Rivisto al rialzo il target price di Lottomatica 2012

Target price coraggioso per Lottomatica. Se c’è un settore tra le blue-chips italiane che potrebbe riservare delle vere sorprese, allora questo è capitanato dall’azienda leader nel campo dei giochi e delle scommesse. Solo poco tempo fa’ abbiamo parlato di una possibile asta per la gestione della lotteria in Irlanda. Tra i candidati si ipotizzava anche un’offerta di Lottomatica, che anche se in una giornata come quella di oggi “soffre” dell’andamento generale, ha una via particolare che seguirà sul mercato singolarmente.

Abbiamo già ricordato che nei momenti di crisi uno dei settori che incrementa i propri introiti è proprio quello dei giochi e delle scommesse, su cui le famiglie anche in difficoltà ripongono la fiducia e la speranza di un futuro migliore. Proprio per questo motivo probabilmente Credit Suisse ha alzato oggi il target price da 16.5 euro a 19.4 euro per le azioni di Lottomatica.

Previsioni Eurostoxx aprile 2012

Chiusura mensile sopra le aspettative per il Dow Jones Industrial Average; il mercato USA è nettamente più forte di quello Europeo da mesi ormai, ed anzi a dirla tutta la forza è notevole fin dal bottom di Marzo 2009, dove si è conclusa la fase di crisi che ha investito prima gli USA e poi il mondo intero per i mutui sub-prime.

Il recupero da quota 7000 ha visto il ritorno sopra 10000 punti dopo circa un anno e mezzo di contrattazioni e da li è cominciata la fase difficile. Il Dow Jones è comunque riuscito a consolidare il recupero del 50% del range di discesa precedente, diventando il miglior mercato al mondo dopo la crisi.

Marzo 2012 chiude in linea con le aspettative rialziste, anche se le probabilità convergevano a fine febbraio per un mese di transizione e consolidamento. Questa ipotesi potrebbe essere slittata ad Aprile, anche se al momento i livelli di intervento sono distanti.

Investire in Platino 2012

Come ulteriore dimostrazione che il mercato finanziario è ben distante dall’economia reale (ma solo per certi strumenti, come abbiamo già visto) c’è il grafico del Platino dal 1970 ad oggi. Innanzitutto diciamo che si tratta di un metallo con proprietà estremamente interessanti (il terzo più duttile dopo oro e argento) ed il campo di impiego è veramente ampio visto l’ottimo rapporto qualità/reperibilità del metallo.

Dai gioiellieri fino arrivare ai dispositivi anti-inquinamento delle automobili passando anche per le applicazioni in elettronica; questo ed altro dipende dalla disponibilità e dal prezzo del Platino che negli ultimi anni ha “sofferto” del movimento rialzista che ha interessato gran parte dei mercati.

In realtà l’aumento di prezzo dal 2000 circa è stato assolutamente sensato visto che l’economia dopo il crollo delle Torri Gemelle del 2001 ha avuto un momento di fortissima espansione dal 2003 fino alla crisi dei sub-prime. Il prezzo del Platino però come vediamo dal grafico di lunghissimo periodo ha un andamento decisamente diverso rispetto alle altre commodities trattate; il range di interesse non è mai definibile con precisione e le “mini-bolle” speculative non sono regolari come l’andamento ciclico.

Previsioni 2012 per il Soybean: laterale ad ampio range?

Se c’è un fattore che ha spinto molti trader a prendere in considerazione unicamente le commodities per le operazioni di breve e medio periodo è la ripetitività ciclica che caratterizza queste ultime da sempre. Al di là infatti del possibile range di interesse e della posizione assoluta del prezzo anche in relazione ai valori storici, quello che sembra essere un capo saldo del trading sui futures è la stagionalità di certe commodities come proprio il Soybean mostra sul grafico di lungo periodo.

Quello a cui stiamo assistendo fin dagli anni ’50 è lo sviluppo in laterale del prezzo seguito solo in particolarissime fasi economiche da un up-trend che sposta il range di interesse più in alto alzando anche la volatilità (ma tuttavia rispettando le escursioni in termini percentuali). Questo si vede bene nel periodo compreso tra il 1950 ed il 1973, quando il range si è spostato da 100-250 a 300-850. Ancora dopo diversi anni la stessa formazione ha spinto il prezzo del Soybean da quest’ultimo  range fino a 700-1500 che è poi quello in cui ci troviamo ora.

Dow Jones chiude positivo il 2011

Arrivati a fine anno gli investitori sono costretti a tirare i bilanci (approfittando anche delle Vacanze e del tempo libero) tanto più in un periodo come questo particolarmente difficile; le aspettative per il 2012 sono contrastanti ma non troppo positive in ogni caso e si fa’ spazio l’ipotesi che la recessione potrebbe non essere ancora iniziata.

Il top assoluto del 2007 a quota 14198.1 punti di Dow Jones resta un miraggio per il momento visto che l’incertezza del 2011 ha disegnato sul grafico annuale una candela dalla lower-shadow particolarmente pronunciata come a ricordare che ci troviamo in una fase debole di lungo periodo. Il bello del mercato è però che lascia sempre aperte tutte le possibilità e la situazione può variare in diversi modi anche positivi. Il recupero di 12300 proprio in close annuale è tutto sommato un segnale positivo come di “calma dopo la tempesta”.

Settore Farmaceutico sotto la lente di Fitch

Arrivati a fine 2011 si aprono le scommesse. Il toto-settore per il 2012 si presenta una vera sfida sul mercato e se a Milano a preoccupare è sicuramente il settore bancario, a livello globale si aprono infinite possibilità di analisi ed occasioni.

Lasciando da parte per un momento proprio i bancari che sono più una scommessa vista la poca trasparenza nel loro operato ed il momento fortemente speculativo, la lente di Fitch passa sopra al farmaceutico non senza sorprese.

Secondo l’agenzia di rating quest’ultimo sarà il comparto che presenterà grandi difficoltà nel nuovo anno per diversi motivi, anche se l’analisi non convince fino in fondo; se da un lato è infatti innegabile che verranno a scadere brevetti dall’altro è altrettanto vero che i nuovi prodotti lanciati potranno tranquillamente ricoprire la fetta di mercato che verrà persa, nonostante lo scetticismo degli analisti ed il fatto che la ricerca abbia subito un rallentamento. 

Petrolio, previsioni al ribasso per la domanda del 2012

Il petrolio sarà pure l’oro nero, ma sono in molti a sperare che le previsioni per il 2012 di questa commodity non siano dello stesso colore: battute a parte, cosa bisogna attenderci dal prossimo anno in questo senso? Ci si può affidare soprattutto a organizzazioni, banche e compagnie, le quali si sono cimentate di recente proprio in questo compito. Non si può non cominciare dall’Opec, l’organizzazione internazionale che raggruppa i paesi esportatori di petrolio: secondo i suoi calcoli, le previsioni relative alla domanda devono essere ritoccate al ribasso, così come è stato fatto appunto nei giorni scorsi, anche perché la situazione viene resa piuttosto critica dalla guerra civile in Libia che sembra non finire mai. Il rapporto mensile dell’Opec, inoltre, ha messo in luce come il prossimo anno sarà caratterizzato da 89,26 milioni di barili al giorno, mentre soltanto due mesi fa lo stesso dato era pari a 89,44 milioni.