Iveco, vendita settore militare a Leonardo

Iveco sarà ceduta a Leonardo insieme al partner tedesco Rheinmetall per ciò che riguarda il settore militare, mentre per quel che concerne il settore civile agli indiani di Tata Motors.

Voglia di chiudere dossier Iveco in fretta

È evidente che John Elkann abbia voluto chiudere velocemente un dossier che da tempo era sul tavolo. Il tutto attraverso un via libera sostanziale da parte del consiglio di amministrazione di Iveco Group, riunito a Torino per i risultati del primo semestre.

Anche dalla capitale dovrebbero arrivare alcune novità per quel che concerne il consiglio di amministrazione di Leonardo. Anche in questo caso l’occasione è la relazione semestrale dei dati. Allo stesso tempo, è però palese la presenza di un occhio di riguardo nei confronti della chiusura con Iveco. Non dobbiamo dimenticare che parliamo di un accordo da raggiungere ormai da quasi un anno e mezzo.

Come già anticipato da Il Fatto Quotidiano qualche giorno fa, cedere l’attività militare della società Iveco Defense Vehicles, è il primo livello da superare per vendere una porzione molto più ampia della società controllata da Exor con il 27,06% del capitale. La IDV è in mano a Iveco Group al 100% ed era fondamentale stabilire in modo adeguato cosa sarebbe rimasto in Italia, potenzialmente come voluto anche dalla premier Giorgia Meloni, e cosa poteva essere ceduto all’estero.

Capitale soddisfatto in tutti i casi

Tenendo conto che Leonardo è controllata al 30,2% dallo Stato, i desideri dell’esecutivo sostanzialmente risultano essere soddisfatti. Nonostante all’interno della cordata vi sia anche Rheinmetall, conosciuta per essere una delle società più importanti esistenti per quel che concerne gli armamenti terrestri.

Ricordiamo che i tedeschi, insieme a Leonardo, sono parte di una joint venture per la produzione di blindati a ruote e carri armati per l’esercito italiano, con una commessa di circa 23,2 miliardi in 10 anni. La stessa commessa alla quale parteciperà come fornitore IDV. Bisogna sottolineare che fino a qualche ora fa non erano ancora stati fatti nomi specifici, sebbene la situazione risultasse essere abbastanza chiara da tempo.

Riuscire a gestire in questo modo il settore militare di produzione Iveco consente di accontentare tutti. Soprattutto in un periodo nel quale l’attuale situazione geopolitica porta le aziende fornitrici della Difesa a una crescita importante.

È abbastanza semplice ipotizzare come questa soluzione non porterà problemi a nessuna delle parti coinvolte. Anzi. Anche nell’ottica del riarmo europeo in atto, i vari interlocutori otterranno tutti quanti potenzialmente ciò che desiderano. Tra tutti anche lo Stato italiano che, come già sottolineato, possiede capitale in Leonardo.

 

Bond Exor, perché rende meno dei Btp?

Con un ottimo anticipo, arriva l’emissione del bond Exor. L’annuncio è stato dato in contemporanea con l’avvo del programma buy back. Il mercato ha subito risposto positivamente, con richieste per un totale di due miliardi. I tassi sono ai minimi storici e, come è noto, gli investitori sono alla ricerca di guadagni sicuri. Ma il Bond decennale rende meno dei Btp? Perché?

Exor conversione azioni privilegiate

Secondo indiscrezioni di stampa Exor avrebbe intenzione di annunciare una conversione delle azioni privilegiate in azioni ordinarie, tanto che avrebbe già dato mandato ad alcuni advisor per valutare gli eventuali benefici dell’operazione. Secondo la maggior parte degli addetti ai lavori questa operazione si farà,ma ora bisognerà vedere solo entro quali tempi. Intanto, stamattina a Piazza Affari le azioni ordinarie Exor perdono lo 0,74% a 18,7 euro, appesantite dall’aandamento negativo dell’indice FTSE MIB in calo di oltre un punto a causa dell’incertezza sullo scenario politico italiano.

La Juventus annuncia la sottoscrizione dell’aumento di capitale

Sui campi di seria A va a gonfie vele, con un primo posto in classifica che è suggellato da una striscia positiva senza sconfitte: a livello finanziario, invece, la Juventus Football Club può vantare una sottoscrizione integrale del proprio aumento di capitale. L’annuncio risale proprio alla giornata di ieri, quando una nota della società torinese ha messo in luce i 908.427 diritti non esercitati da parte di Exor, oltre ovviamente all’operazione che è stata appena menzionata. In questo modo, il capitale attuale è molto vicino agli 8,2 milioni di euro, con i titoli azionari che si sono invece attestati sul miliardo e sette milioni di unità complessive. Exor, infatti, è la società controllare della Juventus, con una quota piuttosto consistente, vale a dire il 63,77% del capitale sociale.

Exor: Alpitour chiude un altro anno record

Si è chiuso con un altro Bilancio record l’anno fiscale 2009-2010 per la società Alpitour. A darne notizia con un comunicato ufficiale è stata la Exor nel sottolineare come il fatturato netto del tour operator sia cresciuto anno su anno del 12,6% a 1.227,1 milioni di euro a fronte di un Ebitda balzato del 20,9% a 50,4 milioni di euro; come diretta conseguenza l’utile nell’anno è balzato del 199,5% a a 12,4 milioni di euro rispetto ai 4,1 milioni di euro del Bilancio 2008-2009; forte è stato allo stesso modo anche l’incremento della posizione finanziaria netta che passa da 66,5 milioni a a 89,6 milioni con un incremento di 23,1 milioni di euro. Sia il Bilancio consolidato, sia il progetto di Bilancio di Alpitour, sono stati approvati a Torino dal Consiglio di Amministrazione della società sotto la presidenza di Daniel John Winteler.

Azioni privilegiate: gli investitori continuano a snobbarle

dv53fnjcxoo2rubsldko2t45703200810091048coins-falling-07Le azioni privilegiate, come è noto, sono dei titoli che assicurano al possessore una sorta di precedenza nella ripartizione degli utili e nel rimborso del capitale: ma, al giorno d’oggi, quanto conviene investire in questo modo e quanto rimangono appetibili tali azioni? Bisogna dire, anzitutto, che a fronte del vantaggio sopracitato e il rendimento aggiuntivo che viene offerto rispetto al normale dividendo dei titoli ordinari, le privilegiate si contraddistinguono anche per il voto esclusivo nelle assemblee straordinarie. Il mercato italiano non è molto ben fornito in questo senso; a parte Exor, la società di investimento di proprietà della famiglia Agnelli, solo Fiat e Unipol rappresentano i gruppi quotati a Piazza Affari. Il motivo è presto spiegato, come hanno più volte precisato gli analisti internazionali. In effetti, le azioni privilegiate rappresentano agli occhi della maggior parte degli investitori uno strumento finanziario che non piace per le sue caratteristiche non adatte al momento attuale.