Calendario asta Bot e BTP 2012

Il calendario delle emissioni di Bot e BTP sarà seguitissimo in questo 2012, visto che l’andamento dei collocamenti ha influenzato la seconda parte del 2011 fino ad essere il motivo destabilizzante per l’intera area Euro. La posizione dell’Italia all’interno dell’Unione Europea è stata paragonata a quella Greca e Spagnola, ma i dati di riepilogo del 2011 non sono poi così disastrosi come ci si potrebbe aspettare. Vero è che lo spread Btp-Bund è salito a livelli estremi da Agosto a Dicembre, ma altrettanto vero è che a contribuire alla distanza con la Germania non è stato solo il rendimento dei nostri decennali, ma anche il rendimento del Bund che a sua volta si è mosso in direzione contraria. La distanza si è accorciata nel momento in cui le agenzie di rating hanno cessato l’attacco all’Eurozona; queste hanno condizionato pesantemente l’andamento dell’Italia nello specifico ed ora sembra che finalmente l’attenzione si sia spostata ed il Bel Paese possa tornare a lavorare serenamente.

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Le aste di Bot previste per il 2012 sono le stesse dell’anno precedente; abbiamo l’emissione di metà mese dei Bot con scadenza annuale e quella di fine mese con i Bot a scadenza sei mesi. Quelli a tre mesi saranno emessi solamente quando le esigenze di cassa lo richiederanno, ed a questo proposito ricordiamo che nel 2011 sono state poche le volte che il MEF si è affidato a queste emissioni.

L’attenzione per i Btp è salita nettamente negli ultimi sei mesi, come dicevamo, per colpa dello spread con il Bund; attualmente si è sollevato il problema riguardo l’effettiva valenza di questo indicatore economico fino ad allora lasciato in terzo piano ed è emerso come la paura legata al differenziale sia stata per buona parte infondata. Parlare con il senno di poi, dopo che il top è stato abbandonato e le aspettative sono per nuove discese, è facile ma a ben guardare non si è parlato di altro negli ultimi mesi e finalmente il mercato sembra rendersene conto.

Nel 2012 riguardo alle aste di Btp ci attendiamo una stabilizzazione della domanda che arriverà sempre a coprire l’offerta ma sopratutto ci si attende una discesa in secondo piano del differenziale che promette di stringersi ancora nell’immediato futuro.