In leggero rialzo i futures sul cotone

I contratti futures americani collegati alle performance del cotone sono stati protagonisti di un aumento nelle loro ultime quotazioni: si è trattato di un rialzo non molto evidente, ma comunque utile per consolidare il prezzo finale al di sotto dei settantasette centesimi la libbra. In pratica, gli investitori stanno aumentando le loro scommesse al ribasso sui prezzi, a causa soprattutto delle ridotte scorte. Le speculazioni cinesi sul cotone non c’entrano come un mese fa, ma la situazione è presto detta. In pratica, il contratto più attivo in questo senso, ovvero quello relativo alle spedizioni del prossimo mese di dicembre, si è attestato a quota 76,93 centesimi la libbra presso l’Intercontinental Exchange di New York, con un incremento pari allo 0,07%.

Futures e bovini: contratti in rialzo per la domanda di carne

I contratti futures relativi ai bovini sono cresciuti fino al loro livello record dopo l’aumento della domanda interna e di esportazioni per quel che concerne la carne americana: le scorte in questione non sono però così ampie, anzi sono in rialzo anche i costi delle catene di ristoranti, come ad esempio Chipotle Mexican Grill Incorporated e Texas Roadhouse Incorporated. Nel dettaglio, la quotazione raggiunta lo scorso 1° luglio era stata la più bassa dal 1973, con le tariffe relative alla carne al dettaglio ai massimi nel corso del successivo mese di agosto, gli ultimi dati governativi che si hanno attualmente a disposizione. Tra l’altro, proprio a causa di questa situazione, il Giappone potrebbe incentivare le restrizioni sull’import di tale commodity.

L’inverno alle porte fa aumentare i futures sul gas naturale

I contratti futures collegati alle performance del gas naturale hanno subito un inevitabile rialzo nel corso delle contrattazioni di ieri: l’aggetto “inevitabile” è quello più azzeccato, dato che le temperature climatiche si stanno avvicinando a quelle dell’imminente inverno e dunque sta crescendo la necessità di gas per il riscaldamento. In particolare, bisogna sottolineare come le spedizioni di dicembre di questa commodity siano salite di ben 4,2 punti percentuali presso il New York Mercantile Exchange, il livello più in alto in assoluto dallo scorso 15 settembre. Il contratto relativo alle spedizioni di novembre, invece, è giunto a maturazione proprio due giorni fa. Le previsioni americane parlano chiaramente di gelo quasi polare per le città a stelle e strisce, soprattutto quelle della parte nord-orientale, con delle nevicate che andranno a interessare stati come il Maine e il Maryland.

Caffè: futures in rialzo grazie al dollaro più debole

Le contrattazioni di ieri dei futures che osservano da vicino le performance del caffè sono state improntate decisamente al rialzo: dopo ben due giorni consecutivi di declino, finalmente si è assistito a un’inversione di tendenza, grazie soprattutto agli ultimi dati sull’economia americana, ma anche agli accordi stabiliti dai leader dell’Unione Europea nel loro ultimo meeting. L’aumento dei contratti in questione si riferisce all’Intercontinental Exchange di New York, piazza che ha assistito al +1,65% della qualità arabica e delle sue spedizioni del mese di dicembre (l’attuale quotazione è giunta fino a 2,3612 dollari la libbra).

Mais, brutto tonfo per i futures a Chicago

Il Chicago Board of Trade ha assistito impotente al declino dei contatti futures legati alle performance del mais: il ribasso in questione è stato pari a oltre cinque punti percentuali, tanto che questi prodotti finanziari hanno eguagliato il peggior livello delle ultime dieci settimane. C’è comunque da dire che non si è trattato dell’unico calo presso la piazza americana, visto che i futures relativi ai bovini e ai suini sono stati anch’essi influenzati in maniera negativa dai timori per la recessione globale. Le preoccupazioni per la crisi economica europea e le difficoltà americane, infatti, hanno convinto più di un investitore a vendere gli strumenti collegati all’andamento delle principali commodities. Nello specifico, le ultime contrattazioni sono state caratterizzate da una perdita pari a 35 centesimi di dollaro per quel che riguarda le spedizioni di dicembre del mais, con una quotazione pari a 6,50 dollari il bushel, il livello più basso dallo scorso 11 luglio.