Eurozona: la Bank of England prevede l’uscita di un Paese dell’UE

Chi segue il mercato e la finanza sa che le previsioni vengono costantemente fatte sia in periodi di crisi sia in periodi di crescita; prima del crack bancario Statunitense ne sono state dette di ogni su qualsiasi aspetto della finanza mondiale ma pochissimi hanno saputo intravedere il rischio legato ai prodotti tossici USA e nessuno si è salvato a conti fatti. Ora che è l’Eurozona ad essere in pericolo la storia si ripete ed ogni giorno gli opinionisti dicono la loro sul prossimo  crack, sui problemi, sulle soluzioni e nonostante tutto non cambia il fatto che la recessione è sempre più vicina e le misure prese insufficienti.

Dopo il rischio sul downgrade del debito della Francia si torna a parlare di Paesi che potrebbero abbandonare l’area Euro; l’autorità questa  volta fa’ parte del board della Bank of England e la sicurezza con cui addossa all’Euro tutti i problemi attuali è quasi convincente. Secondo David Miles infatti non solo l’Euro è in crisi, ma rischierebbe anche di far crollare l’economia del Regno Unito e qualcuno potrebbe uscire dall’area della Moneta Unica molto presto.

Spagna, i rendimenti dei bond sono ancora a forte rischio contagio

Gli sforzi profusi dal governo spagnolo per ridurre il terzo maggior deficit di bilancio dell’eurozona sono indubbiamente coraggiosi e importanti, ma potrebbero anche comportare un alto costo per quel che concerne l’indebitamento; in effetti, gli investitori finanziari stanno speculando in larga misura sul fatto che Irlanda e Portogallo possano emettere bond-spazzatura in grado di coinvolgere i paesi più periferici del Vecchio Continente. La domanda relativa ai maggiori rendimenti in riferimento alle obbligazioni iberiche con scadenza nel 2020 ha fatto registrare un rialzo superiore ai 34 punti base nel corso di questa settimana, un livello molto vicino al record dello scorso giugno. Intanto, i premi per il rischio relativo ai titoli irlandesi e portoghesi sono schizzati verso l’alto, rispettivamente a 652 e 484 punti base.

Source propone un nuovo fondo: fari puntati sull’azionario europeo

Source, la società londinese attiva principalmente nell’emissione di Etf ed Etc, torna a far parlare di sé per un nuovo fondo che potrebbe interessare a molti investitori: nello specifico, il prodotto finanziario in questione, denominato Msci Emu Small Cap Etf, è stato ideato per quei soggetti che vogliono puntare le loro strategie di portafoglio sul continente europeo, in particolare, come suggerisce lo stesso nome, l’indice Msci Emu Small Cap Total Return. In pratica, questo specifico strumento si presenta come un fondo capace di garantire le migliori performance dell’indice, chiedendo in cambio una commissione di gestione pari allo 0,40% per ogni anno in cui si detiene il prodotto. L’Msci Emu è uno dei riferimenti più importanti per quel che concerne il Vecchio Continente, visto che si tratta in realtà di un paniere composto da ben 568 titoli diversi, i quali beneficiano di una capitalizzazione di mercato non altissima (fino a 3,5 miliardi di euro).

Dexia Asset Management propone un nuovo fondo obbligazionario

Si chiama Dexia Bonds Euro Government Top Rated il nuovo prodotto finanziario messo a disposizione degli investitori da Dexia Asset Management: la società franco-belga ha infatti deciso di lanciare sul mercato, come si può già ben intendere, un nuovo fondo obbligazionario che andrà a rendere più completa l’offerta in questo settore, consentendo di beneficiare di vantaggi di primo livello. Anzitutto, questo strumento può risultare appetibile per il suo accesso privilegiato alle obbligazioni statali più sicure di tutta l’eurozona; in effetti, sono state accuratamente scelti soltanto quei titoli che hanno ricevuto un giudizio pari ad AAA o equivalente dalle principali agenzie di rating (come è noto, il grado in questione rappresenta la maggior affidabilità possibile).