Unicredit, Consob accoglie ricorso su Golden power

Unicredit ottiene la sospensione di un mese in merito all’offerta su Banco Bpm. La Consob ha quindi accettato l’istanza di autotutela presentata nei confronti del Golden Power.

unicredit blocca dividendi fino ottobre

Cosa ha ottenuto Unicredit

L’offerta pubblica di scambio di Unicredit su Banco Bpm viene così bloccata per 30 giorni. Tutto in base agli art. 102 e 106, comma 4, del Testo Unico sulla Finanza. Ciò significa che il provvedimento in questione potrà essere impugnato presso il Tar del Lazio entro 60 giorni dall’avvenuta comunicazione o, per chi non è destinatario dello stesso, dalla data di pubblicazione nel bollettino della Consob.

In termini pratici, la conclusione dell’offerta, partita il 28 aprile, avverrà il prossimo 23 luglio. Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, potrà aspettare fino alla fine del mese prima di rendere noto se rilanciare o accettare le azioni.

La Consob ha valutato positivamente la richiesta di Unicredit per via della “situazione di incertezza” relativa agli effetti del Golden Power applicato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Insomma, i destinatari potrebbero, a causa di questo intervento, non essere in grado di esprimere un giudizio privo di vizi in merito all’offerta.

Unicredit ha inviato l’istanza di autotutela alla Presidenza del Consiglio tre giorni dopo l’adozione del Golden Power da parte del governo. Chiedendo che il procedimento venga riaperto. Perché? La ragione consta nella ricerca di motivazione di dati e informazioni fornite. Le quali non risultano essere state prese in considerazione in modo adeguato. Un intervento volto a chiarire le prescrizioni governative, in modo da poter configurare i giusti mezzi.

Più tempo per valutare le limitazioni

tassi negativi ed unicredit cosa cambia

Essenzialmente, si tratta di una mossa che serve a valutare al meglio i paletti imposti dal governo con il Golden Power e comprendere se vi siano delle strade percorribili per Unicredit nel perseguire in modo vantaggioso l’offerta pubblica di scambio. Tra le limitazioni più pesanti per la banca guidata da Orcel vi sono l’obbligo di uscire dalla Russia entro nove mesi e il mantenimento degli investimenti di Anima in asset italiani.

Ricordiamo che Banco Bpm ha recentemente acquisito Anima. Secondo il ricorso di Unicredit, le prescrizioni del Golden Power applicate all’operazione non sono né chiare né allineate con la legislazione italiana ed europea.

Si teme che venga danneggiata non solo la libertà, ma anche la capacità di prendere decisioni conformi a una gestione prudente delle attività. Banco Bpm, contrario fin dall’inizio all’offerta pubblica di scambio, ha fatto sapere secondo quanto riportato dall’Ansa, che prenderà qualsiasi iniziativa necessaria a tutela di sé e dei propri azionisti.

Credit Suisse a rischio?

Quello che in molti prevedevano potesse accadere con Credit Suisse è successo. Sebbene si sia ripreso e abbia raggiunto nuovamente la parità alla fine della giornata di lunedì, il titolo della banca è crollato.  Di ben 12 punti percentuali.

Amazon: resta alta l’attenzione degli analisti per il titolo

Cresce l’attesa fra gli analisti finanziari per la conclusione dell’earning season iniziata a Luglio: i dati, rilasciati dalle società quotate, relativi al secondo trimestre dell’anno dovrebbero servire infatti a far emergere con maggior chiarezza se effettivamente, e come, l’inflazione stia impattando sui bilanci delle aziende a causa della contrazione dei consumi. Com’è ben noto, l’equity market rappresenta il comparto che meglio reagisce nel lungo periodo agli scenari iperinflattivi ed è proprio per questo motivo che gli addetti ai lavori vorrebbero avere più visibilità sulle prospettive future dei titoli azionari.

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Buy Back, perché in Europa le banche stanno comprando loro azioni

Perché i maggiori gruppi bancari europei si stanno muovendo sulla linea del buy back? È interessante quel che sta accadendo ora che le limitazioni imposte dalla BCE sono cadute: soprattutto perché di aggregazioni e fusioni non si parla moltissimo. E in un contesto nel quale queste procedure sembrano non soddisfare, il buy back è diventato la scelta primaria.

Atlantia, azioni in crescita? Ecco la ragione

Soprattutto nella giornata di ieri è stato possibile notare come Atlantia a Milano, in un quadro generale borsistico, abbia fatto registrare ottime performance e viene spontaneo chiedersi: cosa avrà sostenuto così efficacemente il titolo a Piazza Affari?

azioni atlantia in andamento positivo

Toninelli contro Atlantia: il titolo affonda

atlantiaIl ministro delle Infrastrutture Toninelli insiste sulla revoca della concessione per le autostrade ad Atlantia, e il titolo affonda in Borsa. Il ministro parla anche a nome del M5S, chiarendo che “la proposta che farà il Movimento è evidente che sarà quella di revoca perché sussistono tutte le condizioni”. Ieri il titolo di Atlantia ha perso il 4,7%, ma questa mattina la quotata tenta già il rimbalzo, con le azioni che in apertura guadagnano lo 0,66%.

La situazione

Ma la società dei Benetton non avrà vita facile perché i pentastellati sono ben decisi a continuare sulla linea della fermezza, dopo il crollo di Ponte Morandi. Non usa mezzi termini il ministro:
“chiaramente, laddove emergessero chiare evidenze di inadempimento, che evidentemente noi riteniamo esserci, ma aspettiamo le risultanze delle commissioni dei tecnici. Abbiamo iniziato un procedimento complesso nel rispetto dei tempi. Nei prossimi giorni ci saranno importanti novità e anche in base a queste novità sicuramente ci saranno delle scelte. I signori delle concessioni hanno le spalle larghe dal punto di vista degli studi legali e noi dobbiamo fare tutto per bene per evitare che un inciampo possa compromettere le giuste istanze del Movimento 5 stelle”.
A chi chiede se ci saranno ripercussioni nella partecipazione della quotata in Alitalia, Toninelli fa notare che “Alitalia è un altro capitolo, se Atlantia vuole partecipare facesse la sua proposta”.

Lufthansa aumenta i dividendi per non perdere investitori

LufthansaLa Lufthansa ha deciso di aumentare i dividendi per paura di perdere investitori, dopo i due “profit warning” rimediati in un anno. Per non spaventare gli investitori, il colosso tedesco dei cieli ha così deciso di aumentare i dividendi tra il 20% e il 40% dell’utile netto ajusted, a cui potrebbero essere aggiunti anche gli straordinari.

La compagnia è preoccupata dagli effetti che i warning potrebbero creare sugli investitori, con il titolo che ha già risentito fortemente della situazione, passando dai 23,51 euro di febbraio agli appena 14,60 di oggi, ancora in flessione dell’1,48% sulla chiusura di venerdì.

La compagnia

La compagnia non sta vivendo un buon momento, e ha deciso così di cambiare strategia sui dividendi, che prima erano compresi tra il 10% e il 25% dell’utile operativo. L’anno scorso però, questo si era tradotto in soli 80 centesimi per azione, scoraggiando così gli azionisti. Questo ha portato il titolo Lufthansa alla perdita secca di valore, e anche la situazione dell’Alitalia, che i colosso tedesco vorrebbe acquisire, sembra sempre più complicata.

Il Movimento 5Stelle resiste ai tedeschi, e preferirebbe una compagnia di bandiera in mano allo Stato, ma gli attuali partner, Delta e Fs, non riescono a risolvere i problemi della compagnia. Lufthansa aspetta al varco, cercando di capire se e come inserirsi nella Nuova Alitalia.

Spread giù e bancari in evidenza. Milano positiva

bancheOggi lo spread italiano è arriva sotto i 260 punti base con un rendimento al 2,4%. La discesa del differenziale tra i Btp e i Bund tedeschi ha portato una ventata di positività per il titoli bancari, che oggi sono andati quasi tutti in rally. È il caso di Ubi Banca che ha guadagnato fino al 4%, per poi retrocedere su un +3% verso la chiusura di seduta. Banco Bpm invece sale per tutta la seduta, in particolare nel pomeriggio, e a dieci minuti dalla chiusura arriva a guadagnare il 3,7%. Bper Banca si avvia a chiudere una buona seduta, e ora brilla con un +3,14% mentre Unicredit è più moderata, e il suo titolo segna il +2,5%, in una seduta che tuttavia l’ha vista sempre in ascesa.

Gli altri titoli

Per quanto riguarda gli altri bancari, Mediobanca è decisamente meno trendy, ma guadagna comunque l’1,68%, mentre Intesa San Paolo si limita a un +0,94%. Per Mediobanca invece la giornata è negativa, con un avvio subito in verticale e un piccolo recupero durante il pomeriggio, che però non riporta il titolo in positivo. Alla chiusura il titolo si avvia a segnare il -0,48%. Bene invece Banca Generali, con il +2,20%.

Salta la fusione Fca-Renault: i mercati puniscono il titolo francese

Fusione Renault-FcaA sorpresa salta la fusione proposta da Fca alla Renault, e dopo un iniziale difficoltà, il titolo Fca si riprende in borsa, mentre i francesi pagano il no al Lingotto con un crollo verticale. A far saltare l’operazione sembra siano state le pretese del governo francese, azionista della casa automobilistica, e le titubanze della Nissan, partner commerciale di Renault.

La reazione dei mercati

La reazione dei mercati alla mancata fusione, dopo l’annuncio di questa notte, è stata diametralmente opposta. Questa mattina, all’apertura delle Borse, entrambi i titoli hanno segnato subito u forte negativo, ma mentre per Fca è stato solo un momento di incertezza, per i francesi il crollo è certificato a metà mattinata, e superiore a quelle iniziale del Lingotto.

Per Fca l’apertura è stata a -3,71%, ma alle 10 e 45 il titolo del Lingotto ha già recuperato e si posiziona ora a +0,63% rispetto alla chiusura di ieri.

Malissimo invece i francesi, che hanno aperto in negativo di oltre il 7% e non riescono a recuperare. Il titolo segna ora un -6,96%, e non ci sono segnali di ripresa per l’azienda francese.

La nota ufficiale della Fca è arrivata questa notte. Il CdA ha ritirato la sua proposta dopo che i francesi avevano fatto sapere di non poter decidere, a causa del ritiro dell’appoggio di Nissan. Pesano però le richieste di Parigi, per la sede operativa in Francia e le tante garanzie per le attività industriali e occupazionali.

Mongan Stanley: la lista dei titoli da comprare nel settore leisure

La Morgan Stanley ha pubblicato la lista delle azioni che nel settore del divertimento potranno salire, e quelle che invece non conviene acquistare. Tra quelle suggerite troviamo Accor, che potrebbe salire del 30%, secondo il prezzo obbiettivo (45 euro) indicato dalla banca d’affari americana, che suggerisce di non comprare IHG. Per la banca, dovrebbero salire anche le quotazioni del titolo Whitebread, la quotata inglese con capitalizzazione di 8,4 miliardi di sterline,

anche le quotazioni di Choice Hotel’s dovrebbero scendere, così come quelle di altre grandi catene di alberghi, e non solo: Hilton e Marriott. Dovrebbero rimanere stabili le quotazioni di Hyatt e salire quelle di Extended Stay, che dovrebbero guadagnare un 10% secondo il prezzo obbiettivo di Morgan Stanley.

Suggerimento all’acquisto anche per Pandox, il cui target price è espresso in corone svedesi. Le azioni dovrebbero salire, secondo la banca, del 14%. La capitalizzazione della società è di 27,9 miliardi di corone, ovvero più di 2 miliardi e mezzo di euro. Il target price di 190 corone svedesi equivale a 17,83 euro. Quotazione in corone svedesi anche per un’altra grande catena di hotel, la Scandic Hotel, le cui azioni dovrebbero salire del 3% a 82 corone. La quotata vanta una capitalizzazione di 8,2 miliardi di corone.

Occhio al titolo CNH Industrial dopo l’ordine per i bus elettrici

La CNH Industrial a vinto la gara per la fornitura degli autobus elettrici di Parigi e il titolo inizia a salire in Borsa per poi subire le prese di profitto. Alle 13 e 30 comunque, le azioni della quotata britannica avanzano dello 0,69%, registrando un prezzo di 7,89 euro. La mattinata, dopo un’impennata 7,93 euro, è girata intorno al prezzo di 7 e 90, con una certa stabilità.

L’ordine per i bus parigini

CNH Industrial fornirà gli autobus elettrici per la capitale francese, con il marchio Heuliez Bus CNH. Si tratta di una commessa da 133 milioni, che apre la strada alla mobilità a zero emissioni da parte di IDFM (Île-de-France Mobilités) e RATP (Régie Autonome des Transports Parisiens) che gestiscono i trasporti nella capitale dell’Esagono.

Saranno degli autobus al 100% elettrici, lunghi 12 metri, che dovranno essere consegnati negli anni fino ad arrivare, nel 2025, alla forza totale dei trasporti in città. Il GX 337, questo il nome dell’autobus, sarà infatti l’unico a circolare a Parigi alla conclusione del progetto Bus2025. Dal 2020 inizieranno le consegne, che, secondo le previsioni, dureranno due anni. Lentamente verranno tolti tutti i bus a combustione.

Sono già molti gli investitori pronti a scommettere sul titolo britannico, che con questa commessa potrebbe aprire il suo futuro in altre città.

Fusione Renault-Fca: il titolo francese tiene. Un anno per l’operazione

Fusione Renault-FcaIl giorno dopo l’annuncio ufficiale di una proposta di fusione Renault-Fca da parte del Lingotto, i titoli in Borsa delle due quotate segnano andamenti differenti. Il primo giorno, i due titoli hanno avuto un forte rally ieri, ma mentre le azioni dei francesi hanno tenuto, quelle del Lingotto hanno subito poi una contrazione, anche se il prezzo è rimasto alto.

Le azioni delle due quotate

Certamente investire nelle due quotate dovrebbe portare buoni profitti ora. La Renault ieri ha visto le sue azioni salire del 18%, e mantenere il prezzo con un altro rialzo questa mattina del 2%. Le azioni così sono salite a 57,11 euro, e nella mattinata hanno continuato il loro progresso.

Le azioni Fca invece hanno avuto subito un rally analogo, ma non sono riuscite a mantenere il prezzo di 13,52 euro raggiunto al suo massimo di ieri, regredendo già a metà seduta a 12,41 euro. Questa mattina si trova a 12,46 euro, prezzo comunque superiore degli 11,46 euro di partenza della seduta di ieri.

Il governo francese ha espresso il suo gradimento ad un’operazione che porterebbe alla creazione di un gruppo leader del settore automobili. Secondo due board, ci vorrà circa un anno per completare la fusione.

Oggi si distribuiscono le cedole. Quali titoli in evidenza?

Oggi, alla Borsa di Milano, è giorno di cedole. I dividendi riguardano 21 quotate del Ftse Mib, che intanto perde l’1,07% ad un’ora dall’avvio delle trattative. Per i dividendi, l’impatto sarà pari al 2% del valore dell’indice milanese. Il pagamento, per tutti, sarà al 22 maggio, ad eccezione della Fiat, che procederà a pagare le sue cedole per la fine del mese.

Le azioni protagoniste

La Fiat è dunque tra le quotate che oggi distribuiranno le cedole, e che oggi guadagna l’1,33% sul titolo, a 12,23 euro. Poi c’è Eni, giù dell’1,39%, Ubi Banca giù del 3,12%, Intesa Sanpaolo, in caduta libera del 6,80%, Tenaris a –0,24%, Bper Banca che crolla del 4,09%, la Pirelli che scende del 2,62%. Queste quotate sono tutte accomunate dalle perdite nette sugli utili.

Poi ci sono le altre quotate, con le cedole dei dividendi A2A, che oggi vengono staccate da Azimut, su del 3,50%, Amplifon che sale dell’1,34%, Holding (-2,58%), Banca Generali (-2,69%), Atlantia, in crollo del 4,33%, Buzzi Unicem (-1,11%), DiaSorin (-0,36%), Assicurazioni Generali, Italgas (-4,18%), Moncler (-1,12%), Leonardo (-0,20%), Salvatore Ferragamo (-0,56%), Unipol (-3,02%) e UnipolSai (-4,31%).

Fin qui tutte quotate del Ftse Mib, mentre per il MibCap ci sono le cedole di Anima Holding (-2,92%), Freni Brembo (-1,57%), Brunello Cucinelli (-0,46%), Cattolica Assicurazioni (-3,28%), De Longhi (-0,42%), e altre.

Milano cauta al ritorno dalle festività di Pasqua. I titoli

mediolanumL’apertura delle borse europee è cauta, e Milano non fa eccezione, al rientro dalle festività pasquali. In Asia, con i mercati aperti ieri, si è registrata una certa debolezza, mentre oggi le borse aspettano l’apertura di Wall Street per poi dare un’occhiata alle trimestrali USA.

Intanto c’è la novità del petrolio iraniano, che Trump vuole bloccare del tutto togliendo le esenzioni alle sanzioni per alcuni paesi, tra cui l’Italia. Dal 2 maggio non saranno più concesse, e ad essere coinvolti saranno anche Cina, India, Giappone e Corea del Sud.

I titoli

Verso le 14:00 Milano segna scende dello 0,41%, in leggero recupero rispetto alla metà della mattinata. Segno totalmente opposto invece per Londra, che registra un +0,46% mentre Parigi scende dello 0,16% e Francoforte dello 0,25%. A Milano ci sono trimestrali e dividendi a farla da padroni, con alcune delle principali aziende che comunicano sostanziose cedole. Banca Mediolanum, Campari, CNH Industrial, FCA, Ferrari, Fineco, Piaggio, Prysmian e Unicredit hanno fatto le loro comunicazioni, e le ci sono stabili reazioni sul listino.

Banca Mediolanum perde il 2,83%, Campari sale dello 0,87%, CNH Industrial va giù dello 0,83%. Continua ad andare male FCA che oggi segna il -3,89% mentre Ferrari perde lo 0,41%. Male anche Unicredit, a -2,79%.