Inflazione bassa, investimenti classici

Quando si parla di investimenti sicuri, si può dire tutto e niente. Sono infatti molti gli strumenti che rispondono a questa gamma, ma al contempo, in finanza, niente è mai sicuro. Per il 2017, gli esperti tengono in molta considerazione l’aspetto inflazione, che anche quest’anno non dovrebbe raggiungere l’1%. I prezzi al consumo non salgono, e questo dovrebbe favorire gli investimenti in strumenti classici come titoli di stato, depositi bancari e postali, per chi non vuole sottoporre il proprio capitale ad alti rischi.

Certo, anche i guadagni sono bassi, ma comunque consentono di difendere i propri risparmi dall’inflazione, che in Europa non dovrebbe crescere a lungo termine. I buoni fruttiferi postali sono tra i più appetiti strumenti finanziari, al pari di BOT e CCT, ricordando che su questi prodotti c’è sempre una tassazione del 12,5%, da tenere a mente quando si calcolano i costi-benefici sui rendimenti.

Altro fattore che aumenterà la tendenza ad investire sui mercati dei titoli, è l’aumento del costo del denaro, già attuato dalla Federal Reserve, e che probabilmente coinvolgerà anche la BCE nell’ultimo quadrimestre del 2017.
A giugno poi saranno lanciate le azioni dell’Enav, che con il monopolio sul traffico aereo, non ha concorrenti, ma la IPO più interessante dovrebbe arrivare da Ferrovie dello Stato. Le IPO di Poste Italiane invece, garantiscono stabilità e difesa dall’inflazione.

Investire in titoli conviene?

Investire in titoli conviene? La domanda sorge spontanea: conviene ai piccoli risparmiatori investire in titoli? A quanto pare la risposta è “No”. Pensare che il 70% dell’eventuale guadagno è destinato al pagamento di tasse e commissioni. Strano, ma vero.

Equita Sim punta sulle borse nel 2013

A partire da fine luglio 2012 è iniziato un rally molto robusto delle borse, che si è appannato soltanto nelle ultime 2/3 settimane a causa di indicazioni macroeconomiche poco incoraggianti provenienti dall’Europa. Wall Street e Tokyo restano su livelli molto elevati e sui top di periodo mentre hanno cominciato a rallentare maggiormente le borse europee, che avevano comunque corso di più nella seconda parte del 2012 e nel mese di gennaio. Tuttavia, secondo Equita Sim, le borse hanno ancora margini di crescita nei prossimi mesi.

Citi vede nuovi rischi per le banche italiane

Quando manca poco più di un’ora all’inizio dei primi exit-pool della tornata elettorale italiana, Piazza Affari sta evidenziando un andamento molto positivo trainata soprattutto dai titoli del comparto finanziario. L’indice azionario FTSE MIB sale dell’1,93% a 16.547 punti. Fanno bene i titoli bancari, nonostante l’incertezza sullo spread Btp-Bund che comunque è tornato momentaneamente sotto 280 punti base. A guidare il listino azionario milanese è Banca Popolare di Milano, che sale del 5,67% a 0,5685 euro. Il titolo ha già toccato un top intraday a 0,5755 euro.

Come investire nei mercati emergenti nel 2013 secondo Comgest Am

I mercati emergenti non godono dello stesso appeal dei primi anni Duemila, ma restano comunque un’opportunità molto interessante secondo diversi gestori di fondi. Rispetto a qualche anno fa, complice anche il peggioramento del ciclo economico e la crisi dei paesi sviluppati, è necessario essere più selettivi e trovare solo quelle storie realmente valide sulle quali poi puntare con decisione in un’ottica di lungo periodo. Comgest Asset Management, casa di investimenti con sede a Parigi, si ispira a una filosofia di investimento à la Warren Buffett. Negli ultimi 30 anni ha investito solo in business credibili e trasparenti.

Vita Società Editoriale: debutto sull’AIM Italia

Ha fatto il proprio debutto in Borsa in data odierna, venerdì 22 ottobre 2010, sull’AIM Italia, Vita Società Editoriale S.p.A., content company specializzata nel settore del non profit. A darne notizia è stata la stessa società con un comunicato ufficiale nel far presente, tra l’altro, come in concomitanza con il primo giorno di negoziazione delle azioni ordinarie sia in mano al mercato il 43,64% delle quote. Il 14,72% è posseduto dalla Fondazione Vita; il 13,80% da P.I.A. – Partecipazioni Interessenze Azionarie S.p.A; l’8,32% da ICCREA Holding S.p.A.; il 6,48% dal Consorzio Gino Mattarelli; il 4,65% da MaIS S.p.A.; il 4,37% dall’Istituto Atesino di Sviluppo S.p.A.; ed infine il 4,02% dagli Eredi Sig. Carlo Caracciolo di Melito.

Tassi titoli di Stato: il confronto tra Italia e Germania

spread-bund-btpQuella attuale sui mercati finanziari è una fase di grande tensione e di nervosismo tra gli investitori non solo per l’azionario e per i mercati valutari, ma anche per il mercato dei titoli di Stato, i cui rendimenti registrano oramai ogni giorno una volatilità superiore alla media degli ultimi mesi. Il salvataggio della Grecia, e la rete di protezione da 750 miliardi a difesa dell’euro, non hanno infatti convinto del tutto i mercati. Intanto, ad inizio maggio il picco massimo di differenziale di tasso tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, con scadenza a dieci anni, a conferma di quanto detto, è stato pari a ben 147 punti base rispetto ad una media che nello scorso mese di aprile si è attestata a 83 punti base. A rilevarlo è l’Abi, Associazione Bancaria Italiana, nel suo Monthly Outlook del mese di maggio 2010, la quale ha inoltre rilevato, comunque, come il differenziale tra il decennale tedesco e quello italiano ad aprile sia rimasto sostanzialmente stabile rispetto alla media di marzo 2010 quando il valore era stato pari a 81 punti base.