General Electric continua a emettere debito

General Electric fa parlare ancora una volta di sé per una interessante emissione obbligazionaria: la compagnia pubblica di Fairfield ha infatti messo a disposizione degli investitori bond per un importo totale di sette miliardi di dollari, nel tentativo di capitalizzare al massimo i bassi tassi di interesse. L’offerta in questione, inoltre, rappresenta la terza maggior cessione di debito negli Stati Uniti in questo 2012, almeno secondo quelli che sono i dati forniti da Dealogic. L’emissione deve essere suddivisa in tre parti ed è la prima di questo tipo dal 2007, nonostante il braccio finanziario del colosso fondato da Thomas Edison, la Ge Capital, sia un assiduo frequentatore delle emissioni di bond.

Vodafone cerca nuova liquidità col suo bond quinquennale

Il gruppo Vodafone, il secondo operatore mondiale per quel che riguarda la telefonia mobile, ha emesso titoli obbligazionari per un importo complessivo di un miliardo di dollari: come si spiega questa scelta della multinazionale britannica dal punto di vista degli investimenti finanziari? Anzitutto, bisogna precisare che i bond in questione andranno a beneficiare di una scadenza a cinque anni (la data di maturazione è prevista quindi per il 2017), con un rendimento pari a 1,625 punti percentuali, vale a dire ottanta punti base al di sopra della medesima scadenza dei titoli messi a disposizione dal Tesoro. Volendo essere ancora più precisi, il colosso telefonico di Londra è alla ricerca di capitale e liquidità fresca, in particolare dopo che lo scorso mese sono stati resi noti dati aziendali non certo esaltanti.

Israele, dopo tre anni tornano i bond in dollari

Il governo israeliano ha provveduto a emettere titoli obbligazionari a dieci anni per un importo complessivo di 1,5 miliardi di dollari: si tratta, nello specifico, della prima offerta estera degli ultimi tre anni, un dato piuttosto significativo se ci si pensa bene. La nazione ha deciso di puntare su dei bond in scadenza nel 2022, con un rendimento iniziale di 4,11 punti percentuali, circa 205 punti base al di sopra della stessa data di maturazione messa a disposizione dal Tesoro americano. Le obbligazioni in questione, tra l’altro, rappresentano una opportunità ottima per investire su un paese abbastanza sicuro e con la speranza di un buon ritorno economico, almeno secondo quanto riferito da Agnes Belaisch, ex economista del Fondo Monetario Internazionale.

Mediobanca, in scena il Terzo Atto con bond in dollari ed euro

Mediobanca, l’istituto di credito milanese attivo in larga misura nei servizi finanziari, è l’autentica protagonista delle emissioni della giornata odierna: la banca fondata da Enrico Cuccia ha deciso infatti di lanciare le sue nuove obbligazioni Terzo Atto, dei bond che consentono agli investitori di beneficiare di alcune caratteristiche molto interessanti, prima fra tutte il tasso variabile. Tali prodotti, anzitutto, sono stati sottoscritti presso l’EuroMot, il mercato delle obbligazioni telematiche di Borsa Italiana, e possono essere suddivisi in due grandi branche, vale a dire gli strumenti denominati in dollari statunitensi e quelli in euro. Analizzando nel dettaglio l’offerta, c’è da dire che le obbligazioni a stelle e strisce giungeranno a scadenza nel 2015 (la durata è quinquennale), mentre il loro codice Isin di riferimento è IT0004669120; nel caso dei bond “europei”, invece, l’Isin è IT0004669138, ma la scadenza rimane sempre la stessa.

UBS, la nuova obbligazione beneficia di una cedola al 4%

Il nome dell’ultimo prodotto finanziario lanciato da Ubs (Unione di Banche Svizzere), la società di servizi finanziari elvetica molto attiva anche negli Stati Uniti, chiarisce già alcuni aspetti di quello a cui vanno incontro gli investitori pronti a sottoscrivere: si tratta infatti di Ubs Classica 4,00% e non è altro che una interessante obbligazione bancaria, la quale beneficia di una durata di ben sette anni e di una quotazione sul Mercato Obbligazionario Telematico (il cosiddetto Mot) di Borsa Italiana. Che cosa c’è di così interessante in questa specifica emissione dell’istituto di credito di Basilea e Zurigo? Come primo aspetto che preme sottolineare c’è, senza dubbio, il fatto che la banca di investimento si impegna con tale annuncio a rimborsare in via integrale il proprio bond, il che equivale a dire che il capitale sarà rimborsato al momento della scadenza dello strumento (dunque, il 2017 sarà l’anno di riferimento in questo senso).