è chiaro che le valutazioni, almeno sui mercati che hanno macinato tanti record non sono in saldo”.

Conti correnti, le offerte a canone e spese zero

Buone le offerte di conto Webank che prevede Canone annuale di conto corrente, di bancomat e di carta di credito a zero spese, Prelievi bancomat illimitati in area euro e Bonifici Italia a zero spese

Apertura e chiusura conto a zero spese

Sulle somme non vincolate in conto corrente è prevista l’imposta di bollo fissa, sulle linee vincolate in conto corrente è dovuta l’imposta di bollo proporzionale. Imposte e oneri fiscali sono a carico del cliente.

Conti Correnti, le migliori offerte a confronto

Ottima l’offerta di Conto Corrente Arancio

Zero canone e zero imposte, Carta di Credito Visa Oro e Carta Bancomat a zero canone, Prelievi gratuiti in tutti gli sportelli Bancomat e V PAY d’Europa, Operazioni da web, mobile, App  e in filiale ,nessuna Imposta di bollo, Apertura e chiusura conto azero spese, Bonifici e Pagamenti a zero spese, Fido a zero spese

Conti correnti a zero spese, è boom di offerte. Ecco le migliori

BE Jump 18-30 anni è il conto corrente che viene proposto da Banca Etruria ai giovani clienti, studenti o lavoratori, che vogliono una soluzione pratica ed economica per custodire e gestire i propri risparmi. È  un conto a zero spese, carta prepagata gratuita (ricaricabile on line, via bancomat e in filiale, fino a 10.000 euro) bancomat che permette con prelievi agli sportelli di banca Etruria a costo zero e per 10 volte a trimestre senza commissione agli sportelli di qualsiasi altra banca. Per chi diventerà titolare di un conto Be Jump 18-30 anni di Banca Etruria entro il 3 giugno 2014 avrà diritto a partecipare all’estrazione di uno dei 50 cofanetti “Volagratis Flybox” .

 

Buoni Fruttiferi Postali, le nuove emissioni e i rendimenti

Fa parte delle nuove emissioni il Buoni Fruttiferi Postali Diciottomesi, serie D51, titolo di risparmio a 18 mesi con interessi variabili pagati a scadenza di ciascuno dei 3 semestri e tassi pari allo 0,25% alla fine del primo semestre, allo 0,37% alla fine del secondo e allo 0,42% alla fine del terzo semestre.

I Buoni Fruttiferi Postali  Renditalia, serie R13, con durata triennale, con interessi liquidati alle fine di ogni anno, e tasso identico al rendimento dei Bot semestrali emessi il mese precedente il semestre in questione più uno spread fisso dello 0,15%.

>Buoni fruttiferi postali, un investimento per il lungo periodo a interessi crescenti
Buoni Fruttiferi Postali 7 insieme, serie S27, investimento con durata settennale che dà un interesse del 2,00% sul capitale versato dal primo al sesto anno e alla fine del settimo anno permette il riscatto del capitale restante cui va aggiunto un tasso di rendimento annuo pari all’1,76% netto (2% lordo) in calo dall’1,91% netto di marzo.

Il Buoni Fruttiferi Postali  3×4, serie T30, durata di 12 anni, con un rendimento effettivo annuo lordo liquidato a un tasso dell’1% alla fine del primo triennio, dell’1,40% alla fine del secondo, dell’1,80 % alla fine del terzo e del 2,30% alla scadenza;
Buoni Fruttiferi Postali Ordinari, serie C14, di 20 anni con interessi annui crescenti: dallo 0,25% lordo del primo anno al 2,38% dell’ultimo, in calo dal 2,77% lordo della precedente serie.
Buoni Fruttiferi Postali Indicizzati all’Inflazione Italiana, serie J46, di durata decennale che danno un di interesse annuo lordo pari allo 0,50%, più il recupero del tasso d’inflazione annuo calcolato dall’Istat. Diversi i rendimenti anche a seconda della tipologia di Buoni Fruttiferi Postali che si scelgono e sono tante le nuove emissioni del 2014

 

Buoni fruttiferi postali, un investimento per il lungo periodo a interessi crescenti

La Cassa Depositi e Prestiti ha annunciato la disponibilità presso gli uffici postali delle nuove serie di Buoni Fruttiferi Postali. Per marzo 2014 sono disponibili nuove serie come il Buono fruttifero 3X4 della serie T29, per un investimento di lungo periodo con la sua durata di 12 anni, che riconosce un tasso di interesse crescente nel tempo.

Quali sono i vantaggi che offre un investimento in CTz

CTz è un acronimo usato per indicare i Certificati del Tesoro zero coupon, che vuol dire, insomma, che hanno una cedola pari a zero euro. Cosa ci sarebbe dunque di vantaggioso nell’usare questi strumenti per investire il proprio denaro? Per rispondere alla domanda introduciamo l’argomento e spieghiamo le caratteristiche del prodotto.I Certificati del Tesoro zero coupon resistono sul mercato dal 1995 e sono caratterizzati dall’assenza della cedola periodica. La loro durata è molto breve, vanno dai 18 ai 24 mesi e il taglio minimo proposto è di mille euro.

Come scegliere le scadenze migliori tra Bot, Ctz e Btp

Il loro scopo è quello di finanziare il debito pubblico e infatti l’emissione di questi certificati è a cura del governo. La loro scadenza, tanto per essere chiari, coincide sempre con un giorno lavorativo, ma quanto alla durata, questa può variare, visto che i CTz possono essere riaperti e può essere ridotta la durata originaria del titolo.

Titoli di Stato: nuova asta Bot e CTZ del 25 Novembre 2011

I Certificati del Tesoro, di norma, sono emessi nelle aste marginali e sul loro rendimento si paga un’imposta sostitutiva del 12,5 per cento esattamente come i BoT, calcolata sullo scarto di emissione. Rispetto ai Bot la ritenuta non è pagata al momento dell’emissione del titolo ma alla scadenza dello stesso, quindi il prezzo del rimborso è ridotto in misura dell’imposta sostitutiva.

Quali sono le migliori scadenze? Per prima cosa  se si vuole evitare di essere soggetti alla volatilità dei mercati bisogna scegliere i titoli di stato con scadenza brevi. Questi titoli offrono maggiore sicurezza, soprattutto per ciò che concerne il rischio sovrano. Infatti, se la crisi dell’euro e/o dei debiti pubblici dovesse peggiorare nuovamente, magari a causa di un fallimento degli accordi tra i leader dell’UE-17, soltanto le scadenze brevi allontanerebbero guai peggiori.

 

 

Previsioni ING, uscire dai mercati emergenti

In questo frangente di grande incertezza e elevata volatilità nei mercati finanziari, come quella alla quale si sta assistendo in questi mesi, anche a causa delle recenti crisi Russia Ucraina, fare previsioni su come saranno gli andamenti economici futuri è difficile, in quanto dipende da molte variabili, ma una cosa è certa: gli esperti sono d’accordo nell’affermare che nel 2014 è meglio stare lontani dagli Emergenti.

Perché alcuni investimenti sono produttivi e altri non lo sono?

Saper capire quando è il momento propizio per investire e quando invece non lo è fa la differenza. Allo stesso modo, anche comprendere i motivi che distinguono un investimento buono da un investimento meno buono. In molti casi quello che diversifica questi due elementi è molto più semplice di quanto si possa pensare.

Investire nel mattone, gli italiani vanno all’estero

L’interesse e la fiducia che gli italiani hanno da sempre avuto verso l’investimenti in immobili, sembra ad  un tratto essere sparita o venuta comunque meno, compici le tasse  che continuamente vengono messe sulle case di proprietà.

Investire nei Fondi, puntare su quelli “tematici”

btpQuando si decide di investire nei in fondi di investimento e conviene orientarsi su quelli cosiddetti tematici: i più preformanti sono quelli collegati al comparto del biotech, dell’ecologia e delle energie alternative. Vediamo la classifica