Mercati emergenti est europeo: il punto

Mercati emergentiI mercati emergenti dell’est europeo stanno segnando ottime performaces per quel che riguarda il mercato azionario, mentre qualche incertezza si profila sul mercato valutario e sui bonds, più a causa delle incertezza geopolitiche che per colpe proprie. Ora i paesi emergenti devono solo consolidare i risultati, anche se la ripresa del dollaro, e dei rendimenti dei bonds USA, potrebbero creare problemi non solo alle valute e alle obbligazioni, ma anche alle azioni societarie, che dovranno aumentare e consolidare i rendimenti.
La Russia continua il suo rally, tanto che Fitch ha migliorato il suo giudizio da “stabile” a “positivo”. La Russia ha un debito estero molto basso e in diminuzione, anche se deve intervenire sul proprio deficit, frutto anche delle sanzioni occidentali.
In Polonia ci sono forti segnali positivi, a partire dalla ripresa dell’inflazione e un mercato azionario in forte progresso, tanto che dal prossimo anno, il FTSE non lo considererà più emergente ma sviluppato. L’Ungheria ha abbassato il tasso degli overnight e viaggia con un’inflazione tra il 2,8% e il 2,5%. Ottimi i risultati economici. In Repubblica Ceca il Pil arriverà al 4,7%, ma il mercato azionario è in perdita del 2%, come in Ungheria.

Vivendi e Telecom: pronta al ricorso contro golden power

I cambiamenti che scaturiranno dall’uso del golden power su Telecom Italia da parte del Governo non piacciono a Vivendi che sta preparando un ricorso da presentare il prima possibile. A quanto pare i francesi non hanno nessuna intenzione di rimanere a guardare.

Cosa comprare oggi

eniIl mercato di aggi, analizzato dai broker, propone almeno un paio di azioni segnalate per l’acquisto. La prima è l’Eni, che attualmente cede lo 0,76% ma è segnalata per il buy. Il prezzo attuale è di 13,73 euro, ma gli analisti, in particolare Fidentiis, hanno fissato il target price a 17 euro. Un ottimo guadagna dunque, e un buon suggerimento agli investitori.

Il secondo titolo segnalato per il buy è quello di Anima Holding, a cui Berenberg assegna il disco verde per un’inversione di tendenza per raggiungere il target price di 7,9 euro. Attualmente cede lo 0,72% con prezzo a 6,41 euro. Berenberg inoltre segnala un hold per Azimut Holding con il target price fissato a 18,70 euro. Azimut ora cede il 2,11%, ferma al prezzo di 16,67 euro. Per JP Morgan poi abbiamo Unipol in overweight, che sta guadagnando l’1,85% con prezzo a 3,87 euro. In hold, per Deutsche Bank, anche Pirelli, per cui si assegna un target price di 6,7 euro. Attualmente Pirelli è in perdita del 1,39% ad un prezzo di 6,37 euro.

Quindi oggi abbiamo una serie di target per gli investimenti che potrebbero portare a guadagni consistenti, in particolare per Eni, da cui si attendono buoni movimenti in avanti.

Mario Draghi riafferma validità del Jobs Act

Il governatore della Bce Mario Draghi riafferma ancora una volta la validità del Jobs Act nel corso di un discorso pubblico puntando ancora una volta l’attenzione di esperti e interessati ai buoni risultati ottenuti dagli stati membri grazie a politiche di questa tipologia.

Investire in bond di paesi emergenti

bond paesi emergentiIn futuro si potrebbe delineare una situazione favorevole per gli investimenti in bond dei paesi emergenti, perché secondo l’head of emerging market debt di Nn Investment Partners, Marcelo Assalin, i rendimenti sono ai massimi storici e le possibilità di crescita delle rispettive economie sono alte, ma su ritmi costanti e moderati, quindi più stabili. Questo però contribuirà a abbassare gli spread, lasciando meno margine di guadagno. Ma d’altra parte, se si vuole rischiare molto, i bond non sono certamente i titoli ideali. Bisogna comunque valutare molti fattori, tra cui le monete nazionali, che secondo gli analisti, per i paesi emergenti, sono sottostimate del 15%, e che potrebbero risalire velocemente nei prossimi anni, garantendo un profitto ulteriore. Le inflazioni e i tassi di interesse piuttosto alti inoltre, potrebbero, grazie alle buone crescite finanziarie, spingere le diverse banche centrali interessate a tagliare il costo del denaro, aumentando i capital value dei bond. Occhio quindi ai bond di Turchia, Russia, Brasile e Sud Africa, che potrebbero regalare ottimi profitti nella loro combinazione di rendimento e cambio valutario.

Demografia, crescita economica, possibilità di spingere in alto i prezzi delle materie prime. I fattori che giocheranno sulla scacchiera saranno molti, ma gli analisti sono concordi nel reputare alcuni paesi molto convenienti, e invitano gli investitori a sostenere i loro debiti sovrani.

Samsung, ad lascia nonostante utili: il titolo?

La Samsung perde il suo ad nonostante i magnifici utili registrati nel trimestrale. Un addio che giunge a sorpresa quello di Kwon Oh-hyun dato che si parla di ben 12,8 miliardi di dollari di profitti, 3 volte ciò che era stato guadagnato lo scorso anno.

Sentenza record: ex banchieri di Tercas devono 368 milioni di euro alla Popolare di Bari

Una sentenza che diventerà un vero e proprio precedente per tutti i vari crac di banche che si sono susseguiti nel corso degli ultimi anni. L’azione di responsabilità che era stata avviata da parte di Banca Popolare di Bari nei confronti dei due ex amministratori della Cassa di Risparmio di Teramo è andata a buon fine. Perlomeno in primo grado, infatti, Antonio di Matteo e Claudio di Gennaro sono stati condannati ad un risarcimento a dir poco importante e che sicuramente farà giurisprudenza.

I due ex amministratori di Tercas, infatti, dovranno versare la bellezza di 368 milioni di euro (in due) alla Popolare di Bari. 192 milioni di euro circa per Di Matteo e altri 172 per Di Gennaro. È stato il Tribunale dell’Aquila ad emettere una sentenza davvero molto importante. Non si tratta solamente di cifre veramente ragguardevoli, infatti, ma anche della prima vera e propria causa civile che è stata portata avanti nei confronti di ex banchieri e che è nata da un’azione di responsabilità.

I giudici del Tribunale dell’Aquila, quindi, hanno dato ragione alle richieste dell’istituto pugliese, che nel 2013 decise di rilevare la Cassa di Risparmio di Teramo, che in quel periodo stava affrontando una crisi nerissima e che era commissariata da Bankitalia. Una scelta che ha portato a conseguenze molto pesanti sul bilancio della Popolare di Bari, che non ci ha pensato due volte ad intavolare un’azione di responsabilità nei confronti di Di Gennaro e Di Matteo.
Al primo, vice presidente di Tercas dal 1998 fino al 2010 sono state riconosciute molteplici irregolarità, così come per Di Matteo, che ha ricoperto il ruolo di direttore generale dal 2005 al 2011. Al primo sono state riconosciute numerose irregolarità cica operazioni su azioni proprie e perdite su credito. Nello specifico, emerge con forza una totale negligenza nella concessione di alcuni fidi a gruppi come Isoldi, De Gennaro e Di Mario.

Titolo JP Morgan in rosso

JP MorganWall Street è in rosso, dopo una serie di records continui. Il premarket di oggi indica leggere perdite, molto contenute, dello 0,03% per i future del Dow Jones, e dello 0,09% del S&P 500 è in calo dello 0,09%, mentre per il Nasdaq l’apertura dovrebbe essere invariata. I mercati sono in attesa di alcuni dati fondamentali per la macroeconomia statunitense, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e l’indice dei prezzi alla produzione. L’inflazione non riesce a decollare e questo sta frenando i mercati, che sono in attesa di conoscere almeno il dato alla produzione, più che quelli sulla disoccupazione, per la prima volta in aumento dopo sette anni.

Ma oggi è la giornata anche di JP Morgan e Citigroup, che dovranno pubblicare trimestrali. Nonostante i buoni dati, i futures di JP Morgan oggi sono in negativo (0,9%), ma si aspetta una reazione per domani. I dati infatti segnano un utile migliorato di 6,73 miliardi, pari ad un dividendo di 1,76 dollari per azione. La banca statunitense è una delle più performanti quest’anno in borsa, e questi risultati faranno sicuramente salire le azioni, tanto che il famoso analista James Fotheringham ha portato il target price a 61 dollari. Oggi l’azione è valutata 49,18 dollari, ma soprattutto i dati trimestrali sono migliori rispetto ai 1,65 dollari per azione previsti dagli analisti. Anche il fatturato è superiore alle attese: 26,2 miliardi invece dei 25,23 previsti.

Goldman Sachs abbassa rating azioni Saipem

Il titolo di Saipem cala a Piazza affari. La colpa? Il ribasso delle stime relative al titolo da parte di Goldman Sachs. La banca americana ha infatti passato il rating relativo allo stesso da buy a neutral a causa di alcune incertezze nel breve termine.

A Milano sta spopolando il crowdfunding? Ecco come funziona la nuova piattaforma Housers

Investire nel mattone con soli 50 euro in tasca? Al giorno d’oggi il web ha rivoluzionato tanti aspetti della nostra vita e il nuovo fenomeno del crowdfunding immobiliare lo potrà fare ancora di più. In un settore che respira per la prima volta dopo tanto tempo un vento di timida ripresa, ecco che questa nuova soluzione potrebbe rappresentare un ottimo aiuto per spiccare definitivamente il volo. Anche perché Housers, questo il nome della piattaforma lanciata in Italia, ha già ottenuto un grande successo sin dal 2015.

In realtà, il lending crowdfunding è un sistema di investimento nel settore immobiliare che è già conosciuto da molti anni negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dove ci sono oltre 100 portali sul web che offrono tale servizio agli utenti. In Italia, chiaramente, è arrivato da poco con Housers e, di conseguenza, bisogna ancora capire bene come funzioni. Eppure, il principio che sta alla base di questa società è davvero molto semplice ed è legato al finanziamento collettivo. I tre elementi fondamentali del progetto sono la semplicità, la partecipazione e la trasparenza.

In sostanza, Housers mette in vetrina online degli immobili e gli utenti scelgono su quale asset investire. Questi ultimi si devono prima di tutto registrare alla piattaforma online. L’immobile, che viene prima messo a reddito e poi rivenduto in seguito alla riqualificazione, offre agli utenti la possibilità di ricavare un doppio ritorno rispetto al capitale che è stato investito. Se da un lato c’è il rendimento che è correlato alle rendite dell’affitto (intorno al 3,80% annuo), c’è anche quello che si riferisce alla rivendita in seguito alla rivalutazione dell’immobile.

Solo appartamenti in Italia? No, sulla piattaforma c’è la possibilità di investire sia su asset nostrani che su immobili che si trovano nelle principali città spagnole, come Madrid o Barcellona. Circa il 60% degli utenti ha preferito investire all’estero e il vantaggio di affidarsi ad una piattaforma del genere è legato anche al capitale minimo da investire. E a breve, come sostenuto dal CEO di Housers Italia Giovanni Buono, ci sarà la possibilità di investire anche in Portogallo.

Rialzo dei tassi: Germania preoccupata da scoppio bolla

bolla finanziariaIl ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, che non dovrebbe comunque far parte del nuovo governo, ha dichiarato tutta la sua preoccupazione per una nuova bolla finanziaria pronta a scoppiare, nel caso di rialzo dei tassi da parte della BCE. La preoccupazione, condivisa da molti analisti, è per l’accumulo della liquidità e l’aumento del debito pubblico e privato”, che con il rialzo potrebbero scatenare un’altra crisi. Tra gli analisti concordi con la visione di Schaeuble, la Banca dei Regolamenti Internazionali, che aveva già lanciato l’allarme prima del tedesco. Tutto il pianeta sarà sotto pressione, perché ormai abituato al credito a tassi bassi, e non pronto ad una nuova stretta monetaria. La crisi insomma, sarebbe stata superata solo grazie al credito molto conveniente, ma senza quella struttura solida capace di garantire un’economia stabile di fronte a “tassi normali”.

In particolare, l’economia anglosassone, che secondo Schaeuble non godrebbe di concordati con i lavoratori, sarebbe a forte rischio, coinvolgendo così anche il resto dei paesi. Secondo la BCE però, e il suo stress-test, le banche sarebbero pronte al rialzo dei tassi, e anzi guadagnerebbero da un aumento degli interessi ricavati dal credito per almeno tre anni. Solo un’esagerazione tedesca dunque, non confermata dalla banca centrale, i cui test hanno invece indicato che proprio il rialzo dei tassi sarebbe la mossa giusta per confermare la ripresa e abbassare i debiti. Intanto gli investitori restano incerti, e le borse contrastate.

Cattolica, entra Buffett ed il titolo vola

Talvolta basta un cambiamento specifico per dare una spinta ai titoli di una società in modo netto e l’entrata di Warren Buffett in Cattolica ne è stata una dimostrazione netta: basta pensare al volo preso dalle azioni della società fin dall’apertura.

Il giorno nero delle banche: meglio disinvestire?

Ieri è stato il giorno nero delle banche, e anche oggi le cose non stanno andando meglio. I bancari sono stati indubbiamente i peggiori titoli a Milano, e oggi Ubi Banca perde il 2,8%, Bper Banca il 2,17%, Banco Bpm l’1,9% e Intesa Sanpaolo l’1,16%. Gli operatori stanno disinvestendo, dopo il rapporto della BCE che porterà le banche ad una maggiore attenzione sui crediti deteriorati. Ecco perché gli investitori stanno realizzando i profitti ora, con grandi vendite, che stanno portando i titoli giù.

La BCE inasprirà i requisiti delle banche sui crediti, che costeranno il 10% in più nei prossimi 2 anni. I titoli delle banche perderanno circa il 9%, e chi ha in portafogli oggi le azioni degli istituti di credito, è meglio che ne tragga profitto subito, prima di perdere i realizzi. Il settore bancario aveva guadagnato molto negli ultimi mesi, con le notizie positive sulla raccolta e sui bilanci delle principali banche, ma ora è arrivato il momento di disinvestire, perché i rialzi sono finiti. Probabilmente, dal documento consultivo dell’altro giorno, a quello attuativo che verrà emanato, le regole saranno ammorbidite, ma comunque le banche conosceranno un declino del prezzo delle loro azioni, specialmente quelle italiane, meno pronte all’attuazione delle procedure.

NPL, BCE richiede accantonamento totale da gennaio

La Banca Centrale Europea ha reso noto di volere, da parte delle banche dell’Eurozona, un accantonamento al 100% dei non performing loans di nuova classificazione: e tutto questo a partire da gennaio 2018. La nuova guidance è rivolta al tentare di evitare peggiori conseguenze.